Nella memoria dei cerealicoltori il 2024 sarà forse ricordato come l'anno con una delle primavere più piovose di sempre. Tanti produttori di mais della Pianura Padana sono arrivati molto lunghi con le semine, anche ai primi di giugno. Tempistiche da secondi raccolti, che invece celano le pessime condizioni in cui si trovavano i campi a causa delle continue piogge che sono cadute tra aprile e maggio e hanno reso impraticabili i campi per intere settimane.
Ma se si guarda agli anni passati emerge la tendenza ad avere primavere piuttosto piovose, con acquazzoni che impregnano il terreno di acqua per giorni e rendono impossibile entrare in campo con trattori e seminatrici. Se avere finestre di semina sempre più strette è la nuova normalità, occorre attrezzarsi, come ha fatto Giulio Canton, tecnico della società agricola La Perla di Cavarzere, 432 ettari in provincia di Venezia, che nel 2021 ha acquistato un coltivatore a denti Cultimer L 500 R di KUHN.
“In casa avevamo già molte macchine KUHN, come ad esempio erpici, seminatrici e spandiconcime”, ci racconta Canton, che incontriamo a inizio aprile, proprio mentre è intento a preparare gli ultimi letti di semina per l’avvio della stagione maidicola.
“Quando abbiamo deciso di acquistare un coltivatore ci è venuto spontaneo guardare a KUHN, con cui ci siamo sempre trovati bene. Cercavamo un attrezzo versatile, che ci permettesse di lavorare i campi con i residui della coltura precedente, come anche quelli seminati a cover crop. Abbiamo quindi optato per il coltivatore Cultimer L 500 R e ci siamo trovati molto bene”.
Giulio Canton racconta come usa il coltivatore KUHN Cultimer L 500 R
Cultimer L 500 R, versatilità al primo posto
La gamma di coltivatori Cultimer si suddivide in due categorie, M e L. La prima ha due file di denti, mentre la seconda ne ha tre. L’agricoltore inoltre, può scegliere tra differenti larghezze di lavoro e tra macchine portate e trainate, pieghevoli o fisse. Insomma, Cultimer è una gamma che soddisfa le esigenze di ogni operatore.
La versatilità è il punto di forza dei Cultimer. Grazie all’ampia gamma di utensili infatti, sono attrezzature che possono essere utilizzate per lavorazioni superficiali, incorporazione dei residui colturali, ristrutturazione del terreno e pseudo aratura, con una profondità di lavorazione di massimo 35 centimetri.
Il coltivatore Cultimer permette una rapida lavorazione del terreno, con velocità di 10-12 chilometri orari
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie)
“Noi abbiamo scelto il Cultimer L 500 R, largo 5 metri e richiudibile, perché avevamo bisogno di una macchina che fosse in grado di lavorare il terreno anche in presenza di abbondanti residui colturali, senza ingolfarsi”, ci spiega Canton, che in azienda produce mais, frumento, soia e barbabietola da zucchero.
“Dopo averlo usato, noi entriamo direttamente con una combinata di semina. Per quanto riguarda il frumento, utilizziamo la seminatrice Sitera abbinata all’erpice HR 3004. Oppure usiamo la barra di semina BTFR 5000 e l’erpice HR 5004. Per le colture monogerme invece, dopo la lavorazione con il Cultimer, entriamo con la Kosma per la semina del mais o della soia”.
Cultimer di KUHN, tre lavorazioni in un solo passaggio
Il coltivatore Cultimer si compone di tre sezioni: ancore, dischi e rullo. Le ancore vengono utilizzate per dissodare, alleggerire e rimescolare il terreno. “Noi abbiamo scelto di equipaggiarle con un esplosore che consente un ottimo rimescolamento del terreno, anche in presenza di residui colturali, cosa che invece con altre macchine non accadeva”, sottolinea Canton.
A sinistra il terreno prima della lavorazione, a destra il terreno lavorato
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie)
L’ampio spazio libero sotto il telaio, di oltre 80 centimetri, e tra i denti riduce il rischio di intasamento in ogni condizione di lavoro. Inoltre, la particolare forma dei denti, studiata da KUHN per ridistribuire al meglio i residui colturali, nonché l’impiego di materiali ad alta resistenza, consentono di lavorare senza mai fermarsi.
“Una cosa che mi piace molto è il bullone di sicurezza (Dispositivo di sicurezza T, ndr), che si rompe quando la punta dell’ancora subisce una pressione eccessiva, superiore a 900 chilogrammi. Si tratta di un sistema che, oltre a non rovinare l’elemento, è estremamente facile da ripristinare e consente di ripartire senza dover perdere troppo tempo”, ci confida Canton mostrandoci quanto sia semplice regolare la macchina e intervenire sui singoli elementi.
Le tre file di ancore sono dotate di punte a zampa d'oca che facilitano il rimescolamento del terreno
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie)
Dietro alle tre file di ancore si trovano i dischi di livellamento, pensati per distribuire terreno e paglie in maniera uniforme, garantendo una qualità del lavoro costante anche in presenza di pietre o di numerosi residui.
Terzo e ultimo elemento del coltivatore Cultimer di KUHN, il rullo gioca un ruolo essenziale nel compattare il terreno per conservare l’umidità del suolo e consentire alla seminatrice di mettere a dimora il seme nel punto giusto. Anche in questo caso c’è l’imbarazzo della scelta, visto che l’agricoltore può scegliere tra sei differenti modelli a seconda dei suoli aziendali e delle tipologie di lavorazioni che deve effettuare.
“Noi abbiamo optato per il rullo T-Liner, che lavora bene in condizioni umide, affinando il terreno ma non eccessivamente. Lascia il suolo leggermente grossolano, che così in caso di piogge abbondanti non si compatta, risulta più semplice da seminare e offre una migliore germinazione delle piante”, ci spiega Canton, mostrandoci il profilo a T del rullo.
Rullo che, come tutti gli elementi della macchina, è facilmente regolabile senza avere bisogno di strumenti, e permette di decidere con precisione la profondità a cui si intende lavorare.
Il rullo T-Liner consente il pareggiamento e l'affinamento del terreno
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie)
Cambia il clima, cambia il lavoro, cambiano le attrezzature
Ad assistere Canton nella gestione agronomica dell’azienda ci pensa Alessandro Vegro, consulente tecnico che incontriamo in un campo dove è stata appena trinciata la senape. “Negli ultimi anni, oltre all'influenza dei cambiamenti climatici, è aumentata anche la sensibilità nei confronti del tema della sostenibilità ambientale. Grazie anche alle misure del CSR Veneto abbiamo introdotto la semina di cover crop autunno-vernine in una parte dell'azienda agricola”.
La scelta del Cultimer è stata dettata anche dalla necessità di lavorare, durante la primavera, i terreni dove sono cresciute le piante di copertura, che devono essere interrate al suolo per facilitare la decomposizione e l’arricchimento di sostanza organica.
“In azienda abbiamo diverse tipologie di terreno, da quelli più argillosi fino a quelli dove è prevalente la sabbia. Avevamo dunque bisogno di un attrezzo che fosse versatile e andasse bene in tutte le situazioni e con il Cultimer L 500 R di KUHN direi che abbiamo fatto la scelta giusta", conclude Alessandro.