I paesi membri dell'Ue approvano la proposta della Commissione europea che vieta l'utilizzo di tre agrofarmaci neonicotinoidi all'aperto in quanto responsabili dell'aumento del tasso di mortalità degli insetti impollinatori. L'utilizzo sarà consentito solamente in serra.

Il provvedimento prevede il divieto di tre particolari principi attivi: imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam. L'uso di questi ultimi è molto diffuso in agricoltura, tanto che già nel 2013 erano state imposte delle restrizioni in materia a livello comunitario. Questi agrofarmaci avevano sostituito l'utilizzo del Ddt (diclorodifeniltricloroetano), in Italia, vietato nel 1978.
 

Il tasso di mortalità delle api

Il motivo scatenante di questo provvedimento da parte della Commissione europea deriva dal fatto che è stato registrato un aumento del tasso di mortalità fino a tre volte superiore rispetto alla norma di insetti impollinatori in zone dove erano in uso questi agrofarmaci.

E' il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communictions. I ricercatori hanno analizzato nel Regno Unito, 62 specie di api con dati raccolti nel lasso di tempo di diciotto anni. Secondo lo studio, i neonicotinoidi diminuiscono la capacità d'impollinazione degli insetti impollinatori in generale (api, vespe, farfalle, ecc…).
 

Italia a favore del divieto europeo

L'Italia, insieme ad altri quindici paesi Ue - Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Austria, Svezia, Grecia, Portogallo, Irlanda, Slovenia, Estonia, Cipro, Lussemburgo, Malta, che rappresentano il 76,1% della popolazione dell'Ue - ha votato a favore dell'introduzione di questo divieto in seno al comitato di esperti agricoli nazionali riuniti a Bruxelles (Comitato fitosanitario dell'Ue).

Trattandosi di una modifica secondaria alla normativa europea di settore, questo divieto entrerà in vigore direttamente alla fine dell'anno senza bisogno di ulteriori negoziazioni e ratifiche da parte delle altre istituzioni europee.
 

L'iter del divieto europeo

Lo stop ai tre agrofarmaci arriva dopo due tentativi falliti da parte della Commissione europea di mettere ai voti la sua proposta e due pareri dell'Efsa circa i rischi che questi principi attivi comportano per le api. I neonicotinoidi sono sostanze insetticide molto usate in agricoltura e risultano più tossici per gli invertebrati, come gli insetti, che non per mammiferi, o uccelli.

Soddisfatto il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis: "La salute delle api rimane di fondamentale importanza per me poiché riguarda la biodiversità, la produzione alimentare e l'ambiente".
 

Syngenta: "Soluzione deludente ma non inaspettata"

"Ciò di cui abbiamo bisogno oggi è che gli agricoltori garantiscano la fornitura di cibo sicuro e conveniente, riducendo al minimo l'impatto negativo e amplificando gli effetti positivi che l'agricoltura ha sull'ambiente", si legge in una nota della multinazionale. Secondo Syngenta, "migliorando costantemente la chimica e sviluppando prodotti come i neonicotinoidi, possiamo aiutare gli agricoltori a continuare a proteggere i loro raccolti da insetti ed erbe infestanti, riducendo al minimo l'impatto sull'ambiente e sulla salute umana".
 

Bayer: "Un giorno triste per gli agricoltori"

La multinazionale chimica e farmaceutica Bayer ritiene che la decisione degli Stati membri di limitare l'uso di certi neonicotinoidi non migliorerà il destino delle api o di altri impollinatori. "La decisione ridurrà ulteriormente la capacità degli agricoltori europei di affrontare importanti parassiti, molti dei quali non prevedono trattamenti alternativi", si legge in una nota ufficiale.
 

Coldiretti: "Vietare l'ingresso in Italia e in Europa di prodotti trattati con questi agrofarmaci"

Secondo il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, "non è accettabile che alle importazioni sia consentito di aggirare le norme previste in Italia e in Europa, anche grazie agli accordi di libero scambio, ed è necessario, invece, che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la saluta e il lavoro".
 

Import di miele europeo

Sempre la Coldiretti spiega inoltre che le importazioni in Italia di miele sono aumentate e hanno superato i 23 milioni di chili, quasi del 4% rispetto all'anno prima. La maggior parte del miele estero arriva da due principali paesi, uno è l'Ungheria e l'altro è la Cina, un paese nel quale è consentito l'utilizzo di prodotti Ogm.

Secondo l'associazione, a causa del cambiamento climatico, la produzione italiana di miele nel 2017 è stata più che dimezzata attestandosi sui 10 milioni di chili, uno dei risultati peggiori della storia dell'apicoltura moderna da almeno 35 anni.
 

De Castro (PD): "Stop agrofarmaci nocivi per api"

Il vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro, plaude all'approvazione del divieto.

"Per salvaguardare i nostri preziosi impollinatori che permettono la sopravvivenza del 75% della produzione alimentare in Europa, mentre negli ultimi anni le loro colonie sono diminuite fino al 50%. La proposta, che sarà operativa dalla fine dell'anno, rappresenta quindi uno scatto in avanti per rafforzare lo sviluppo del settore che ha conosciuto un boom del 27% e che da ora può anche contare sulle misure introdotte dall'Omnibus, la mini-riforma della Pac - Politica agricola comune - con l'inserimento nel novero delle aree considerate ad interesse ecologico dei terreni a riposo con piante mellifere".

 
In collaborazione con Eleonora Vasques