La coltivazione di ortaggi in pieno campo, rispetto alla coltura protetta, presenta sicuramente una serie di maggiori difficoltà legate essenzialmente al rischio di una maggior esposizione a condizioni climatiche avverse. Nella maggior parte dei casi a farne direttamente le spese sono proprio la qualità e la quantità finale dei raccolti.
La produttività quali-quantitativa è infatti influenzata negativamente dalla maggior "fatica" metabolica che incontra la coltura nel proprio sviluppo e ciò si traduce in una riduzione della percentuale di sostanza secca, del grado Brix e del contenuto nutrizionale.
Inoltre, si può registrare una maggior incidenza dello scarto, cioè la percentuale di frutti che non raggiungono le dimensioni idonee per essere commercializzati. Tali scarti rappresentano una delle variabili che maggiormente concorrono a ridurre la produttività per ettaro.
Parola d'ordine: contrastare gli stress
Come detto, se la coltura viene esposta a stress ambientali severi consumerà molte più risorse, poiché oltre a quelle necessarie per svilupparsi dovrà allocarne altre per difendersi. In tal modo sacrificherà però un'importante quota di nutrienti che avrebbero potuto essere investiti nel miglioramento delle caratteristiche quali-quantitative della produzione.
Per tali ragioni, diviene fondamentale disporre di efficaci soluzioni biostimolanti che consentano, anche in pieno campo, di ridurre la percentuale di scarto. A tale necessità Aifar risponde con Elitair, un induttore delle più importanti funzioni metaboliche delle piante.
(Fonte: Aifar)
Elitair alla prova del campo
Attentamente formulato per l'applicazione di pieno campo, Elitair mantiene elevati i processi vitali della coltura anche a fronte di stress ambientali. Oltre a promuovere una maggiore uniformità di produzione, Elitair migliora quindi le caratteristiche del raccolto, aumentandone lucidità e colorazione.
La conferma è giunta da una prova svolta nell'autunno 2023 nell'Oristanese. Elitair è stato applicato in fertirrigazione su carciofo coltivato in pieno campo in abbinamento con le normali concimazione di base. Le applicazioni sono iniziate dal momento immediatamente precedente lo sviluppo del primo capolino e la distribuzione è poi proseguita ogni 7 giorni per 5 settimane consecutive.
Nel piano sperimentale si è infatti scelto di eseguire applicazioni multiple in tempi brevi, in modo da osservare altrettanto rapidamente i risultati. Gli esiti della prova sono stati valutati sulla produttività del primo stacco di capolini.
Come descritto visivamente dalle immagini di seguito riportate, rispetto al testimone non trattato il diametro del capolino è aumentato mediamente del 16,1%.
(Fonte: Aifar)
Anche la dimensione del diametro del fusto, parametro importante quando il carciofo è venduto a peso, ha subito un aumento del tutto simile (16,7%).
(Fonte: Aifar)
Ciò conferma le rilevazioni effettuate sul campo dalla componente tecnica, che appunto evidenziava un aumento del diametro di capolino e fusto, come pure della lunghezza dello stelo. Grazie all'applicazione di Elitair si è inoltre ottenuta una maggior uniformità di sviluppo delle piante, quindi anche l'epoca di raccolta è stata resa più omogenea e precoce con evidente risparmio sui tempi.
Dal punto di vista della qualità del capolino, la distribuzione del prodotto ha inoltre promosso una colorazione più intensa e brillante, mentre la pianta ha manifestato una condizione di stay green più pronunciata e un volume più elevato della chioma, indice di una miglior condizione di sviluppo.
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Fonte: Aifar