In agricoltura la sostenibilità parte dal terreno. In Syngenta Vegetable Seeds, i ricercatori stanno lavorando per trovare metodi innovativi per preservare il suolo e, al tempo stesso, fornire ai produttori soluzioni di protezione fin dalle prime fasi delle operazioni colturali. Gli scienziati dell'Azienda stanno implementando sistemi innovativi per il trattamento delle sementi che non utilizzano polimeri di microplastica e sono quindi biodegradabili.

 

Rivestimenti per semi biodegradabili disponibili nel 2024

"Abbiamo iniziato la lavorazione delle sementi in Europa, nello stabilimento di Enkhuizen, nei Paesi Bassi", ha dichiarato Remco Kwakman, Global Portfolio Lead, Vegetables Seed Technology. "In questo modo, entro la fine di quest'anno tutti i semi di ortaggi di piccole dimensioni, quali ad esempio peperoni, pomodori che lavoriamo in Europa saranno completamente privi di microplastiche, il che significa che saranno biodegradabili al 100% per un ridotto impatto ambientale".

 

Oggi questi semi vengono distribuiti in Europa e si stanno rapidamente diffondendo anche in altri areali. "Questo si traduce in un impatto ridotto sull'ambiente" - ha spiegato Kwakman - "Non ci sono interferenze sulla qualità delle sementi rivestite o su prodotti fitosanitari che possono essere adottati".

 

L'unica differenza? Il trattamento delle sementi che utilizza risorse biodegradabili è leggermente meno lucido del suo predecessore e questo si riflette sulla scorrevolezza del seme o su altri parametri come polvere o compattezza. I prodotti sono conformi agli elevati standard di qualità che Syngenta offre ai coltivatori.

 

Il percorso della biodegradabilità è in continua evoluzione

Il percorso riguardante i rivestimenti biodegradabili delle sementi proseguirà nel 2025 con la lavorazione delle sementi di grandi dimensioni (mais dolce, fagiolini e piselli) e di spinaci. Il nuovo processo avrà inizio in Europa, ma si estenderà anche alle strutture di lavorazione delle sementi di tutto il mondo, persino in anticipo rispetto a quanto richiesto dagli enti normativi.

 

Il passaggio a un polimero biodegradabile per le sementi è stato un processo lungo e impegnativo, frutto di anni di ricerca e sperimentazione con l'obiettivo di trovare soluzioni in grado di preservare le caratteristiche qualitative richieste dai coltivatori di tutto il mondo.