La corretta alimentazione delle bovine è cruciale per avere delle produzioni di latte soddisfacenti, sia sotto il profilo della quantità che della qualità. Lo sa bene Stefano Pezzani, allevatore di Montecchio Emilia (Re), che insieme al padre Luciano e al figlio Federico gestisce l'azienda di famiglia.
L'allevamento con centocinquanta vacche, di cui settanta-settantacinque in lattazione, è situato nel cuore dell'areale di produzione del Parmigiano Reggiano e conferisce il latte a un caseificio locale. Nei 70 ettari di terreni aziendali Pezzani coltiva erba medica e prati stabili, oltre a frumento per le rotazioni, che forniscono la materia prima di base per l'alimentazione zootecnica.
"Essendo all'interno del Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano abbiamo regole molto stringenti per quanto riguarda gli alimenti che possiamo dare alle vacche e, al contempo, parametri specifici per il latte che conferiamo" ci racconta Pezzani, che incontriamo in una calda giornata di luglio.
KUHN Profile, parola d'ordine: efficienza
Un buon latte parte da un buon foraggio
"Lo scorso anno è stato pessimo per la produzione di foraggio, in quanto le piogge frequenti in primavera hanno rovinato il primo taglio, che di norma è quello più abbondante e importante per la stagione" ci confida Stefano Pezzani, sempre più preoccupato dagli effetti dei cambiamenti climatici che si fanno sentire anche nelle calde giornate estive, quando le temperature deprimono la produzione delle vacche.
Portare in stalla un foraggio di scarsa qualità significa avere degli animali che mangiano meno e quindi producono meno latte. Specialmente se si adotta un tipo di alimentazione tradizionale, che prevede la somministrazione di fieno a fibra lunga e mangimi finiti. "In questa situazione, lo scorso anno, siamo arrivati a produrre il nostro minimo storico, appena 28-29 chilogrammi di latte a capo, contro i soliti 34-35 chili. Una situazione davvero insostenibile".
Stretta tra i costi crescenti e una produttività in calo, l'Azienda agricola Pezzani faceva fatica a trovare una prospettiva per il futuro. Poi la svolta. Durante una fiera locale gli viene proposto di introdurre in azienda un carro unifeed di KUHN per modificare l'approccio all'alimentazione delle bovine.
Tre generazioni di allevatori. Da sinistra, Stefano Pezzani, il figlio Federico e il padre Luciano
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
"Già da tempo stavamo valutando questa strada e la proposta ci ha subito interessati. In azienda d'altronde abbiamo installato già da anni dei robot di mungitura per snellire la gestione della mandria e dunque eravamo ben disposti verso ulteriori innovazioni" ci confida Pezzani mentre ci mostra il nuovo Profile 22.2 CM, un carro miscelatore a due coclee e 22 metri cubi di carico, dotato di tappeto bilaterale di distribuzione.
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Dall'alimentazione tradizionale all'unifeed
Inizialmente Stefano Pezzani si è limitato a utilizzare il carro con le stesse materie prime che utilizzava precedentemente, quindi fieno e mangimi finiti. "Già con questo cambiamento abbiamo avuto un incremento della produzione di latte consistente, tornando a 33-34 chili a capo. Le vacche, infatti, anche in presenza di un fieno di qualità non elevata non riuscivano a scegliere l'alimento e quindi mangiavano tutto assieme. Abbiamo quindi visto un sensibile aumento del cibo ingerito e quindi del latte prodotto".
Nell'arco di due mesi la razione è stata modificata, eliminando i mangimi finiti e introducendo mais e concentrato. "Con queste ulteriori modifiche c'è stata una vera svolta e siamo arrivati a toccare produzioni di latte di 44,5 chilogrammi a capo al giorno" sottolinea orgoglioso Pezzani. "Un vero record per la nostra stalla".
Le vacche dell'Azienda agricola Pezzani sono alimentate con l'approccio unifeed
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Profile 22.2 CM, il carro miscelatore per un unifeed a regola d'arte
Il passaggio da un'alimentazione tradizionale, in cui la vacca era in grado di selezionare gli alimenti, a un approccio unifeed, in cui tutti gli ingredienti vengono miscelati in maniera omogenea, ha sicuramente fatto la differenza, come anche l'avere un carro miscelatore in grado di preparare la razione a regola d'arte.
KUHN ha infatti sviluppato una gamma di prodotti per andare incontro alle esigenze di ogni agricoltore. I carri miscelatori Profile a due coclee vanno infatti da una capacità di carico di 16 fino a 25 metri cubi e possono essere allestiti con una distribuzione laterale o bidirezionale. Inoltre è possibile avere un Profile Plus dotato di turbina spargi paglia.
Pezzani ha optato per un Profile 22.2 CM, quindi un carro con tramoggia da 22 metri cubi, due coclee e sistema di distribuzione a tappeto bidirezionale.
