Migliorare la produttività dell'azienda, gestendo la variabilità in campo e ottimizzando l'utilizzo degli input produttivi. Sono questi gli obiettivi che hanno spinto Giancarlo Pacenti, titolare dell'azienda vitivinicola Siro Pacenti, a partecipare al progetto Oenosmart. Un Pif (Progetto integrato di filiera) finanziato dalla Regione Toscana che aveva come obiettivo quello di sviluppare e diffondere nel territorio di Montalcino il know-how relativo alla viticoltura di precisione.

"Il mio scopo era quello di avere dati oggettivi sul vigneto in modo da poter prendere decisioni sulle lavorazioni da effettuare partendo da solide basi", spiega ad AgroNotizie Giancarlo Pacenti, la cui azienda è capofila del Pif a cui hanno aderito anche altre cantine, oltre a Cia Toscana e all'Università di Firenze.

"I nostri nonni conoscevano ogni vite e le dedicavano cure particolari. Oggi con vigneti di grandi estensioni questo non è possibile, ma la tecnologia ci viene in aiuto. Attraverso sensori di vario genere è possibile conoscere lo stato di salute e le necessità di ogni singola pianta. In questo modo posso avere una gestione 'di precisione' che alla fine in cantina mi ripaga dello sforzo".
 

Le attività del progetto Oenosmart

Cuore del progetto Oenosmart è la piattaforma digitale sviluppata da Copernico, società di consulenza di Montalcino (parte del Pif), che ha fatto da collettore di tutti i dati rilevati in campo. Primi fra tutti quelli relativi alla georeferenziazione delle vigne, attività propedeutica ai successivi rilievi. Come ad esempio il sorvolo del territorio attraverso aereo per le rilevazioni con una camera multispettrale, a cui si sono aggiunte le rilevazioni di prossimità effettuate con il trattore.

Attraverso i dati sulla riflettanza delle foglie delle viti è stato possibile ricavare un indice di vigore vegetale (Ndvi) che ha permesso di creare delle mappe rappresentative della 'forza' delle singole piante. Le mappe di vigore possono poi essere utili per adottare strategie di concimazione a rateo variabile, in modo da fornire alle piante più bisognose apporti nutritivi maggiori. Oppure per effettuare una vendemmia selettiva, che prevede di raccogliere le uve dalle piante appartenenti ad una medesima classe di vigore vegetativo (solitamente tre: basso, medio e alto). A seguito della vendemmia selettiva si procede ad una vinificazione separata e, se tutto viene fatto correttamente, all'ottenimento di tre vini di classi differenti, valorizzabili sul mercato a prezzi crescenti.

La prima causa della variabilità del vigore vegetativo delle piante è il terreno su cui insistono. Per questo nelle aziende partner del progetto (in tutto dieci, situate nell'area di Montalcino) si è proceduto ad una mappatura del suolo che ha permesso di individuare le differenti tessiture e composizioni. Tali studi sono utili all'identificazione di quei fattori che concorrono alla definizione del terroir di produzione e a rendere uniche le produzioni della zona di Montalcino.

Anche in questo caso si sono generate delle mappe utili ad esempio per effettuare la concimazione invernale, che sarà più spinta in quelle aree dove il terreno è meno fertile. Oppure a gestire un inerbimento dell'interfila con essenze specifiche. L'obiettivo è quello di assottigliare le differenze tra le diverse aree di campo alla ripresa vegetativa.

Alle operazioni sopra descritte si è poi aggiunta la realizzazione di mappe climatiche geospaziali ad elevato dettaglio. Il rilevamento dei dati meteoclimatici è stato garantito dall'installazione di dieci centraline meteo Netsens nei terreni aziendali. In questo modo è stata monitorata temperatura, umidità, precipitazione, bagnatura fogliare, radiazione solare ed intensità del vento. Il tutto al fine di fornire dati puntuali per una gestione mirata degli interventi di difesa antiparassitaria. Inoltre è stato possibile archiviare digitalmente le informazioni relative alle epoche di intervento, agli agrofarmaci impiegati e, più in generale, all'adempimento degli obblighi previsti dal Pan (Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari).
 

I risultati della gestione 'su misura' delle piante

"Grazie alla messa in pratica di una viticoltura di precisione, fatta metro per metro sulle reali esigenze delle piante, abbiamo ottenuto una alta omogeneità di maturazione delle uve che ci ha consentito di lavorare con maggiore facilità dal punto di vista enologico per avere un vino corrispondente agli obiettivi aziendali e al terroir", spiga Pacenti. "Senza contare il risparmio generale di tempo, ottenuto evitando lavorazioni inutili, e di input produttivi, dagli agrofarmaci ai concimi".

Insomma, un giudizio positivo che ha spinto Pacenti a continuare nella gestione 'di precisione' del vigneto anche oggi che i due anni di progetto Oenosmart si sono conclusi.

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