Produzione contenuta, domanda interessata e prezzi sostenuti sono gli elementi che hanno caratterizzato la campagna cerasicola 2024. Lo rende noto Ismea, che in una nota sottolinea "Principale attore sempre l'andamento climatico, che ha influito non solo sulle rese - in calo rispetto allo scorso anno, già deficitario - ma anche sull'avvio e sulla conclusione della campagna, entrambi avvenuti in anticipo di circa due settimane sui normali calendari".

 

Sud, meno produzione e più qualità

Nelle aree vocate del Meridione d'Italia, "l'ammanco produttivo è stato tangibile già in fase di allegagione, per poi palesarsi definitivamente con l'avvio della raccolta" è scritto nella nota.

 

Successivamente le elevate temperature registrate tra maggio e giugno, se da un lato hanno favorito la qualità dei frutti, per grado Brix e caratteristiche organolettiche, seppure con calibri nel complesso disomogenei, dall'altro hanno impresso "un'accelerazione alla raccolta, che ha interessato contemporaneamente varietà con epoche di maturazione differenti (medie-tardive)".

 

La ridotta scalarità e la conseguente concentrazione di prodotto nei circuiti commerciali tuttavia "non ha comportato difficoltà sul mercato, con una domanda superiore all'offerta fin dalle prime battute della nuova campagna".

 

Nord, danni da grandine

Diversa la situazione negli areali settentrionali. La campagna, che aveva preso il via sotto i migliori auspici per quantità e qualità dei frutti, a seguito del verificarsi di eventi climatici avversi (grandinate e intense precipitazioni piovose abbattutesi tra la fine del mese di maggio e giugno) ha subìto una "brusca inversione di tendenza".

 

Secondo Ismea "Ad essere maggiormente penalizzate sono state le varietà medio tardive interessate da problematiche di ordine qualitativo (cracking dei frutti e minore shelflife) con volumi idonei al circuito del fresco in contrazione rispetto alle stime iniziali".

 

Prezzi all'origine in salita

Risvolto positivo di questa campagna 2024 sono le quotazioni delle ciliegie, risultate mediamente in aumento di circa il 4% rispetto al 2023 (3,44 euro al chilogrammo contro i 3,30 euro del 2023), anno anch'esso particolarmente avaro di prodotto. Un'ulteriore presa di beneficio per il prodotto nazionale è venuta dalla "scarsa presenza sul mercato interno di merce spagnola".

 

Andamento dei prezzi medi delle ciliegie all'origine nelle campagne 2023 e 2024

Andamento dei prezzi medi delle ciliegie all'origine nelle campagne 2023 e 2024

(Fonte: Ismea)

 

Ismea segnala inoltre che "solo sul finire della campagna, a fronte di un'offerta nazionale ormai esigua e non più in grado di soddisfare la domanda, si è fatta sentire la pressione del prodotto estero, in particolare di quello proveniente dalla Turchia che, favorito da uno standard qualitativo ottimale, ha ottenuto il consenso da parte dei consumatori".

 

Al consumo le famiglie spendono di più

Passando alle informazioni sulle vendite al dettaglio di ciliegie, i dati parziali (29 aprile-16 giugno) di fonte NielsenIq indicano per il 2024 rispetto alla campagna precedente un incremento dei volumi (+12,3%) e un più consistente incremento della spesa sostenuta dalle famiglie (+20,3%).

 

Prendendo in considerazione solo il prodotto confezionato a peso fisso (Ean), l'aumento del prezzo medio al dettaglio ha avuto quasi la stessa intensità di quello della fase all'origine (+4,8%), passando da 8,28 euro al chilogrammo del 2023, a 8,68 euro nel 2024.