Si conclude l'era di Angela Merkel alla Cancelleria della Repubblica Tedesca e subentra Olaf Scholz con un nuovo Governo che ha portato Cem Oezdemir, uno dei leader del partito dei Verdi, alla guida del Ministero dell'Agricoltura e dell'Alimentazione.

È un mezzo colpo di scena, in quanto Cem Oezdemir, una lunga carriera all'interno del Bundestag e un mandato al Parlamento Europeo (2004-2009), noto più per essere un esperto di politica estera che di agricoltura, non era fra i papabili ad occupare la poltrona che fino a pochi giorni fa è stata di Julia Kloeckner.

In effetti, il primo a dichiarare il proprio stupore è stato lo stesso neoministro, il quale in un'intervista all'emittente pubblica Deutschlandfunk ha ammesso che il suo unico legame con l'agricoltura è probabilmente rappresentato dal fatto che suo padre, un immigrato turco, è cresciuto in ambiente contadino. "L'idea che d'ora in poi sarò responsabile del settore agroalimentare tedesco può forse sembrare un po' strana per molte persone".

Tuttavia, ha reso noto, seppure molto sommariamente, come intende procedere: conciliando le diverse istanze, confermando la fama di uomo estremamente pragmatico. In ballo vi è una missione ambiziosa, quella cioè di far convivere la salvaguardia dei redditi degli agricoltori, il sostegno agli interessi dei consumatori, la competitività delle imprese agricole con la protezione degli animali e la tutela del clima e dell'ambiente. Insomma, una missione tutt'altro che semplice, par di capire.

Una delle linee guida alle quali, molto probabilmente, si atterrà il ministro Oezdemir saranno le conclusioni raggiunte dalla Commissione per il Futuro dell'Agricoltura, istituita dalla cancelliera Merkel, che proprio lo scorso luglio nel suo rapporto finale aveva chiesto una ristrutturazione dei sussidi pagati agli agricoltori nell'ambito della Pa al fine di raggiungere gli obiettivi climatici e ambientali, che prevede tra l'altro una graduale abolizione dei pagamenti diretti.

Saranno inevitabili all'interno del Governo a semaforo (per il colore dei partiti presenti, nulla in comune con l'etichetta Nutriscore, Ndr) alcuni compromessi in agricoltura, cosicché le posizioni più oltranziste dei Verdi finiranno inevitabilmente annacquate per non mettere subito in crisi l'esecutivo guidato da Scholz.
Niente auspicata tassa sullo zucchero, dunque, ma nemmeno una linea dura contro l'editing genetico, anche per il fatto che la ricerca scientifica sembra aver abbandonato gli ormai superati Ogm per favorire le Tecnologie di Evoluzione Assistita, un'altra apertura dei Grünen nei confronti degli alleati di Governo della Fdp.


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Dal mondo agricolo è arrivata un'apertura a collaborare, stante le molte emergenze che attanagliano il settore, dall'aumento dei costi delle materie prime alle difficoltà legate alla logistica, dalla necessità di incrementare l'export alle questioni sanitarie (la peste suina africana ha messo in ginocchio la suinicoltura), senza dimenticare le emergenze quali i cambiamenti climatici e l'applicazione a partire dal 2023 della riforma della Politica Agricola Comune.

"Un bravo ministro dell'Agricoltura non deve essere necessariamente del settore" ha sentenziato il presidente della Dbv, il principale sindacato agricolo tedesco, Joachim Rukwied. "L'importante è che abbia un atteggiamento pragmatico e la volontà di trovare soluzioni". Anche la scelta di un politico navigato e autorevole rappresenta il segnale dell'importanza riconosciuta all'agricoltura da parte del nuovo Governo.
La Dbv giudica positivi i piani per facilitare la conversione a standard più elevati di benessere degli animali, per rafforzare la natura cooperativa e la protezione delle specie, nonché l'avvio della gestione della popolazione del lupo.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Georg Janssen, presidente nazionale dell'Associazione dei Piccoli Agricoltori Tedeschi (Abl): "Il fatto che Cem Oezdemir non si sia finora distinto come esperto di politica agricola non è un argomento contro di lui. Quel che più conta è se il nuovo ministro affronterà le grandi sfide economiche, sociali ed ambientali insieme agli agricoltori", ha affermato in un colloquio con Julia Dahm di Euractiv.