Dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potrebbero arrivare nuovi fondi per il mondo agricolo sui capitoli agroenergie e contratti di filiera e di distretto, grazie all'implementazione del Piano RePowerEu da 300 miliardi di euro, siglato dalla Commissione Ue il 18 maggio 2022 al fine di rispondere alla crisi energetica e climatica, ma anche in forza di alcune modifiche al Pnrr già richieste dal Governo e approvate dalla Commissione Ue e che registrano il favore delle organizzazioni agricole.

 

È quanto emerso martedì 18 luglio scorso, alla fine del confronto tra il Governo e il mondo dell'impresa sul Pnrr durante il quale è stato fatto il punto sulla terza relazione semestrale sul Piano e sull'inserimento del capitolo RePowerEu. Tutto è stato anche più chiaro nella serata di ieri, 20 luglio, quando l'esecutivo, dopo aver presentato in mattinata l'undicesima richiesta di modifica a Bruxelles sulla quarta rata del Pnrr - il finanziamento della costruzione di alloggi per studenti e alcune correzioni ad errori materiali su altri capitoli del Piano - è riuscito ad ottenere un primo via libera dalla Commissione Ue, al netto solo del finanziamento degli alloggi per studenti, rinviato all'anno prossimo.

 

"In accordo con la Commissione, tutte le modifiche proposte - si affermava già in mattinata di ieri in una nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri - non avranno alcun impatto sull'importo complessivo dei pagamenti che l'Italia riceverà nel 2023 con la terza e la quarta rata (per un importo totale di 35 miliardi di euro)". Queste modifiche, ora approvate dalla Commissione, sposteranno ingenti risorse da un comparto all'altro. In più sono da considerarsi aggiuntivi i fondi del Piano RePowerUe, che saranno solo erogati sulle misure dal Pnrr, senza essere parte di quest'ultimo Piano.

 

Tutte le undici proposte di modifica della quarta rata del Pnrr - già tutte vagliate dalla Cabina di Regia in Italia e approvate dalla Commissione Ue - hanno ancora bisogno del definitivo via libera del Consiglio dell'Unione Europea e i denari saranno poi erogati solo dopo la verifica del reale raggiungimento dei 28 obiettivi di spesa da parte del Paese sulla terza rata.

Pertanto, al momento si tratta di ipotesi accreditate che, dopo l'eventuale via libera dell'organo politico dell'Unione, dovranno successivamente essere concretizzate in Italia.

 

Ecco come è andata più nel dettaglio. Lo scorso 18 luglio il ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto, coordinatore della Cabina di Regia per il Pnrr, ha incontrato su più tavoli di settore le organizzazioni datoriali. Un confronto in particolare si è tenuto tra il ministro Fitto e le organizzazioni agricole: Confagricoltura, Copagri, Coldiretti e Cia.

 

Al termine degli incontri, il ministro Fitto ha detto: "L'obiettivo è intervenire sulle criticità e coordinare tutti gli interventi in campo, oltre al Piano di Ripresa e Resilienza, le politiche di coesione e i fondi di sviluppo e coesione, per poter avere una visione unica tra le diverse risorse a disposizione".

 

"Il confronto suddiviso per singoli tavoli - ha aggiunto il ministro - serve ad una maggiore definizione delle questioni relative ad ogni specifico comparto per meglio calibrare gli interventi necessari".

 

Sulle rinnovabili arriva RePowerEu

"Sul tema del RePowerEu, nel nuovo capitolo previsto per il Pnrr e in linea con la strategia Fit for 55, lo stanziamento aggiuntivo dovrebbe essere destinato a supportare direttamente le imprese in questa fase cruciale di transizione energetica e digitale, anche per non compromettere la capacità produttiva rispetto ai nostri principali concorrenti, Francia e Germania, dove il sostegno diretto alle imprese è stato confermato fino al termine del 2023" scrive Confagricoltura in una nota, con riferimento alla progettualità in produzione di energie rinnovabili incentivate attribuibili al comparto primario.

 

"Fondamentale in tal senso sarà mettere a sistema le risorse derivanti dal Pnrr con quelle del RePowerEu e del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, così da utilizzarle in maniera coordinata ed evitarne la dispersione" ha commentato Tommaso Battista, presidente di Copagri, che sottolinea, anche in quest'ottica di finanziabilità plurifondo dei progetti, la necessità di sburocratizzare le procedure di finanziamento.

 

Contratti di filiera e distretto, l'impegno di Fitto

Sui contratti di filiera e di distretto Confagricoltura ha ribadito quanto aveva già evidenziato: la necessità di avere maggiori finanziamenti, viste le numerose domande pervenute al quinto bando, in forte overbooking - oltre 4 miliardi di euro - rispetto alla disponibilità.

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Su tale capitolo il presidente di Copagri, Tommaso Battista, favorevole ad un incremento delle disponibilità finanziarie, perché sono "investimenti che vanno a beneficio di tutta la filiera agroalimentare e del tessuto produttivo del Paese, in quanto stimolano la creazione di migliori condizioni di mercato, andando di riflesso a tutelare il comparto delle pratiche commerciali sleali" ha anche registrato la disponibilità del ministro Fitto, per aver assicurato "massimo sforzo" in tale direzione.

 

Le altre proposte

Sul tavolo ci sono anche altre proposte, formulate dalle organizzazioni agricole, proposte che il ministro Fitto ha definito "proficue". Confagricoltura ha chiesto di investire maggiori risorse nei "Contratti per la logistica agroalimentare", che prevedono il sostegno agli investimenti per potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio.

 

Sul fronte delle infrastrutture energetiche, sempre Confagricoltura ha segnalato che in alcune aree del Paese occorre superare le difficoltà per la tempistica di connessione degli impianti alla rete di distribuzione. E sul prossimo Bando per il Parco Agrisolare, la Confederazione ha chiesto sin d'ora più risorse, in considerazione della sicura grande partecipazione che esaurirà in breve tempo i finanziamenti previsti.

 

"Con riferimento, infine, al Fondo Complementare Sisma del Pnrr non possiamo mancare di far notare l'esiguità delle risorse a disposizione, che a fronte di un elevatissimo numero di progettualità presentate ha portato, di fatto, al blocco di quasi 900 domande, proprio per insufficienza di fondi", ha concluso Battista.