Una grave ondata di maltempo ha investito il Nord Italia in questi giorni, colpite soprattutto Veneto ed Emilia Romagna e le coltivazioni di kiwi, pere e mele e i vigneti. Molti i danni all'agricoltura per alberi da frutta divelti, filari di vite abbattuti, serre e raccolti distrutti e stalle allagate dal violento nubifragio del 23 agosto scorso, secondo un primo monitoraggio di Coldiretti.

"Vigneti di Lambrusco Salamino con i grappoli sono stati violentemente sbattuti a terra alle pere Abate nel modenese che si fregiano del marchio Dop dell'Unione europea fino ai pregiati kiwi di Verona". L'ultima perturbazione con vento forte, precipitazioni violente e grandine dalle dimensioni anomale - si legge nella nota dell'organizzazione - ha colpito a macchia di leopardo nelle campagne dove in molte aziende agricole è andato perduto un intero anno di lavoro ma si contano anche pesanti danni strutturali. Le reti antigrandine poste a protezione della frutta pronta per la raccolta - precisa la Coldiretti - sono state devastate dalla furia del clima che non ha risparmiato neppure i grappoli di uva prossimi alla vendemmia. Sott'acqua sono finite intere coltivazioni di ortaggi e soia, ma anche frutteti di mele e pere con allagamenti di ricoveri e stalle.
 

Vigneti in Valpolicella: danni pesanti su 400 ettari

Nelle terre dell'Amarone danni pesanti a causa del violento nubifragio si riscontrano su un'area di circa 400 ettari, che equivalgono a quasi il 5% della superficie vitata complessiva della denominazione (8.300 ettari). In particolare, secondo una prima stima dei tecnici del Consorzio tutela vini Valpolicella e dagli enti regionali preposti, San Pietro in Cariano e Verona sono risultati i due comuni (su 19) significativamente danneggiati in termini di resa.

"Stiamo collaborando con gli enti preposti anche per quantificare la perdita economica, l'area interessata è per fortuna circoscritta ma allo stesso tempo violentemente danneggiata in vigna e anche a livello ambientale" ha affermato Christian Marchesini, presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella e dei viticoltori di Confagricoltura Verona e Veneto.
"Grandine e vento hanno sferzato la fascia che va da San Pietro in Cariano a Negarine e Pedemonte, più o meno la zona già colpita violentemente all'inizio di giugno - sottolinea -. Stavolta però il raggio si è allargato a Montorio, Ponte Florio e Poiano, nella Bassa Valpantena. Danni molto pesanti, ma limitati a circa il 4% della superficie della denominazione. I pochi che sono stati colpiti, però, rilevano perdite molto importanti e non più recuperabili, visto che mancano pochi giorni alla vendemmia".

Preoccupato il presidente di Cia Verona, Andrea Lavagnoli: "Qui l'uva viene raccolta in cassetta: i grappoli devono essere sani, perfetti. Certamente il nubifragio di domenica pomeriggio avrà ripercussioni sulla vendemmia, il cui avvio è previsto tra due settimane. Come Cia - Agricoltori italiani stiamo monitorando comunque anche le altre produzioni colpite: le orticole a campo aperto, le piante da frutto. E c'è il tema del verde urbano, con alberi crollati a terra o sulle auto. La preoccupazione più grande - conclude il presidente Lavagnoli - è che l'ondata di maltempo non si sia esaurita. Le previsioni non sono buone e c'è il rischio di dover subire altri danni".
 

Nel padovano danni ai vigneti

Problemi anche nel padovano. A Vanzo, frazione di San Pietro Viminario, e a San Cosma, località di Monselice, la grandinata e il forte vento che si sono abbattuti domenica hanno danneggiato il 50% dei vigneti, si legge in una nota di Cia Veneto. Le perdite totali sono ancora in fase di quantificazione. "La tempesta - spiega il presidente di Cia Padova, Roberto Betto - si è scaricata su un raggio molto limitato del territorio provinciale. Proprio in queste ore i tecnici stanno effettuando verifiche ad hoc per capire se vi sono stati altri importanti danneggiamenti ai vigneti, e alle coltivazioni in genere, a causa del nubifragio". A tale proposito Cia Padova sta tenendo costantemente monitorata la situazione, soprattutto nella zona compresa tra Monselice e Conselve e nell'alta padovana, in particolare a Villafranca.

"I primissimi riscontri - aggiunge Betto - non evidenziano grosse criticità relativamente alla nostra provincia. In ogni caso, alla luce delle ricognizioni in corso valuteremo se chiedere o meno lo stato di calamità alla Regione Veneto -. Secondo il presidente "va comunque fatto un ragionamento di ampio respiro sui mutamenti climatici, purtroppo oramai consolidati. Per gli imprenditori agricoli rappresentano una potenziale emergenza lunga tutto l'anno: non esiste una stagione che possa ritenersi esente".
 

Alberi abbattuti nel vicentino

Forte grandinata anche nel vicentino: particolarmente colpiti i comuni di Schio, Piovene Rocchette, Thieme, Santorso e Zugliano, con alberi abbattuti a causa della violenza del vento. Cia Vicenza sta monitorando la situazione per arrivare ad una stima dei danni.