Strategia Europea per i Fertilizzanti: i deputati della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo puntano all'uso della riserva agricola 2023 e alla sospensione dei dazi sui fertilizzanti minerali, ma bocciano ulteriori aiuti di Stato.
Chiedono una revisione del bilancio Pac, ma la Commissione Europea pare non essere d'accordo. Nel lungo periodo ritengono necessarie tecniche migliori di concimazione e di assorbimento dei nutrienti nel suolo, più fertilizzanti azotati e più leguminose, ricorso a Ecoschemi e strategie europee per sviluppare nuovi fertilizzanti e trovare nuovi bacini minerari in Ue.
Unione Europea ancora lontana da una Strategia a Lungo Termine sui Fertilizzanti
Se da un lato la Commissione Europea, nella sua Comunicazione sui Fertilizzanti dello scorso 9 novembre, ce l'ha messa tutta per affrontare le alterazioni sul mercato dei fertilizzanti, dall'altro, i deputati della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo hanno considerato la Comunicazione insufficiente per rispondere ai bisogni degli agricoltori.
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La Comunicazione dell'Esecutivo Europeo aveva posto alcune soluzioni per affrontare la scarsità di fertilizzanti in Ue come una priorità all'accesso di gas naturale per i produttori, aiuti finanziari tramite la riserva agricola 2023, gli extraprofitti delle grandi aziende energetiche europee e tramite gli aiuti di Stato, un buon funzionamento dei Piani Pac e una diversificazione nelle importazioni.
No a ulteriori aiuti di Stato per finanziare gli agricoltori
In Commissione Agricoltura i deputati sono convinti che la riserva agricola per il 2023 si possa utilizzare, ma che non sia sufficiente per affrontare l'impennata dei prezzi dei fertilizzanti e il conseguente rialzo sui costi di produzione.
In concordanza con il commissario europeo all'Agricoltura Janusz Wojciechowski - che ne ha parlato al termine dell'ultimo Consiglio Agrifish - un aumento degli aiuti di Stato è stato invece scartato, dato che potrebbe creare frammentazione e competizione sia sul mercato che fra i singoli agricoltori.
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Bene la Pac, ma servono altri fondi
Come fare quindi? L'alternativa migliore sarebbe un buon utilizzo dei Piani Pac con delle eventuali revisioni da effettuare in maniera tempestiva, e non da considerare come una vera e propria modifica ai Piani Strategici, consentita solo una volta all'anno.
Ma il bilancio Pac sembra non bastare per i deputati, che hanno chiesto all'Unione Europea di trovare altri modi per finanziare le attività agricole al di fuori della Pac, ad esempio tramite una revisione a medio termine del budget Ue nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027.
Questione di budget
Sembra che i soldi non bastino mai, ma il problema è: dove trovarli? Solo pochi giorni fa Janusz Wojciechowski aveva detto, al termine del Consiglio Agricoltura e Pesca, che non era il momento di rivedere il bilancio della Pac nel breve termine e di cambiare le prospettive finanziarie. Se ne sarebbe potuto riparlare per la Pac post 2027. È evidente, quindi, che manchi ancora un'intesa fra le istituzioni Ue.
Sospendere i dazi sui fertilizzanti minerali
Nella bozza di Risoluzione approvata in Commissione Agricoltura i parlamentari hanno ribadito l'importanza di continuare, per il breve periodo, con la sospensione dei dazi su tutti i fertilizzanti minerali, a eccezione di quelli provenienti da Russia e Bielorussia.
Questa misura, necessaria per stabilizzare i prezzi sul mercato, non fa tuttavia svanire l'obiettivo dell'Ue di staccarsi nel lungo periodo dalla dipendenza sulle importazioni di concimi e dal creare un'industria europea a basse emissioni di carbonio. In merito a questo, i deputati hanno chiesto alla Commissione Europea di sviluppare una Strategia Europea sui Fertilizzanti e una sulla Gestione Sostenibile dei Nutrienti nel Suolo entro giugno 2023.
Le soluzioni nel lungo periodo
Dato che le materie prime per i fertilizzanti minerali, il gas naturale, il fosforo e il potassio provengono in gran parte dall'esterno dell'Ue, un'autosufficienza nella produzione di fertilizzanti in Ue non è possibile nel breve periodo.
Si può optare per il lungo periodo a un maggior utilizzo di energie rinnovabili e sostanze nutritive riciclate per produrre fertilizzanti azotati (come Renure, l'azoto recuperato dal letame), a un aumento delle leguminose per la biodiversità e per la fissazione dell'azoto nel suolo, a un maggiore uso di biostimolanti per ottimizzare la fertilizzazione e l'assorbimento dei nutrienti, a delle tecniche migliori di concimazione, e a un maggiore ricorso agli Ecoschemi.
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Nella bozza si è inoltre chiesto alla Commissione Ue di considerare delle esenzioni dal limite di 170 chilogrammi di azoto per ettaro all'anno per i fertilizzanti organici in alcune aree degli Stati membri, di fare più investimenti nella ricerca, di promuovere l'economia circolare e l'agricoltura di precisione, di sviluppare nuovi fertilizzanti, di individuare nuovi giacimenti minerari in Ue, di sviluppare una strategia sulle proteine e, infine, di porre più attenzione agli eccessivi profitti dei produttori globali di fertilizzanti, indagando sugli accordi di cartello ove necessario.