Tre appuntamenti internazionali tra di ricercatori, sperimentatori ed addetti ai lavori per fare il punto della situazione sul progetto COST 863 e sull'intero comparto fragola e piccoli frutti; in particolare, grande attenzione è stata dedicata all'innovazione varietale, alle problematiche legate alle malattie, alle tecniche colturali ed agronomiche, all'innovazione tecnica del comparto ed alle prospettive di mercato.

Il progetto COST 863 rappresenta un nuovo approccio avanzato alla ricerca, per promuovere l'integrazione tra ricercatori e sperimentatori, per migliorare i sistemi di produzione, per controllare maggiormente la qualità e per dare maggiore rilevanza ai frutti a bacca (Berry in inglese) sia al consumatore che all'intero mercato. L'obiettivo principale del piano d'azione è quello di migliorare la qualità e la produzione di fragola e piccoli frutti a beneficio della salute dei consumatori e di mantenere la produzione europea redditizie utilizzando sistemi sostenibili. Uno speciale obiettivo per il futuro è rappresentato dalla volontà di creare un'Agenzia Europea Berry Association (EBA), che potrebbe agire come un organismo permanente, in grado di promuovere e sostenere l'integrazione nella scienza e nella tecnologia di produzione di bacche.

 

Abbiamo chiesto a Bruno Mezzetti presidente di Euroberry e coordinatore del progetto COST 863 alcune considerazioni su tale iniziativa e quali sono gli spunti interessanti alla luce dei tre eventi che si sono tenuti poche settimane addietro.

Quali gli obiettivi più significativi raggiunti dal progetto Euroberry dal 2005 (anno della costituzione) ad oggi?

'All’inizio il programma COST 863 WG1SGM contava su 25 paesi dislocati all’interno della comunità europea, mentre ora i paesi si sono estesi a 34 a cui si aggiungono Israele e Nuova Zelanda (questi due paesi hanno una accordo specifico per poter aderire alla pari degli altri paesi europei alle attività COST).

Grazie a questa importante partecipazione sono state realizzate numerose attività, tra cui 20 incontri (convegni, workshops ed incontri tecnici) organizzati in quasi tutti i paesi europei particolarmente interessati alla coltivazione della fragola e dei piccoli frutti. Inoltre sono stati organizzati meeting di gruppi di lavoro molto ridotti su tematiche specifiche e periodi di formazione di 1-4 settimane presso istituti di ricerca di paese diversi, utili per i ricercatori per la loro implementazione professionale e per gli istituti per promuovere e rafforzare programmi di collaborazione su tematiche specifiche di ricerca e sperimentazione. 

L’insieme di tutte queste attività ha permesso di rafforzare la collaborazione tra ricercatori del settore (genetica, coltivazione, post-harvest, qualità e valore nutraceutico dei frutti) alla creazione d’attività di ricerca e sperimentazione, elevare la qualità della ricerca nei diversi paesi ed aumentare la consapevolezza della collaborazione e dello scambio d’informazione. Risultati concreti sono le diverse pubblicazioni realizzate da vari gruppi di lavoro su importanti riviste nazionali ed internazionali, pubblicazione di atti di convegni e l’ottenimento di finanziamenti europei per sostenere programmi di ricerca sulle risorse genetiche dei berry e possibilmente in un prossimo futuro anche progetti di ampio interesse nell’ambito del settimo programma quadro EU-FP7.'

 

In virtù degli eventi appena conclusi a Lisbona, Sofia e Vilnius quali sono gli spunti più interessanti che ne scaturiscono?

'L’incontro di Vilnus in Estonia era finalizzato a fare il punto sull’attuale organizzazione dei campi di collezione e valutazione delle varietà di fragola e piccoli frutti, ora attive nei diversi paesi. Il risultato dell’incontro è stato quello di identificare responsabili per le diverse specie a cui è stato assegnato il compito di compilare l’elenco dei siti ora attivi in Europa con questa finalità, di verificare e possibilmente standardizzare i protocolli di valutazione utilizzati in modo da creare una rete europea organizzata per la valutazione delle varietà di fragola e piccoli frutti. Per il settore produttivo è molto importante avere indicazioni precise e basate su uno specifico approccio sperimentale sulle caratteristiche produttive, qualitative e d’adattabilità ai diversi ambienti delle nuove varietà diffuse dagli ormai numerosi programmi di miglioramento genetico attivi in EU e nel mondo. 

A Sofia in Bulgaria si è discusso sulle problematiche di ricerca attive per migliorare l’adattabilità delle piante di fragola e piccoli frutti a diverse condizioni di coltivazione ed in particolare a situazione di stress biotici e abiotici. L’ampia diffusione della coltivazione di queste specie in diversi ambienti, come anche le mutevoli condizioni climatiche stanno creando nuove difficoltà nella coltivazione dovute a nuove problematiche di stress ambientali e biotici (in particolare la diffusione e l’intensificazione di nuove malattie). Risultato dell’incontro è stata l’identificazione di programmi di ricerca finalizzati ad affrontare queste problematiche con diversi approcci sperimentali per individuare approcci sperimentali utili a risolvere queste problematiche. 

