La decisione del ministro per le risorse agroalimentari francese Stephane Le Foll di chiudere le frontiere al materiale di propagazione proveniente da tutta la Puglia di ben 102 specie differenti, per arginare l’espandersi dell’infezione da Xylella fastidiosa, non poteva mancare di suscitare la reazione delle organizzazioni agricole.

In particolare, le organizzazioni si scaldano per la posizione assunta dalla Commissione ieri sera, per bocca del portavoce del Commissario alla salute Vytenis Andriukaitis sul decreto francese, definito “legittimo”.  Il portavoce del commissario, ammettendo che la Francia con i divieti “Si è spinta molto in là” aveva poi sottolineato che nel momento in cui ci sarà una nuova decisione comunitaria sulla materia, Parigi dovrà adeguarsi. Decisione che non arriverà prima del 28 aprile, data entro la quale dovrà riunirsi il Comitato fitosanitario permanente nel quale si discuterà l’aggiornamento delle misure decise nel luglio dello scorso anno.

“L’Unione Europea sull’emergenza Xylella si sta comportando come Ponzio Pilato lasciando libera la Francia di bloccare le piante pugliesi e senza interviene per fermare l’import da paesi extracomunitari da cui proviene la malattia, nonostante le sollecitazioni”.
E’ quanto afferma la Coldiretti, che incalza: “E’ davvero preoccupante che la Commissione ritenga di non intervenire sulla decisione di uno Stato membro adottata senza tenere conto dell’approfondimento politico e scientifico in corso a livello comunitario. Ma ancora più lo è il fatto che la Commissione Europea non abbia ancora disposto efficaci misure di rafforzamento dei controlli alle frontiere e l’embargo verso le aree extracomunitarie da cui proviene il batterio che sta distruggendo gli ulivi salentini”.

“E' sorprendente ed inopportuno il provvedimento adottato dalla Francia per la questione Xylella Fastidiosa in Puglia. Una decisione unilaterale che contrasta apertamente con le logiche comunitarie”.
E' questo il commento della Cia Puglia in merito al blocco delle materie vegetali verso la Francia, deciso dal ministro Le Foll. s"Questo embargo - sottolinea il presidente della Cia Puglia, Raffaele Carrabba- è un fatto grave e ingiustificabile perché ignora la legislazione comunitaria sulla materia. Invitiamo il ministro Maurizio Martina ad intervenire rapidamente nei confronti della Francia e della commissione europea, al fine di scongiurare una situazione che avrebbe effetti devastanti sull'economia dell'agricoltura pugliese che muove, da sola, 4 miliardi d'euro l'anno".

Le organizzazioni agricole Cia, Coldiretti e Confagricoltura e le centrali cooperative Legacoop, Confcooperative, Agci e Uecoop della provincia di Lecce, sin dal 9 febbraio scorso, condividono una linea di rafforzamento delle azioni del Piano Silletti – sottoscritta in un documento congiunto - e chiedono a Governo e Regione Puglia di attuare ben dieciinterventi.

Le organizzazioni chiedono la decretazione di stato di calamità per l’area colpita e decretate “infetta” al fine di ottenere sgravi della contribuzione agricola, sospensione delle scadenze fiscali e postergazione dei mutui; inoltre, vorrebbero che fossero individuate delle strategie e misure di sostegno per il consolidamento finanziario delle aziende agricole e di trasformazione: in buona sostanza la possibilità di accedere al Fondo di solidarietà, cosa alla quale sta lavorando il Governo, poichè la normativa attuale prevede solo i danni da condizioni meteo avverse.

Le organizzazioni hanno inoltre chiesto di rendere operative ed immediate le misure a superficie previste nel Piano di sviluppo rurale della Puglia 2014/2020, che compensino i maggiori oneri sopportati dagli olivicoltori per attuare le misure di prevenzione della Xylella rese obbligatorie e quelle previste per le imprese che hanno visto compromesso la totale capacità produttiva.
“L’attivazione immediata di questo intervento – è scritto nel documento - consentirebbe di avere sotto controllo un’ampia superficie olivicola dell’area infetta.” Altro aspetto qualificante è la ricerca: le organizzazioni chiedono alla Provincia di Lecce di ridestinare allo studio della Xylella ben 6 milioni di euro del Patto Territoriale per l’Agricoltura.