Si moltiplicano gli sforzi per salvare l'agricoltura siciliana dalla morsa mortale della siccità. In Sicilia si stanno predisponendo dispositivi per recuperare all'uso irriguo tutta l'acqua disponibile, mentre a Roma è alla firma del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida il Decreto Ministeriale per le deroghe sulla Politica Agricola Comune, concesse alla Sicilia sulla campagna 2024 per l'eccezionale siccità che si sta verificando da luglio 2024.

 

Irrigazione, passi in avanti a Catania

È entrata in azione il 26 luglio scorso la prima delle due pompe di sollevamento del lago di Lentini, in provincia di Siracusa, lo ha comunicato la Regione Siciliana con una nota diffusa alla stampa. L'impianto permette un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni agricoli della piana di Catania. In questi giorni, sempre secondo la nota "sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità". I fondi per gli impianti, 600mila euro, sono stati stanziati dalla Regione Siciliana attraverso un contributo straordinario al Consorzio di Bonifica n. 9 della Sicilia Orientale.

 

"L'attivazione delle due linee di pompaggio - dice il presidente della Regione Siciliana e assessore all'Agricoltura ad interim, Renato Schifani - risolve il paradosso di un invaso in cui l'acqua c'è ma non era possibile utilizzarla per un guasto agli impianti. Adesso possiamo garantire l'approvvigionamento idrico agli agricoltori del territorio in difficoltà per il perdurare dell'emergenza siccità in Sicilia. Il mio Governo è impegnato quotidianamente nella risoluzione, da un lato, delle questioni più urgenti ma, allo stesso tempo, nella definizione di una strategia globale di miglioramento delle infrastrutture, al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale".

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Ad Agrigento un intervento per accumulare più acqua

È stato finanziato dalla Regione Siciliana con 500mila euro, tramite la Protezione Civile, il progetto di sistemazione idraulica del fiume Sosio-Verdura a monte della traversa Favara di Burgio in località Poggio Diana. Il progetto, redatto dall'Autorità regionale di bacino porterà acqua a tre comuni della provincia di Agrigento - Burgio, Caltabellotta e Ribera - per soddisfare i bisogni irrigui dei campi agricoli che ricadono nei tre centri e risparmierà quella idropotabile. L'intervento consisterà nella sistemazione e rinaturalizzazione dei meandri fluviali posti a monte della traversa Favara, per attingere direttamente dalle acque del fiume Sosio-Verdura, da cui saranno praticamente eliminate le sabbie che si sono depositate via via nel corso del tempo.

 

Il progetto serve ad aumentare la capienza del fiume in corrispondenza di una traversa dell'Enel. Al termine dei lavori, previsti al massimo in due mesi, sarà reso possibile un maggiore accumulo di 30 milioni di litri di acqua. Inoltre, verrà comprata una nuova stazione di pompaggio per il Consorzio di Bonifica locale.

 

Semplificazione per le captazioni irrigue

Inoltre, la Regione Siciliana semplifica e accelera le procedure per il rilascio delle autorizzazioni all'attingimento di acqua per uso non domestico, riducendo l'iter da 60 a 5 giorni. Lo prevede una Direttiva firmata dall'assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, dal quale dipendono gli uffici provinciali del Genio Civile, titolati al rilascio delle relative licenze.

 

La licenza, sebbene provvisoria, consente l'utilizzo immediato delle risorse idriche in attesa del provvedimento definitivo. A partire dalla pubblicazione della Direttiva, chiunque faccia richiesta di attingimento per attività agricole, zootecniche e di trasformazione, potrà iniziare i prelievi di acqua successivamente alla presentazione dell'istanza corredata dalla documentazione necessaria e da una dichiarazione asseverata da un professionista. L'ufficio del Genio Civile competente per territorio rilascerà entro cinque giorni un'attestazione che avrà valore abilitativo. La procedura autorizzativa definitiva sarà poi completata entro 60 giorni.

