La buona riuscita dell'insilato è fondamentale per gli agricoltori che producono trinciato. Molti sono i fattori che influiscono sulla qualità del prodotto finale e comprendono sia aspetti tecnici che qualitativi. Sul fronte tecnico, una modalità di raccolta e insilamento non ottimale può comportare dei problemi come il prolungamento delle fermentazioni e temperature troppo elevate con conseguenti perdite e minor digeribilità del prodotto finale. Sul fronte qualitativo, invece, la matrice di partenza in campo ha un forte impatto sulle conseguenti caratteristiche dell'insilato: la varietà seminata, lo stadio di maturazione, l'epoca di raccolta e le condizioni climatiche sono tutti fattori rilevanti.

 

Altro aspetto da non sottovalutare è la gestione ottimale della trincea, dalla fase di riempimento a quella di chiusura. Una buona compattazione e una copertura efficace minimizzano la penetrazione di ossigeno e l'insorgenza di microrganismi aerobi e dannosi come lieviti e muffe.

 

Infine, le giuste tempistiche di stoccaggio sono fondamentali per una buona resa di insilato. Procedere con un buon avanzamento e un corretto utilizzo del fronte della trincea, una volta che questa verrà aperta, sono buone pratiche per non incorrere nei problemi già citati di muffe e mal fermentazione.

Inoculi, vantaggi e ricerca

Per favorire lo sviluppo delle giuste fermentazioni ed arrivare velocemente alla condizione di anaerobiosi, riducendo le perdite di sostanza secca, è possibile utilizzare inoculi batterici.

 

I batteri contenuti in essi, infatti, controllano il pH tramite la produzione in un giusto rapporto di acido lattico e acido acetico, consentendo anche una migliore stabilità aerobica dell'insilato.
In matrici dove il pH tende ad essere elevato o troppo umido i clostridi e altri microrganismi negativi trovano un substrato favorevole in cui proliferare. L'abbassamento del pH limita la proliferazione e riduce la presenza di acido butirrico, NH3, ammine e tutte quelle sostanze nocive prodotte dalla scorretta degradazione delle proteine. Tutto questo si traduce in una maggiore sanità dell'alimento, oltre ad una migliore qualità.

 

L'abbassamento del pH e la produzione di acido acetico derivanti dall’utilizzo di inoculi permettono di ridurre le perdite e di ottenere un insilato migliore

L'abbassamento del pH e la produzione di acido acetico derivanti dall’utilizzo di inoculi permettono di ridurre le perdite e di ottenere un insilato migliore

(Fonte: Kws Italia Spa)

 

A livello sperimentale Kws Italia, con i suoi prodotti, è coinvolta da diversi anni in alcuni studi in collaborazione con l'Università di Padova. Gli studi riguardano sia insilati di cereali autunno vernini sia insilati di mais e prevedono l'utilizzo di Kws Lactoquality e Kws Lactostability, due prodotti tra le soluzioni per l'insilamento fornite dall'Azienda.

 

Nel dettaglio, le sperimentazioni sono state e sono tutt'ora di diverse tipologie. Con prove che hanno visto l'impiego di sacchetti sottovuoto o in alcune circostanze di minisili, fino ad arrivare all'inserimento di "sacchi sepolti" all'interno della trincea.

 

La tecnica dei "sacchi sepolti" in particolare ha permesso di valutare l'effettiva convenienza dell'utilizzo di inoculi in contesti aziendali reali, sottolineando come l'entità delle perdite possa incidere in maniera importante sulla economia aziendale. Infatti, le perdite di sostanza secca in caso di conservazione ottimale, e in base alla grandezza della trincea, sono stimate essere dal 10% al 15%. Ma nel caso di una conservazione negativa e di un desilamento non adeguato, che può portare all'insorgere di muffe e alla penetrazione di ossigeno, le perdite possono arrivare fino al 50%.

 

Acido lattico e acetico: produzione aumentata con gli inoculi Kws

L'uso degli inoculi Kws nell'insilato di mais aiuta ad ottimizzare le fermentazioni e a controllare le temperature in trincea, migliorando la qualità dell'insilato e riducendo anche della metà le perdite di sostanza secca, mediamente da un 4% a un 6%.

 

Utilizzando Kws Lactoquality la produzione di acido lattico risulta sempre più alta rispetto a una matrice non trattata, anche nel caso ci fosse un ritardo di chiusura della trincea al momento della raccolta.

 

Per quanto riguarda l'acido acetico, invece, la produzione è favorita da Kws Lactostability, composto dal Lactobacillus buchneri eterofermentante che ne garantisce una produzione superiore anche con una sostanza secca di raccolta intorno al 35-40%. Permettendo così il mantenimento della stabilità aerobica e l'inibizione dello sviluppo di muffe e lieviti, anche dopo l'apertura del fronte della trincea.
È importante contrastare i lieviti in quanto sono i principali responsabili del surriscaldamento che può avvenire in trincea. Se dovessero svilupparsi si andrebbe incontro a fermentazione alcolica, con la conseguente produzione di etanolo fino ad un 5%.

 

L'inibizione dello sviluppo di muffe e lieviti ha un impatto positivo sulla digeribilità e sanità dell’insilato di mais, con un conseguente beneficio per gli animali

L'inibizione dello sviluppo di muffe e lieviti ha un impatto positivo sulla digeribilità e sanità dell'insilato di mais, con un conseguente beneficio per gli animali

(Fonte: Kws Italia Spa)