La Commissione Ue intende favorire l'introduzione delle Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea) - che indica come Nuove Tecniche Genomiche (Ngt) - sia in agricoltura che nella pratica della manutenzione di boschi e foreste: alla scopo di aumentare le rese per ettaro in agricoltura, diminuendo l'utilizzo di fitofarmaci e acqua, sviluppando cultivar più resistenti a parassiti e siccità, e parallelamente puntando a fornire materiale di propagazione più resistente alla scarsità d'acqua al comparto della forestazione.

 

L'asserzione è contenuta in un comunicato stampa della Commissione del 5 luglio 2023, nel quale si annuncia la presentazione all'Europarlamento di una proposta di Regolamento "sul monitoraggio del suolo" che "metterà l'Unione Europea sulla strada per suoli sani entro il 2050, raccogliendo dati sulla salute dei suoli e mettendoli a disposizione degli agricoltori e di altri gestori del suolo". Il nuovo Regolamento Ue - che è stato presentato a Bruxelles nel quadro del pacchetto legislativo legato al Green Deal dal vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans - riguarderà anche la normativa sulla gestione sostenibile del suolo per affrontare situazioni di "inaccettabili rischi per la salute e l'ambiente dovuti alla contaminazione dei suoli".

 

Sul come conseguire questo ambizioso obiettivo, la Commissione non usa mezzi termini: occorre puntare su una valida alternativa quale "l'uso sicuro del progresso tecnico nelle Nuove Tecniche Genomiche, per consentire lo sviluppo di colture resistenti ai cambiamenti climatici e la riduzione dell'uso di agrofarmaci e garantendo sementi più sostenibili, di alta qualità e diversificate e materiale riproduttivo per piante e foreste". 

 

Infine, nuove misure propongono anche di ridurre i rifiuti alimentari e tessili, il che contribuirà a un uso più efficiente delle risorse naturali ed a un'ulteriore riduzione delle emissioni di gas serra provenienti da questi settori.

 

Questa per sommi capi la proposta di Regolamento, già inviata dalla Commissione di Bruxelles al Parlamento di Strasburgo, che dovrebbe approdare in aula nel prossimo settembre, quando la Spagna, presidente di turno Consiglio Europeo in quel semestre, ha già preso impegno di aprire un focus di discussione proprio sulle Ngt. Secondo alcuni osservatori questo focus potrebbe portare all'approvazione del Regolamento già nei primi mesi del 2024, prima delle prossime elezioni europee.

 

La proposta di Regolamento

Nello specifico, secondo la Commissione Ue "Agricoltori e allevatori hanno bisogno di accedere a innovazioni all'avanguardia. Le nuove tecnologie possono contribuire a rafforzare la resilienza sia per l'agricoltura che per i terreni forestali e proteggere i raccolti dagli effetti del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e del degrado ambientale. Le nuove tecniche genomiche (Ngt) sono strumenti innovativi che aiutano ad aumentare la sostenibilità e la resilienza del nostro sistema alimentare".

 

 Sempre secondo la Commissione Ue le Ngt "Consentono di sviluppare varietà vegetali migliorate, resistenti al clima, resistenti ai parassiti, che richiedono meno fertilizzanti e agrofarmaci e possono garantire rese più elevate, contribuendo a dimezzare l'uso e il rischio degli agrofarmaci e riducendo la dipendenza dell'Ue dalle importazioni agricole. Nella maggior parte dei casi, queste nuove tecniche portano a modifiche più mirate, precise e rapide rispetto alle tecniche convenzionali, mentre coltivano un raccolto che è lo stesso che si sarebbe potuto ottenere con tecniche classiche come la selezione dei semi e l'incrocio".

 

La proposta della Commissione Ue punta a "Stabilire due categorie di piante ottenute da Ngt: piante Ngt paragonabili a piante naturali o convenzionali, e piante Ngt con modificazioni più complesse; entrambe le categorie saranno soggette a requisiti diversi per raggiungere il mercato tenendo conto delle loro diverse caratteristiche e profili di rischio".