 

La Direttiva emergenziale sarà valida fino a quando perdurerà lo stato di crisi idrica e si applicherà esclusivamente alle istanze per usi agricoli, zootecnici e di trasformazione dei prodotti, con approvvigionamento da corsi d'acqua, sorgenti e pozzi. Saranno garantiti il deflusso vitale minimo per i corsi d'acqua e una portata massima di prelievo di un litro al secondo per ciascun pozzo.

 

Il Decreto sulle deroghe Pac

Una nota del Ministero dell'Agricoltura, venerdì 26 luglio 2024, ha annunciato che la Conferenza Stato Regioni ha dato il via libera al riconoscimento per tutta la Sicilia delle "condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali" a causa della persistente siccità che colpisce l'isola da circa un anno, una delle più gravi dell'ultimo cinquantennio. Un provvedimento che era stato richiesto dal Governo regionale lo scorso 17 giugno e che ora è alla firma del ministro dell'Agricoltura.

 

Il riconoscimento della condizione di forza maggiore e di circostanze eccezionali dal primo luglio 2023 a maggio 2024 consentirà alle imprese agricole e zootecniche che operano su tutto il territorio siciliano di usufruire di deroghe in alcuni ambiti della Politica Agricola Comune, che permetteranno così di non applicare determinati vincoli a pascoli e terreni, continuare a godere di aiuti, del rinvio di pagamenti, sanzioni e oneri.

 

Riconoscimento delle condizioni di forza maggiore

Più nel dettaglio, il Decreto prevede che siano riconosciute le condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali, ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 1, lettera a) e paragrafo 2, del Regolamento (UE) 2021/2116, nell'intero territorio della Regione Siciliana, nel caso in cui l'inosservanza, anche in parte, di obblighi o di requisiti di ammissibilità sia determinata dalla siccità, durante il periodo in cui le sue conseguenze impediscono il rispetto dell'obbligo o del requisito di ammissibilità in questione.

 

Deroghe sulla nuova programmazione

Il Decreto dispone che nell'anno 2024, il beneficiario della Pac continui a godere dei pagamenti diretti del Primo Pilastro previsti dal Decreto del ministro dell'Agricoltura, del 23 dicembre 2022 e dei pagamenti relativi agli interventi previsti dagli articoli 70 e 71 del Regolamento (UE) 2021/2115: si tratta dei pagamenti a fronte di impegni in materia di ambiente e di clima e altri impegni in materia di gestione e dei pagamenti a fronte dei vincoli naturali o altri vincoli territoriali specifici, sia per gli animali che per le superfici ubicati nel territorio della Regione Siciliana e ritenuti "ammissibili nel momento in cui sono insorte le condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali".

 

Il Decreto dispone che "l'Organismo Pagatore riconosce il diritto al sostegno accoppiato alle colture seminate o trapiantate prima del verificarsi delle condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali, ove le condizioni di ammissibilità non siano rispettate in ragione della siccità".

 

Deroga sui pascoli

Per le Pratiche Locali Tradizionali di pascolamento, che per le regioni dell'Italia meridionale prevedono il pascolo anche in zone boschive, e per i pascoli su prati permanenti per la Sicilia "le disposizioni relative al rispetto delle condizioni di carico minimo di bestiame al pascolo non si applicano" "nel caso in cui i provvedimenti dell'Autorità competente impediscano, nel periodo dalla primavera all'autunno, per oltre trenta giorni consecutivi, l'accesso del bestiame nelle Plt".

 

Sviluppo rurale su vecchia programmazione e Bcaa

Secondo il Decreto, il pagamento degli interventi previsti dagli articoli 28 (Pagamenti agroclimatico ambientali), 29 (Agricoltura biologica), 33 (Benessere degli animali) e 34 (Servizi silos-ambientali e climatici - salvaguardia delle foreste) del Regolamento (UE) n. 1305/2013, per gli anni successivi al 2024, è proporzionalmente ridotto ai beneficiari che non hanno potuto adempiere agli impegni per cause di forza maggiore o circostanze eccezionali.

