La tradizione olivicola del nostro paese valuta una tradizione millenaria ed è, insieme a quella del Medio Oriente, tra le più antiche di cui si abbia notizia. Originaria probabilmente della Siria questa fruttifera è già oggetto di miti, dove gli antichi greci raccontavano che Eracle Dattilo la raccolse ai confini del mondo e la piantò in un bosco sacro a Zeus; i rami intrecciati degli olivi diventarono il premio per i vincitori delle antiche Olimpiadi.


Anche al giorno d'oggi l'olivo è diffuso in maniera massiccia in tutto il territorio italiano con una superficie complessiva di circa 1 milione di ettari, rendendola la coltivazione agraria legnosa più diffusa in Italia. Tale coltura è però spesso considerata “riempitiva”, non trattata e concimata a dovere in quanto nella credenza collettiva è una pianta rustica, senza bisogno di interventi per essere produttiva. Questo approccio errato fa quindi crollare la produzione e la qualità dei frutti rendendo la sua reddittività molto limitata.


Fomet Spa ha sperimentato una serie di prove di campo per indagare la produttività dell'olivo attraverso i propri tecnici di campo su tutto il territorio nazionale.

Lo scopo di una di queste prove era quello di migliorare la pezzatura delle olive e contrastare gli attacchi di Bactrocera oleae, meglio conosciuta come mosca dell'olivo che provoca danni importanti come quelli in fig.1.

 

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Fig.1 Danni di Bactrocera oleae su olive

(Fonte: Fomet)

 

La prova si è svolta a Villamaina (Av), areale di produzione olio Dop Colline dell'Ufita su olivete della varietà Ravece, tipica della zona. Sono stati eseguiti due interventi fogliari: uno il 23 luglio, nella fase BBCH 75 (indurimento del nocciolo); il secondo il 31 agosto, nella fase BBCH 79 (seconda fase di accrescimento del frutto), utilizzando Vigoramin® Power alla dose di 5 Kg/ha, in miscela con un corroborante a base di polvere di roccia, quest'ultimo alla dose di 10 Kg/ha.
Vigoramin® Power è un formulato esclusivo ed innovativo di Fomet, contenente amminoacidi, lieviti ed infine due alghe differenti dei generi Ecklonia ed Ascophyllum.

 

I rilievi in campo sono stati effettuati il 23 settembre, con frutti ancora nella seconda fase di accrescimento, e il 7 ottobre, con frutti nella fase di pre invaiatura. In particolare, per ciascun campionamento, sono stati prelevati 400 frutti/tesi (20 frutti/pianta x 20 piante/tesi) per determinare il peso (totale e medio) delle drupe e per rilevare la percentuale di infestazione totale e attiva prodotta da Bactrocera oleae.


I risultati ottenuti sono riassunti nei grafici in fig 2 e fig 3:

 

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Fig.2 rilievi eseguiti il 7 ottobre 2023 per infestazione totale e attiva. Tesi 1= testimone non trattato Tesi 2= Tesi Fomet

(Fonte: Fomet)

 

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Fig.3 rilievi eseguiti il 7 ottobre 2023 per peso medio dei frutti. Tesi 1= testimone non trattato Tesi 2= Tesi Fomet

(Fonte: Fomet)

 

Come si evince dai grafici, la tesi trattata (2) ha avuto un miglioramento significativo sia per quanto riguarda il contenimento degli attacchi della mosca dell'olivo sia per quel che riguarda il peso medio dei frutti, con un incremento dell'8%. Inoltre, considerando che i trattamenti sono stati eseguiti nella seconda fase di accrescimento dei frutti (fase in cui l'aumento di peso e diametro della drupa avviene a carico del mesocarpo, ovvero di quella parte del frutto in cui è contenuta la quasi totalità dell'olio), c'è da ritenere che l'incremento di peso abbia determinato anche un miglioramento della resa in olio alla molitura. Il miglioramento della resa rende il trattamento ampiamente sostenibile a livello economico producendo redditività per l'agricoltore.