I dazi che l'amministrazione Trump ha annunciato su una serie di prodotti cinesi faranno bene all'America rurale? La questione non è di poco conto, alla luce del fatto che gli agricoltori americani non soltanto hanno sostenuto l'elezione del tycoon alla Casa Bianca, ma sono alle prese con una crisi di redditività che sta ridisegnando profondamente lo scheletro delle grandi estensioni americane, con difficoltà di ricambio generazionale e i fondi d'investimento alla finestra per prendere le redini.
L'ultima puntata riguarda la valorizzazione delle colture locali per carburanti a basse emissioni di carbonio. Una prospettiva che potrebbe dare un po' di ossigeno ai produttori di etanolo (dal mais), e alle coltivazioni di soia e a nuove colture destinate ad alimentare la generazione futura di tecnologie pulite. Sul punto, l'amministrazione Biden avrebbe assicurato incentivi ai farmer, non riuscendo tuttavia a frenare importazioni record di olio da cucina usato dalla Cina, che nel giro di due anni è passata da una quota inferiore all'1% nel 2022 a coprire oltre la metà delle importazioni di olio da cucina usato degli Stati Uniti quest'anno.
Stati Uniti - Produzione media di etanolo
(Fonte foto: Teseo.Clal.it)
Solo nel mese di settembre, ha riportato il Financial Times, che per primo ha denunciato la situazione, il flusso di olio da cucina da Pechino si sarebbe avvicinato a 1 milione di tonnellate, finendo per essere un ingrediente chiave (ma questo lo si sapeva già, forse è diventato pure insostituibile) nella produzione di diesel verde e nel carburante per aviazione sostenibile.
Una beffa per tutti quegli agricoltori a stelle e strisce che hanno investito in colture idonee alla realizzazione di carburante verde come mais, camelina e soia, sperando in una domanda in aumento, come l'approvazione dell'Inflation Reduction Act avrebbe fatto sperare. Così non è stato e, secondo alcune voci, il presidente eletto Donald Trump sarebbe intenzionato ad abolire il provvedimento, lasciando così sprovvisti di aiuti gli agricoltori.
Sarà davvero così? Disinnescherà il pacchetto di incentivi approvato da Biden e mai entrato in vigore, in realtà, per continuare a importare ingenti quantità di olio esausto da cucina dalla Cina, contribuendo ad affossare il settore agricolo nazionale, proprio quando i future dell'olio di soia sono scesi di quasi il 14% dall'inizio dell'anno (Fonte: Argus Media). Difficile crederlo, soprattutto dopo che lo stesso presidente incaricato ha definito gli agricoltori "la spina dorsale del nostro Paese".
Brooke Rollins prossimo segretario al Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti
Nel frattempo, proprio pochi giorni fa è stato annunciato il nome del segretario al Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti. Sarà una donna, Brooke Rollins, ex consigliera politica del primo mandato di Trump e oggi presidente dell'America First Policy Institute, il gruppo guidato da ex funzionari del Governo Trump, che ha trascorso mesi a pianificare il secondo mandato del tycoon.
Una scelta per molti a sorpresa, a partire dagli insider del settore, che nel toto nomi dei giorni scorsi avevano lasciato fuori Brooke Rollins dalla lista dei papabili futuri ministri agricoli. E invece.
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