Il Servizio Fitosanitario Nazionale ha avallato una nuova emergenza fitosanitaria, nella sua comunicazione dello scorso 30 luglio.

 

Questa volta tocca alle mosche della frutta: la ben nota Ceratitis capitata, mosca mediterranea della frutta, e Bactrocera (=Dacus) dorsalis, denominata mosca orientale della frutta. Entrambe sono responsabili di ingenti danni e sono state segnalate su circa quattrocento specie nel loro areale di competenza: Africa, Sudamerica, Europa (nord e sud, fino all'Ucraina), Medio Oriente e Australia occidentale per Ceratitis capitata e Africa, Francia, Italia, California, Sud est asiatico e Australia orientale per Bactrocera dorsalis.


C. capitata è nella cosiddetta lista A2 dell'Eppo (European and Mediterranean Plant Protection Organization), che raccoglie fitoparassiti che si sono insediati nella regione Eppo che raccomanda gli Stati membri di trattarli come organismi da quarantena, mentre B. dorsalis non figura ancora ben insediata ma ugualmente meritevole della massima attenzione dagli stati nel considerarla organismo da quarantena.

 

I loro ingenti danni vengono arrecati proprio quando le colture si avvicinano alla raccolta, vanificando gli sforzi dell'intera annata. Una delle ultime emergenze prima della pausa estiva riguarda quindi la protezione di pesche, nettarine e kaki da questi due dannosissimi ditteri.

 

L'ettarato interessato non è sconvolgente: 15000 ettari tra pesche e nettarine e 3000 ettari i kaki. La sostanza attiva utilizzata per combatterle è il cyantraniliprole il cui meccanismo d'azione (IRAC 28, diamidi, modulatore recettori rianodinici) si affianca ai piretroidi e ai neonicotinoidi superstiti, cercando di colmare la lacuna lasciata dal dimetoato.

 

Il termine per presentare le domande da parte dei titolari è il 9 agosto e il periodo di utilizzo richiesto è settembre. Dovrebbe quindi esserci tutto il tempo per arrivare tempestivamente. 

 

Consueto avviso per i lettori

Affinché queste soluzioni di emergenza possano essere utilizzate in campo si dovrà aspettare la pubblicazione di un decreto del Ministero della Salute che le autorizza per un periodo di 120 giorni, come previsto dall'articolo 53 del citato regolamento 1107/2009. Ricordiamo che il confronto delle soluzioni disponibili per la risoluzione delle emergenze fitosanitarie deve in primis tenere conto dell'eventuale disponibilità di prodotti autorizzati e della percorribilità di alternative non chimiche.

 

Non sempre la segnalazione di un'emergenza porta automaticamente all'autorizzazione: le aziende produttrici devono infatti presentare domanda di autorizzazione per emergenza fitosanitaria, corredata dai dati sperimentali per dimostrare l'efficacia e la sicurezza del prodotto per l'uomo e l'ambiente.

 

 

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Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi

Portale del Ministero della Salute sulle autorizzazioni in deroga per emergenza fitosanitaria