Sono attese per il 12 maggio 2016 le conclusioni dell'avvocatura generale della Corte di Giustizia europea sulle misure anti-Xylella, in particolare quelle relative alle eradicazioni delle piante. Lo ha annunciato lo stesso avvocato generale Yves Bot al termine della prima udienza tenutasi a Lussemburgo, che data l'urgenza del dossier ha scelto di applicare la procedura accelerata per ridurre i tempi.

Il contenzioso europeo
Dopo l'ordinanza del taglio delle piante infette e dell'eradicazione dei possibili vettori di trasmissione nella zona cuscinetto in un raggio di 100 metri – provincia di Brindisi - alcuni proprietari di uliveti pugliesi hanno fatto ricorso nei confronti del commissario delegato dalla Presidenza del Consiglio, il dipartimento della Protezione civile e la Regione Puglia.
Il Tar del Lazio si è allora rivolto alla Corte di giustizia europea per valutare se, come sostengono gli agricoltori, l'ordine di rimozione degli ulivi sani senza la possibilità di tentare diverso trattamento fitosanitario sarebbe contrario ai principi di proporzionalità e ragionevolezza nonché alla direttiva 2000/29/CE. I proprietari dei fondi, inoltre, contestano inoltre l'assenza di un indennizzo sufficiente per la prevista rimozione

Cosa dice la direttiva Ue 2000/29/CE
La direttiva Ue sulle “misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità” prevede che in caso d’infezioni di alberi e piante, i vegetali suscettibili di albergare ai vettori dell’infezione e posti in un raggio di 100 metri attorno a ciascuna delle piante infette siano applicati “appropriati trattamenti fitosanitari”, tra i quali va compresa anche “la rimozione della pianta”.

L'ordine di taglio Ue
La decisione della Commissione europea di tagliare le piante infette e di creare una zona cuscinetto è arrivata dopo che l'Italia nel 2013 aveva informato la Commissione della presenza del batterio Xylella fastidiosa in molti esemplari di ulivo nel territorio della provincia di Lecce. Ecco che la Commissione europea, in base alla direttiva 2000/29/CE, ha adottato la decisione 2015/789 di taglio indirizzata all'Italia. La decisione è un atto normativo vincolante che può avere un’applicazione generale o un destinatario specifico.

La zona originaria delle eradicazioni (poi modificata)
Il confine della fascia di eradicazione delle piante infette – larga 20 chilometri – va dall’Adriatico allo Ionio passando dai territori di Ostuni, Ceglie, Grottaglie e Leporano, nelle province di Brindisi e Taranto.
Sono all’interno della zona contaminata – e quindi senza più l’obbligo di rimuovere gli alberi infetti – i territori di Brindisi, Latiano, Oria, Manduria e Maruggio.
L’obbligo di rimuovere non solo gli alberi infetti ma anche le piante possibili ospiti in un raggio di 100 metri si applica solo in caso di nuovi focolai nella zona esente, fuori da questa fascia, ovvero a partire dalle parti più a Nord Ovest dei territori di Fasano, Cisternino, Martina Franca, Crispiano e Statte, sempre andando dalla costa adriatica a quella ionica.

Allargamento della zona di contenimento
Lo scorso aprile, il comitato fitosanitario dell'Unione Europea ha deciso di allargare la "zona delimitata" infetta dalla xylella, al fine di prevenire l'ulteriore diffusione del batterio nel resto del territorio dell'UE. Estesa la cosiddetta “area demarcata” per circa 40 chilometri a Nord-Ovest di quella precedente. Questo vuol dire che non dovranno essere estirpati gli alberi malati in questa nuova fascia, né le piante ospiti in un raggio di 100 metri ma dovranno essere tagliate solo quelle esterne alla nuova zona infetta allargata.