"Inizialmente carichiamo all'interno del carro i mangimi, composti da farina di mais e concentrato. Successivamente, a più riprese, introduciamo il fieno, che viene sminuzzato dai coltelli delle due coclee" ci racconta Federico, il figlio di Stefano che si occupa della preparazione della razione. "Dopo aver aggiunto acqua e amalgamato bene il tutto, portiamo l'unifeed in stalla durante il pomeriggio, in modo che gli animali abbiano cibo a disposizione fino al giorno successivo".
Il momento del carico del fieno. I sensori del Profile avvertono l'operatore quando il peso desiderato è stato raggiunto
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Una delle ragioni del successo della gamma Profile è sicuramente il sistema di miscelazione. All'interno della tramoggia sono infatti presenti due coclee, ognuna delle quali è dotata di sei coltelli seghettati che offrono un taglio netto del foraggio. Entrambe le coclee girano nella stessa direzione, mentre il profilo della vasca e la presenza di due controcoltelli permettono un taglio perfetto della fibra. Il passo delle coclee progressivo, inoltre, consente una rapida rottura delle balle intere, una miscelazione veloce e arieggiata e un consumo ridotto di energia.
A fare la differenza è anche il design della vasca, con i lati svasati che ottimizzano lo spazio di riempimento e facilitano la circolazione degli ingredienti, mantenendo basso l'assorbimento di energia dalla Pto. Il basso consumo energetico è favorito anche dalla presenza di coclee di diametro contenuto (2,16 metri), che consentono di lavorare con trattori di basse potenze, appena 90-100 cavalli.
Le due coclee consentono di tagliare e amalgamare gli ingredienti senza eccessivi consumi di energia
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
"Una cosa che ci ha piacevolmente sorpreso riguarda il consumo di carburante" ci spiega Pezzani. "Pensavamo che per azionare il carro ci fosse un elevato dispendio di gasolio e invece così non è stato. Insomma, siamo estremamente soddisfatti dell'introduzione del Profile in azienda".
KUHN Profile, parola d'ordine: efficienza
Ma gli aspetti positivi dell'introduzione del Profile 22.2 CM non sono finiti. Il consistente aumento di produzione di latte stava per portare l'azienda a sforare le quote formaggio assegnate dal Consorzio.
Pezzani aveva dunque due strade a disposizione: comprare quote formaggio, che tuttavia hanno un costo elevato, oppure cedere alcuni dei suoi capi. "Abbiamo scelto questa strada passando da novanta-novantadue capi in lattazione a settanta-settantacinque, un calo di quindici-venti animali che però producono la stessa quantità di latte. Questo significa un abbattimento considerevole dei costi e maggiore efficienza in stalla".
Il profilo della vasca poligonale facilita la miscelazione e aumenta la robustezza della struttura
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
La stessa filosofia di efficienza che ha guidato gli ingegneri KUHN. Ad esempio, i coltelli sono realizzati con la tecnologia Durakuhn, che permette di rivestire l'acciaio con un lega più dura, in modo da preservare il filo dall'usura, mantenendo i coltelli sempre taglienti. Anche la catena cinematica dalla Pto alle coclee è stata ottimizzata per ridurre i consumi. Mentre il sistema di pesatura a cinque sensori, integrati nel telaio della vasca, permette di avere un monitoraggio accurato dei pesi inseriti.
A rendere il sistema più versatile e affidabile concorre anche il digitale. Il carro Profile è infatti comandabile da un display dove è possibile visualizzare il peso della razione in lavorazione e impostare le diverse ricette (fino a novantanove, con massimo ventiquattro componenti ciascuna).
Il Profile di KUHN monta il portello C-Drive, che facilita la fuoriuscita del foraggio e riduce l'accumulo di residui nello scivolo di distribuzione. Distribuzione che può avvenire secondo due modalità, a scelta dell'operatore: diretto (D - direct) o con tappeto bilaterale (C - conveyor). Il primo sistema è dotato di uno scivolo e un nastro convogliatore, disponibile in varie posizioni (anteriore o posteriore, sinistro o destro) e inclinabile per adattarsi ad ogni tipologia di stalla.
Il tappeto bidirezionale consente una distribuzione agevole della razione
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Il modello C (conveyor), invece, è dotato di un tappeto trasversale ampio 86 centimetri, configurabile sia nella parte anteriore che posteriore della macchina, alimentato da un portello extra large di 120 centimetri. Il tappeto in Pvc permette una facile distribuzione della razione e garantisce un'ottima visibilità dalla cabina, in modo che l'operatore abbia sempre sotto controllo tutte le operazioni.
"Siamo molto soddisfatti di questa macchina perché ci ha permesso una migliore gestione dell'alimentazione" conclude Stefano Pezzani. "L'impiego del Profile 22.2 CM ha garantito un aumento della produzione di latte e una diminuzione dei costi, a tutto vantaggio della redditività dell'azienda".