L'Italia è storicamente un riferimento importante per la coltivazione della vite in generale e dell'uva da tavola in particolare. La Puglia è la Regione italiana più importante per la viticoltura da tavola e molteplici sono le varietà coltivate compreso quelle apirene.

 

Le tecniche agronomiche per la coltivazione di questa coltura sono complesse e devono tenere conto di svariati fattori, tra cui i disciplinari di produzione e i progressi tecnologici, per restare efficaci e competitive.

 

L'aspetto esteriore delle uve influenza fortemente il loro valore commerciale e le cultivar a bacca rosso/rosa con scarsa colorazione non sono molto apprezzate dai consumatori. Per tale ragione la mancata o parziale colorazione della bacca rappresenta una delle maggiori problematiche nella coltivazione dell'uva da tavola.

La colorazione delle bacche è determinata dalla presenza di vari pigmenti come la clorofilla e i flavonoidi. In particolare, le antocianine sono i composti organici (polifenoli idrosolubili) maggiormente coinvolti nel conferire il colore blue, viola e tutte le sfumature di rosso della frutta, verdura e fiori. 

 

La produzione delle antocianine dipende da molteplici fattori, tra cui i più importati sono:

  • le condizioni climatiche: annate molto calde con scarsa escursione termica tra notte e giorno non favoriscono la colorazione dell'uva;
  • l'areale di produzione: diffusione della coltivazione in areali subtropicali caratterizzati da alte temperature durante il periodo della maturazione;
  • le pratiche colturali sbagliate: scarsa luminosità, elevate produzioni, irrigazioni e concimazioni inappropriate non contribuiscono alla sintesi degli antociani;
  • la presenza di alcuni patogeni, come i virus dell'accartocciamento fogliare;
  • l'uso di fitoregolatori (gibberelline) di crescita per aumentare l'ingrossamento della bacca influenzano negativamente la colorazione.   

Pertanto, il viticoltore può mettere in pratica diverse strategie per mitigare questo fenomeno e, in particolare, oltre alle sopracitate avvertenze, può utilizzare dei prodotti in grado di aumentare la produzione di antociani - biostimolanti e ormoni di sintesi come acido abscissico (ABA).

 

Una novità tecnologica per limitare questa problematica è rappresentata dal Glycos Plus, un formulato a base di amminoacidi e potassio, studiato per indurre la produzione di antocianine nella bacca, preservando allo stesso tempo la conservabilità per prodotto. 

 

Per il secondo anno consecutivo Fcp Cerea ha svolto a Trani (provincia Bat) in Puglia le prove di colorazione su Supernova, una varietà apirena precoce a bacca rosa caratterizzata da difficoltà di colorazione. La prova ha messo a confronto piante trattate con Glycos Plus con altre trattate con un prodotto di riferimento (standard commerciale) e piante non trattate (testimone).

 

I dati ottenuti sono stati molto interessanti, nonostante le condizioni proibitive per le alte temperature che si sono registrate nel corso del 2023 con picchi che hanno superato i 40 gradi centigradi nel periodo della maturazione, fattore che incide sulla colorazione dei frutti.

I rilievi effettuati alla raccolta hanno mostrato un netto miglioramento della colorazione differenziandosi statisticamente dal testimone; in particolare, il rilievo effettuato sulla colorazione delle bacche ha evidenziato che il testimone presenta una difformità di colore, con circa il 43% di grappoli con acini di colore rosa-chiaro tendenti al bianco (colore pantone 162), mentre nelle altre tesi tale percentuale si aggira intorno al 12-15%.

 

Di contro, tutte le tesi trattate hanno avuto una migliore e più uniforme colorazione rispetto al testimone. La tesi trattata con il prodotto di riferimento presenta una minore intensità della colorazione "pantone 184" e quindi risulta essere meno colorata alla vista (grafico 1). 

 

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(Fonte: Fcp Cerea)

 

Dalla prova emerge anche che Glycos Plus, oltre a essere efficace nell'uniformare e migliorare la colorazione degli acini, ha favorito i risultati produttivi senza pregiudicare la conservabilità degli acini; la durezza della bacca è infatti risultata comparabile al testimone non trattato (grafico 2).

 

Per quanto riguarda la produzione, le piante trattate con Glycos Plus hanno prodotto di più rispetto alle piante trattate con lo standard commerciale ottenendo 28,6 tonnellate/ettaro contro le 22,6 tonnellate/ettaro, pari ad un incremento del 26% (grafico 3). Se confrontiamo la produzione delle piante trattate con Glycos Plus con le piante non trattate l'incremento produttivo è stato del 32% (28,6 contro 21.7 tonnellate/ettaro).

 

Si consiglia di utilizzare Glycos Plus alla dose di 6 litri per ettaro da distribuire in tre applicazioni da 2 litri ciascuna come segue:

  • al 40% dello sviluppo bacca;
  • a inizio invaiatura;
  • 10 giorni dopo il secondo trattamento.

 

Grafico della percentuale delle 4 diverse tonalità di colore (pantone) nelle tre tesi.  La tesi trattata con Glycos Plus risulta avere la colorazione più accentuata

Grafico 1 - Percentuale delle 4 diverse tonalità di colore (pantone) nelle tre tesi.

La tesi con Glycos Plus risulta quella con la colorazione più accentuata

(Fonte: Fcp Cerea)

 

Grafico della durezza media delle bacche. Risulta statisticamente simile in tutte le tre tesi

Grafico 2 - Durezza statisticamente simile nelle 3 tesi (significatività statistica p=0,05 cluster: a)

(Fonte: Fcp Cerea)

 

Grafico della produzione media delle tre tesi. La tesi trattata con Glyco Plus risulta avere la produzione maggiore

Grafico 3 - Produzione media delle tre tesi: quella con Glycos Plus risulta statisticamente superiore (significatività statistica p=0,05 cluster: a, b, e c)

(Fonte: Fcp Cerea)

 

Per maggiori dettagli, è possibile consultare la linea tecnica completa sull'uva da tavola.