 

"Gli impianti della prima categoria - secondo la nota - dovranno essere notificati. Le piante della seconda categoria passeranno attraverso il processo più ampio della direttiva sugli Ogm". Inoltre bisognerà "Incentivare lo sviluppo degli impianti verso una maggiore sostenibilità e garantire la trasparenza su tutte le piante Ngt sul mercato dell'Ue (ad esempio, attraverso l'etichettatura delle sementi)." Occorrerà infine "offrire un solido monitoraggio degli impatti economici, ambientali e dei prodotti Ngt". 

 

La proposta della Commissione impatterà sul settore europeo delle sementi: il più grande esportatore nel mercato globale che rappresenta il 20% del mercato mondiale con un valore stimato tra i 7 ed i 10 miliardi di euro e 7mila aziende in prevalenza Pmi. La proposta di Regolamento punta ad aggiornare una legislazione europea che in alcuni tratti ha anche più di 50 anni.

 

Il Regolamento proposto sulla produzione e la commercializzazione di materiale riproduttivo vegetale e forestale - nella visione della Commissione Ue - aumenterà la diversità e la qualità di sementi, talee e altro materiale riproduttivo vegetale.

 

Saranno garantite rese stabili grazie a varietà vegetali "a prova di futuro" attraverso test di sostenibilità (ad esempio, resistenza alle malattie). Le sementi si adatteranno anche meglio alle pressioni del cambiamento climatico e contribuiranno a preservare la diversità genetica delle colture coltivate e contribuiranno a garantire la sicurezza alimentare. Fin qui la proposta della Commissione Ue, che ha riscosso un notevole successo tra le organizzazioni agricole italiane.

 

Confagricoltura: "Un importante cambio di passo"

Per Confagricoltura le proposte di sviluppo delle Nuove Tecniche Genomiche presentate dalla Commissione Ue al Parlamento di Bruxelles rappresentano un importante cambio di passo, che riporta l'Europa al centro del dibattito sulla ricerca scientifica applicata al settore agricolo.

 

In attesa di esaminarla in tutti i dettagli, Confagricoltura giudica positivamente l'iniziativa della Commissione che mira a fare finalmente chiarezza sulla differenza tra le Nuove Tecniche Genomiche (Ngt) e gli Organismi Geneticamente Modificati (Ogm). Dissipando, così, quelle ambiguità che hanno costretto al palo l'intero settore della ricerca europea.

 

La proposta inviata al Parlamento di Bruxelles rappresenta per Confagricoltura "un cambiamento di approccio al tema della transizione ambientale: la sostenibilità non può essere perseguita soltanto con divieti e limitazioni, ma è necessario dare agli agricoltori valide alternative e strumenti che permettano di ridurre l'uso di fitofarmaci e lo sfruttamento delle risorse naturali senza intaccare le produttività delle proprie aziende".

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Cia: "Ora bisogna agire anche su Regolamento Sur"

Per Cia - Agricoltori Italiani, la pubblicazione della proposta della Commissione Ue sulle Ngt rappresenta uno step chiave del percorso verso la transizione green, mentre l'analisi d'impatto del Regolamento sull'Uso Sostenibile dei Prodotti Fitosanitari (Sur) non può, invece, considerarsi esaustiva rispetto alle perplessità del mondo agricolo.

 

Ora che l'Italia ha visto approvato l'emendamento al Decreto Siccità che consente la sperimentazione in campo delle Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea), Cia auspica, infatti, che l'Europa prosegua speditamente con l'iter legislativo per le Ngt, incoraggiata e sollecitata proprio dalla pubblicazione della proposta dedicata.

 

"Bene, del resto, che il Consiglio Europeo, sotto la presidenza spagnola, abbia espresso l'intenzione di portare avanti il dossier nei suoi prossimi sei mesi" sottolinea Cia, per la quale "resta dirimente investire nella ricerca e nell'innovazione genetica in particolare. Bisogna fornire alle imprese agricole cultivar più resistenti alle fitopatie e agli stress derivanti dai cambiamenti climatici e farlo in fretta vista l'aggressività di malattie come la flavescenza dorata, la Xylella e la peronospora".