 

Ma tale riduzione interessa le sole parti dell'impegno che non hanno determinato costi aggiuntivi o mancato guadagno prima del verificarsi della forza maggiore o delle circostanze eccezionali. E in ogni caso, non si applicano le sanzioni previste dall'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 17 marzo 2023, n. 42, come modificato dal Decreto Legislativo 23 novembre 2023, n. 188.

 

Per le altre misure e gli interventi di sostegno allo sviluppo rurale diversi dal biologico, pagamenti agroclimatico ambientali, benessere animale e servizi silvo ambientali, non si richiedono restituzioni di aiuti, né parziali né integrali. Nel caso di impegni o pagamenti pluriennali, non è richiesta la restituzione del sostegno ricevuto negli anni precedenti e l'impegno o il pagamento prosegue negli anni successivi, in conformità con la sua durata iniziale.

 

Nel territorio della Regione Siciliana gli investimenti realizzati nell'ambito dello sviluppo rurale prima della dichiarazione dello stato di emergenza (deliberata dal Consiglio dei Ministri il 6 maggio 2024) e che abbiano subìto danni a causa della siccità sono rendicontati a condizione che il beneficiario dimostri che l'investimento è stato realizzato e la relativa spesa è stata regolarmente sostenuta, anche se i controlli non consentono di verificarne la effettiva realizzazione. L'erogazione del contributo è subordinata alla presentazione della domanda di pagamento corredata dalla idonea documentazione.

 

In caso di mancato rispetto dei criteri di gestione obbligatori e delle norme di buone condizioni agricole e ambientali di condizionalità, nel territorio della Regione Siciliana non si applicano le sanzioni amministrative previste nel Capo III del Decreto Legislativo 17 marzo 2023, n. 42, come modificato dal Decreto Legislativo 23 novembre 2023, n. 188.

 

La deroga per l'Ocm Vino

Per gli interventi di ristrutturazione e riconversione dei vigneti non completati o non realizzati entro il periodo previsto nella domanda di aiuto, il termine stabilito è prorogato di un anno e, comunque, la data di messa a dimora delle barbatelle non può essere successiva a quella di scadenza della validità dell'autorizzazione al reimpianto, che deve essere contenuta ai sensi di quanto disposto dall'allegato 1, lettera f) del Decreto del ministro dell'Agricoltura, del 16 dicembre 2024.

 

Deroghe per il settore ortofrutta

Per i programmi operativi del 2024, non si applica alle Organizzazioni di Produttori ortofrutticoli e alle Associazioni di Organizzazioni di Produttori ortofrutticoli aventi sede o soci nel territorio della Regione Siciliana il limite del 70% per singolo obiettivo del fondo di esercizio approvato.

 

In Sicilia, le Op del settore ortofrutta, beneficiarie di interventi sugli investimenti materiali e immateriali, che ricadono nei casi giustificati casi di forza maggiore previsti dai regolamenti delegati (UE) 2022/126 e (UE) 2017/891, sono esentate dall'obbligo del recupero dell'investimento o del suo valore residuo.

 

In Sicilia per il settore ortofrutta, in caso di sostituzione degli investimenti, salva la deroga sull'esenzione dall'obbligo del recupero dell'investimento o del suo valore residuo prevista rispettivamente dall'articolo 11, paragrafo 10 del Regolamento delegato (UE) 2022/126, e dall'articolo 31, paragrafo 6, del Regolamento delegato (UE) 2017/891, si applica quanto stabilito dai medesimi regolamenti.

 

Una deroga per gli apicoltori

Infine, in ottemperanza dell'articolo 5, commi 3, 4 e 5, del decreto del ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste 30 novembre 2022, concernente gli interventi a favore del settore dell'apicoltura, non si applica l'obbligo di mantenimento in azienda, per un periodo minimo di un anno, del materiale biologico finanziato prima del verificarsi delle condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali.

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