Nell'ambito di Eima International il settore della componentistica ha assunto un'importanza sempre maggiore, per il numero di industrie espositrici, la ricchezza merceologica e l'alto livello tecnologico dei prodotti esposti.

Dal 2008 il settore ha assunto una visibilità ed una risonanza ancora maggiori con la creazione del salone specializzato Eima Componenti, che nell'edizione di quest'anno (Bologna, 10-14 novembre) si presenta ancora più ricco e organizzato, con una grafica distintiva, una segnaletica appositamente progettata e un sistema di 'totem' informativi al servizio dei visitatori.

 Il salone rappresenta l'unico punto di riferimento specialistico, a livello mondiale, per la componentistica e vanta numeri di grande prestigio: 706 espositori, dei quali 260 esteri, su una superficie complessiva di quasi 23 mila metri quadrati, con una merceologia che va dalle cabine di guida ai pneumatici, dai motori ai sedili e agli accessori, dai sistemi per l'irrigazione e l'irrorazione ai dispositivi elettronici. L'alto numero di industrie espositrici italiane dimostra il ruolo di primo piano che il Paese occupa nel panorama internazionale, con oltre 6.000 addetti e un fatturato di circa 1,4 miliardi di euro annui.

La rassegna bolognese sarà un momento fondamentale per saggiare il mercato, dopo la crisi economica internazionale che ha colpito le aziende italiane anche in questo settore. "La crisi non può dirsi ancora superata – sostiene Alessandro Malavolti, presidente di Comacomp, il gruppo che all'interno di Unacoma rappresenta i costruttori della componentistica – ma il mercato è in ripresa ed Eima Componenti è un evento che può dare impulso al business delle nostre imprese, non soltanto sui mercati tradizionali, ma anche su quelli emergenti del Brasile, della Cina, dell'India e della Russia".

Sedili e plance ergonomici, sistemi di climatizzazione delle cabine, pneumatici anti-compattamento, sistemi elettronici per il controllo delle funzioni meccaniche e delle lavorazioni, dispositivi di protezione individuale per gli operatori, sono solo alcuni esempi di componentistica volta alla sicurezza, alla qualità e alla eco-compatibilità del lavoro agricolo. "Gli standard qualitativi dell'agricoltura sono sempre più elevati, soprattutto nell'ambito comunitario, e le esigenze di salvaguardia ambientale sono sempre più pressanti nei Pesi emergenti e nelle aree in via di sviluppo – spiega Malavolti – ed è proprio la componentistica che può consentire all'industria meccanica un salto di qualità".

L'industria italiana punta ad aumentare la propria competitività non soltanto in termini di qualità dei prodotti ma anche in termini di costi e di organizzazione della produzione. "Sulle nostre imprese grava il prezzo delle materie prime ancora alto – osserva Malavolti - e un sistema di ordinativi troppo frazionato, che rende difficile la programmazione dell'attività all'interno degli stabilimenti".

"Sono fattori critici di natura esterna – conclude Malavolti – e non elementi di debolezza intrinseca delle nostre imprese, che in condizioni di mercato normali non temono rivali. Il monitoraggio delle materie prime, la creazione di consorzi di imprese, lo sviluppo di rapporti di collaborazione di lungo termine anche con partner esteri sono azioni utili a rafforzare le nostre imprese, ed è proprio in questa direzione che stiamo lavorando come associazione di settore".

 

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