 

Coldiretti: "La ricerca deve essere partecipata"

"È importante la presentazione del nuovo quadro regolamentare per il miglioramento genetico che distingue nettamente i vecchi ed obsoleti Ogm dalle nuove Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea)". È quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare la proposta della Commissione Europea sulle Tecniche di Evoluzione Assistita.

 

Le nuove tecnologie di miglioramento genetico raggruppate sotto la denominazione Tea (Tecnologie di Evoluzione Assistita) - sottolinea la Coldiretti - non implicano l'inserimento di Dna estraneo alla pianta e permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell'evoluzione biologica naturale, per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici, della difesa della biodiversità e affrontare l'obiettivo della sovranità alimentare.

 

Un passo determinante che in Italia potrà giovarsi del primo accordo siglato esattamente tre anni fa tra agricoltori e scienziati per la una nuova genetica "green" tra la Coldiretti e la Società Italiana di Genetica Agraria che punta a tutelare la biodiversità dell'agricoltura italiana e, al contempo, a migliorare l'efficienza del modello produttivo nazionale attraverso varietà più resistenti "con risvolti positivi in termini di sostenibilità ambientale in un impegno di ricerca partecipata anche da ambientalisti e consumatori" sottolinea l'Organizzazione agricola.

 

"Una grande sfida per far tornare gli agricoltori protagonisti della ricerca senza che i risultati finiscano nelle mani di poche multinazionali proprietarie dei brevetti" conclude Prandini nel sottolineare la necessità di "fronteggiare la sfida climatica, difendere e valorizzare il patrimonio di biodiversità agraria nazionale e la distintività delle nostre campagne, garantendo nuove possibilità di crescita e sviluppo all'agroalimentare nazionale".

 

Assosementi, battersi per Tea anche bio

La nuova regolamentazione europea sulle Tea promette di dare il via a una nuova rivoluzione verde, con l'agricoltura che potrà finalmente contare su nuove varietà più sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico. È questo il commento di Assosementi, l'Associazione che rappresenta le aziende sementiere italiane.

 

"La decisione presa dall'Europa conferma ciò che il settore sementiero sostiene da tempo, ovvero che è sbagliato accomunare le piante ottenute tramite Tea agli Ogm - ha dichiarato Alberto Lipparini, segretario di Assosementi -. Questo riconoscimento è il punto di partenza fondamentale per un quadro normativo più corretto e basato su solide basi scientifiche".

 

"Un punto importante della proposta sono gli incentivi previsti per orientare lo sviluppo di piante che possono potenzialmente contribuire a un sistema agroalimentare sostenibile - ha detto Lipparini -. È un aspetto che accogliamo con particolare favore perché siamo convinti che le Tea siano strumenti indispensabili per sviluppare varietà più tolleranti o resistenti agli stress biotici e abiotici, con migliori caratteristiche nutrizionali e che necessitano di un minor utilizzo di fitofarmaci e fertilizzanti".

 

"Ulteriori incentivi sono inoltre previsti per le piccole e medie imprese, che rappresentano il nucleo fondante del settore sementiero italiano. Apprezziamo molto la proposta di regolamentazione basata sul prodotto, con una una valutazione del rischio che considera, caso per caso, anche i potenziali benefici" ha aggiunto Lipparini.

 

La proposta di regolamentazione presenta tuttavia alcuni aspetti che possono limitare il potenziale di queste tecniche, quali ad esempio il divieto di utilizzare piante derivate dalle Tea nell'agricoltura biologica. "Si tratta di elementi privi di basi scientifiche e che rischiano di negare agli agricoltori il diritto di effettuare una scelta in base alle loro preferenze ed esigenze. Ci auguriamo che questa limitazione possa essere rivista nella fase di discussione che coinvolgerà nei prossimi mesi Parlamento e dal Consiglio Europeo" ha concluso Lipparini.