Maxi-operazione contro il sistema degli illeciti finanziamenti comunitari nel comparto agro-alimentare destinati alla Regione Calabria.

L'indagine, condotta dai Carabinieri Politiche agricole e alimentari – Nucleo antifrodi Carabinieri di Salerno, in collaborazione con il Comando provinciale di Reggio Calabria, ha portato alla luce una fitta rete di complicità tra operatori del settore e addetti ai controlli, risultati contigui anche ad alcune ‘ndrine locali.
48 gli indagati e 11 gli arresti su ordinanza del Gip del Tribunale di Reggio Calabria e su richiesta della Procura.

"Questa operazione mi consente di esprimere pubblicamente per la prima volta nel ruolo di ministro il mio apprezzamento per l'attività svolta con competenza e grande spirito di sacrificio dai militari dell'Arma. Ad essi è affidata una missione sempre più strategica per gli interessi del Paese: la lotta all'agropirateria e alle frodi comunitarie del comparto agroalimentare". Così ha commentato il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania.

I reati contestati vanno dalla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (ex art. 640 bis C.p.), falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico (ex art. 483 C.p.), alla falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (ex art. 479 C.p.) per aver percepito illecitamente finanziamenti comunitari per un valore complessivo di circa 1 milione di euro.

Il gruppo affaristico - criminale - si legge in una nota diffusa dall'Arma - era organizzato su basi familiari contigue ad alcuni clan locali di Africo Nuovo (Rc) e San Luca (Rc), e contava su una fitta rete di complicità di operatori dei Centri di assistenza agricola e di alcuni organi di controllo amministrativi.

Le irregolarità hanno coinvolto allevatori, gestori di frantoi e ispettori delegati al controllo.
I titolari delle aziende del comparto olivicolo attestavano falsamente l'esistenza di estensioni di fondi coltivati ad uliveto per i quali venivano percepiti aiuti comunitari in relazione a quantitativi di olio fittiziamente prodotti. I gestori dei frantoi, quali certificatori, rilasciavano documentazione con false quantità di olive molite.

Nello sviluppo delle indagini il Nac di Salerno si è avvalso delle "analisi di rischio" fornite dall'Agenzia per le erogazioni agricoltura e di rilevazioni geosatellitari del territorio, ed ha condotto un'articolata attività di verifica tecnico-finanziaria sulla base dei controlli incrociati sul Sistema Informativo Agricolo Nazionale e sulle Banche Dati dell'Anagrafe Zootecnica di Teramo e dell'Agenzia del Territorio.

L'operazione ha visto anche l'importante fase dell'aggressione anticipata ai patrimoni criminali, che rappresenta la nuova strategia di azione che il Nac sta perseguendo d'intesa con la Procura della Repubblica di Reggio Calabria.
Sono in esecuzione i provvedimenti di "sequestro preventivo" "per equivalente" previsti dall'art. 321 c.p.p. di conti correnti, terreni, fabbricati e auto di grossa cilindrata per il valore equivalente di circa 1 milione di euro pari al valore degli illeciti finanziamenti comunitari accertati nelle campagne agricole dal 2004- 2008.
L'aggressione ai patrimoni illeciti nelle frodi comunitarie è di fondamentale importanza perché, in base alla normativa comunitaria, l'entità dell'illecito finanziamento sottratto illegalmente al budget comunitario viene posta a carico dello Stato membro almeno nella misura del 50% ma anche oltre se lo Stato si rileva inadempiente rispetto agli obblighi comunitari.

Inoltre le azioni di recupero avviate dai Nac d'intesa con l'Autorità Giudiziaria sono rivolte anche a tutelare il regime di concorrenza e la libertà dei mercati che risulterebbero alterati dalla condotta disonesta di chi accede illecitamente a finanziamenti comunitari.

"Azioni come questa - ha aggiunto il ministro - testimoniano che l'impegno è altissimo e che l'attività investigativa dei Nuclei antifrodi Carabinieri e della magistraturapuò davvero infliggere un duro colpo ai patrimoni illeciti e alle organizzazioni criminali che alterano le regole del mercato e compromettono la corretta destinazione delle risorse comunitarie".