Lo Speciale Multifunzionalità vuole proporre una sintesi dell'offerta di mercato riguardante macchine e attrezzature ad essa dedicate.

Ad una breve introduzione il cui scopo è quello di inquadrare il concetto di multifunzionalità agricola, seguirà un approfondimento che di casa costruttrice in casa costruttrice, si snoderà tra modelli più o meno conosciuti in attesa che il Salone Mia di Eima 2012, interamente dedicato all'agricoltura multifunzionale, sveli al mondo le novità.

Cos'è la multifunzionalità?

Il concetto di multifunzionalità nasce negli anni novanta, precisamente al Summit di Rio nel 1992.

Nel 1999 con Agenda 2000, entra definitivamente a fare parte della politica comunitaria e trova un seguito nelle intenzioni della politica agricola 2107-2013 dove si afferma che per essere considerata settore strategico, da modernizzare e rendere competitivo, l'agricoltura deve affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici, della sicurezza alimentare, della biodiversità e della salvaguardia delle risorse naturali.
In Italia trova attuazione con il Decreto legge 228 del 2001 o Legge di Orientamento che istituisce una nuova configurazione giuridica e funzionale dell’impresa agricola ampliando lo spettro delle attività di sua competenza.
Nell'ambito della medesima legge vengono istituiti anche albi professionali regionali contenenti l'elenco delle imprese del settore forestale abilitate all'esecuzione di lavori, opere e servizi in tale comparto e nella gestione delle aree silvo-pastorali pubbliche.

Nuove prospettive di reddito

L'articolo 15 del decreto apre all'azienda agricola la possibilità di svolgere per conto delle amministrazioni pubbliche, funzioni di cura del territorio del paesaggio e dell'assetto idrogeologico.

L'azienda agricola differenziandosi, da utilizzatrice diventa sempre più fornitrice di servizi rivolti ad altre aziende ma anche all'intera società; per effetto del decreto, infatti, ll'impresa agricola diviene referente di attività quali lo sfalcio, la pulizia e la manutenzione di parchi, giardini e zone a verde; il taglio di alberi e la potatura; la pulizia di fossi, pozzetti e cigli stradali nonché lo sgombero neve e materiali ingombranti.
Compresi nell'elenco di attività multifunzionali anche la manutenzione di scoli e canali di drenaggio, di impianti sportivi e le attività di protezione e miglioramento ambientale e di salvaguardia della fauna selvatica.

Lo strumento attraverso il quale l'amministrazione pubblica si interfaccia con l'impresa agricola è la 'convenzione'.
Diventa possibile definire contratti 'd'appalto ambientale', in deroga alle normative vigenti, a mezzo di trattativa privata che a partire dal 2006 per effetto della legge 296 del 27 dicembre viene definita 'gara esplorativa informale'.

La legge 296, fissa l'importo dei contratti d'appalto che le pubbliche amministrazioni possono stipulare con gli imprenditori agricoli; il tetto di 50mila euro si riferisce ai singoli imprenditori mentre in caso di imprese in forma associata sale a 300mila euro.
L'ambiente rurale e quello urbano rappresentano ora un'occasione di diversificazione del reddito aziendale e la nuova idea di agricoltura multifunzionale, non si limita più alla produzione di materia prima alimentare ma punta a divenire fornitore di servizi a vantaggio della società civile.
Ciò trasforma l'impresa agricola in un soggetto impegnato nella salvaguardia e nella tutela dell'ambiente e del territorio, nella valorizzazione e promozione delle produzioni tipiche e nell'incremento del potenziale turistico di aree spesso 'depresse'.

Agricoltura a colori

Nella convenzione individuata dalla letteratura in materia, le funzioni riconducibili alla multifunzionalità agricola vengono rappresentate da quattro colori.
Il Verde, indica la funzione di gestione del paesaggio, degli habitat e della biodiversità; il blu la gestione delle risorse idriche e dell'equilibrio idrogeologico; il bianco è stato scelto per la sicurezza e la qualità alimentare e, infine, il giallo per il mantenimento della vitalità e identità sociale delle aree rurali e la conservazione dell'eredità culturale. Fa parte 'dell'area gialla'  anche la funzione ricettiva.

Macchine e multifunzionalità

Secondo i dati dell'Eima che a partire dall'edizione 2010 con il padiglione Mia – Multifunzionalità in agricoltura, dedica un'intera sezione alle attività agricole legate alla multifunzionalità, la loro crescita è costante, tanto da essere arrivati ad un’incidenza sulla Plv del 10,89 per cento con stime in rialzo fino al 15 per cento per il 2012.

Secondo quanto contenuto nell'articolo 2135 del Codice civile, l'attività multifunzionali deve essere svolta con “l’utilizzo prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda, normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata”, in tal senso, rimane di competenza dell'amministrazione pubblica verificare l'idoneità della dotazione di macchine e attrezzi dell'azienda agricola con cui si appresta a sottoscrivere l'appalto.
Se solo pochi anni fa la differenza tra una macchina destinata all'attività multifunzionale ed una pensata per la classica attività agricola era difficilmente distinguibile, oggi le aziende costruttrici hanno una gamma di prodotti specificamente pensata per l'agricoltura multifunzionale.
Basti pensare che all'edizione 2011 di Mia presso la fiera Agrilevante di Bari, i modelli esposti erano cinquemila per oltre duecento espositori, tutti caratterizzati, come sottolineato da Massimo Goldoni presidente di FederUnacoma, “da un livello tecnologico e d'innovazione altissimo”.


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