Anacer ha presentato i dati definitivi della bilancia commerciale cerealicola 2023, dove si constata un importante miglioramento nei conti, con una riduzione del deficit dagli oltre 4 miliardi di euro (4.140,70 milioni) del 2022 ai 3.771 milioni del 2023, con un calo di 369 milioni di euro di passivo, per effetto incrociato del calo del valore dell'import e di crescita di valore dell'export.

 

Le importazioni nel complesso hanno registrato un aumento nelle quantità di 908mila tonnellate (+4,1%), diminuite nei valori di 208,8 milioni di euro (-2,1%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'incremento quantitativo è dovuto al grano duro (+1,2 milioni di tonnellate, pari a +358 milioni di euro), il grano tenero (+487mila tonnellate). Calano gli arrivi di mais (-681mila tonnellate), oltre a orzo (-35mila tonnellate) e avena (-13.200 tonnellate).

 

Scendono anche le quantità di farine proteiche e vegetali (-81.200 tonnellate), mentre per i semi e frutti oleosi il saldo quantitativo è positivo per 196mila tonnellate. Sul fronte export, il calo delle quantità (-267mila tonnellate, -5,5%) è stato invece superato dall'aumento in valore (+160,9 milioni di euro, +2,8%) rispetto al 2022. Il calo nelle quantità è dovuto perlopiù ai cereali in granella (-155mila tonnellate) e ai prodotti trasformati (-91mila tonnellate). Sono cresciute invece le vendite dall'estero di farina di grano tenero (+13mila tonnellate), semola di grano duro (+15.700 tonnellate) e di riso (6.300 tonnellate). Sono scese del 2,6% le vendite di pasta, anche se il controvalore in euro è aumentato dell'1,9%.