L’incontro di Lisbona in Portogallo ha compreso la riunione dell’intero gruppo di coordinamento dell’Azione (Management commette – un delegato per i 34 paesi) finalizzato alla valutazione delle attività svolte ed alla programmazione delle attività per il prossimo anno fino al simposio finale previsto a fine agosto 2010, sempre a Lisbona, inserito nel congresso mondiale dell’ISHSIl secondo giorno ha previsto invece un workshop finalizzato alla comprensione delle necessità di ricerca e sperimentazione delle aziende interessate in diverso modo alla fragola e ai piccoli frutti; in particolare, con il fine di promuovere una maggiore integrazione tra enti di ricerca pubblica con le necessità delle imprese. Al fine di confrontare la realtà europea con quella di altri paesi importanti nel mondo, una relazione di un collega dell’USDA ha illustrato le principali problematiche e il livello di organizzazione nella ricerca e nella produzione della fragola e nei piccoli frutti negli Stati Uniti. Altro esempio importante è stato quello riportati dal collega dell’HortResearch sulla realtà della Nuova Zelanda, paese di piccole dimensioni ma con un livello organizzativo in questo settore molto importante. A livello europeo, molto interessanti sono state le relazioni di rappresentanti di diverse aziende interessate alla produzione vivaistiche, all’organizzazione di produttori, al mercato ed anche interessate all’utilizzo dei piccoli frutti per produzioni industriale per il settore alimentare ma anche cosmetico e farmaceutico. La discussione emersa al termine delle diverse sessioni ha evidenziato una notevole carenza di comunicazione tra il settore della ricerca e i diversi settori produttivi e si concluso con l’auspicio che questa rete creata dal COST possa riuscire a promuovere una maggiore integrazione tra queste diverse realtà. L’ultimo giorno dell’incontro ha poi compreso una visita alle aziende produttive locali mostrando una realtà molto importante in questo areale e un’organizzazione importante portata però da investimenti stranieri importanti (Aziende californiane e olandesi) che hanno visto un’opportunità molto importante di produzione e di mercato nel sud del Portogallo).'

 

Quali sono le prospettive per il futuro del progetto Euroberry?

'Le attività programmate entro la fine del programma COST863 (il progetto finisce nel 2010) prevedono ancora diversi incontri, tra cui un meeting previsto per il prossimo giugno in Serbia sulle problematiche della propagazione vivaistica ed in particolare dell’interesse della micropropagazione per le diverse specie. Altro incontro importante sarà quello previsto per il prossimo dicembre presso l’Università di Leeds (UK) congiunto al simposio internazionale sull’importanza dei polifenoli come composti bioattivi importanti nella protezione delle malattie degenerative che maggiormente colpiscono l’uomo. Rilevante è stata anche la decisione di organizzare una settimana di corso di formazione sulle problematiche relative ai programmi di miglioramento genetico e alle biotecnologie applicate alla fragola e ai piccoli frutti. Tale evento sarà organizzato ad Ancona a fine maggio e prevede anche un collegamento con la conferenza internazionale Foodomics organizzata in collaborazione con la Facoltà d’Agraria di Cesena. Altro evento importante è il simposio previsto ad Aprile 2010 nell’ambito dell’IHC2010 di Lisbona. Oltre a queste iniziative previste per completare il progetto, di particolare importanza è la possibilità di mantenere per un prossimo futuro la rete che si è riusciti a creare, a questo fine sono in discussione diverse possibili iniziative. In primo luogo si vorrebbe tentare di creare un’associazione europea dei berry, questa iniziativa è stata pienamente sostenuta durante l’ultimo WS e si dovrebbe riuscire entro il 2010 a renderla realtà. Altra prospettiva importante sembra quella di riuscire ad accedere a finanziamenti europei utili per avviare nuovi progetti di ricerca specifici per questo settore. Da non escludere che al termine di questo programma si possa riuscire ad accedere ad un nuovo programma sempre nell’ambito del COST.'

 

Al convegno di Vilnius Gianluca Baruzzi e Walther Faedi del CRA - Unità di Ricerca per la Frutticultura di Forlì hanno fatto il punto sul network italiano per la valutazione delle varietà di fragola. In Italia, infatti, dal 1993 al 2008 sono state valutate 250 varietà di fragole (Fragaria x ananassa) provenienti da 17 paesi diversi: un'operazione che si inserisce nell'ambito del progetto nazionale Liste di orientamento varietale dei fruttiferi finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e da alcune regioni italiane. Nel 2008 12 istituti di ricerca sono stati coinvolti nel progetto, utilizzando per le loro attività 18 campi sperimentali distribuiti in 11 regioni. Il CRA - Unità di Ricerca per la Frutticultura di Forlì coordina il progetto e assicura la moltiplicazione di nuove varietà, che ogni anno vengono propagate in campi di piante madri o in vivai atti all'attività di sperimentazione e distribuite alle aziende partner. In ogni regione, la gestione dei campi sperimentali avviene tramite l'adozione di tecniche colturali locali.