Stretta sul credito e mercati in difficoltà. Sono queste le principali preoccupazioni che agitano il mondo agricolo e che la stampa specializzata ha puntualmente registrato, a iniziare dalle tragiche scelte di chi oppresso dalle difficoltà è giunto a togliersi la vita. Tragedie la cui gravità è condensata nell'editoriale del quindicinale “L'Allevatore” numero 8 che punta il dito sull'inspiegabile comportamento del sistema bancario. Sul tema della scarsa apertura che gli istituti di credito riservano al mondo agricolo, interviene “Informatore Agrario” numero 15 per evidenziare che i prestiti in agricoltura sono diminuiti mentre è aumentato il loro costo. Unica nota positiva viene dal fondo investimenti affidato ad Ismea, indirizzato al sostegno delle Pmi (piccola e media impresa) che operano in campo agricolo e del quale riporta un breve commento “Agrisole” numero 16.

 

Parola d'ordine, aggregazione

Sul fronte dei mercati il mensile “Mark Up” fa un'analisi della diminuita propensione alle spese da parte dei consumatori. Difficoltà alle quali il settore agricolo risponde con una rinnovata propensione alle sinergie fra i protagonisti delle diverse filiere, come nel caso della filiera cerealicola che ha trovato un punto di incontro fra mondo cooperativo e privati, come descritto da “Terra e Vita” numero 14. Si rimane nel settore cerealicolo con “Informatore Agrario” numero 15 che commenta la spinta all'aggregazione che la crisi del comparto risicolo sta promuovendo. Anche per il tabacco la parola d'ordine è aggregazione, questo il dato che emerge dal rapporto Nomisma 2011 su questo prodotto del quale parla “Agrisole” numero 15. Ed è ancora “Agrisole” che nel numero precedente, il 14, si occupa del tabacco italiano, al centro delle attenzioni della British American Tobacco.

 

C'è chi reagisce

La “reattività” del mondo agricolo alle crescenti difficoltà la si può constatare nell'intraprendenza imprenditoriale raccontata dalle pagine di “Terra e Vita” numero 14 che descrive le vicende di quattro generazioni di donne che hanno saputo portare al successo un azienda impegnata nella vendita diretta. Non meno importante è l'impegno nell'innovazione, che in campo genetico vede utilizzare le nuove conoscenze sul genoma per ottenere nuove piante, più resistenti e produttive. Un argomento quest'ultimo affrontato dal mensile “Agricoltura”, mentre “Olivo e Olio”, anche questo un mensile, racconta le innovazioni nell'utilizzo dei residui di potatura a fini energetici.

 

Le “manovre”

Il tema delle energie rinnovabili trova spazio nelle diverse manovre che il Governo sta mettendo in atto contro la crisi. Se ne discute su “Agrisole” che nel numero 16 anticipa la possibile riduzione degli incentivi che poi troverà conferma nel numero successivo di “Agrisole”, che evidenzia come il taglio degli incentivi possa avere quale conseguenza l'azzeramento degli investimenti. Ma è soprattutto l'introduzione dell'Imu sui fabbricati agricoli a destare le maggiori preoccupazioni. Se ne parla su “Informatore Agrario” che già dal numero 14 anticipa la possibile applicazione di “sconti”, argomento che rimbalza sulle pagine di “Terra e Vita” con un “pungente” articolo a firma di Franco Mantovani. La crisi non risparmia nemmeno lo stesso Mipaaf, costretto ad una dieta di 15 milioni, che “Agrisole” numero 17 descrive pesante con tagli del personale e modifiche alla struttura operativa.

 

La Pac nel mirino

Non poteva mancare dalle pagine della stampa dedicata al mondo agricolo un aggiornamento sulle discussioni che ruotano attorno alla riforma della Pac. A iniziare dalla clamorosa dichiarazione della Corte dei Conti che ne ha bocciato i contenuti, come si può leggere su “Agrisole” numero 16. Ancora “Agrisole” nel numero precedente aveva commentato le contestazioni in merito ai parametri di calcolo che portano all'assegnazione di una Sau (superficie agraria utilizzabile) inferiore rispetto a quella rilevata da Eurostat. Una posizione che vede alleate Roma e Madrid. Infine su “Agrisole” numero 17 il commento sulla prima riunione del “gruppo di Alto livello” per valutare le conseguenze della liberalizzazione dei vigneti (prevista dalla riforma Ocm del 2008), che rischia di compromettere i redditi del settore.