Da oggi la Francia vieta l’importazione dalla regione Puglia di ben 102 specie vegetali, ritenute possibili bersagli della Xylella fastidiosa (Well e Raju) al fine di prevenire il propagarsi dell’infestazione. Dall’ulivo alla vite, ma anche fico, albicocco, mandorlo, pesco, agrumi, ciliegio, gelso e numerose piante ornamentali non potranno più essere esportate dalla Puglia in Francia, per effetto del Decreto del ministero dell’Agricoltura francese che è già stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.

La mossa francese matura mentre in Italia si attende ancora il pronunciamento definitivo del Tar di Lecce, che ha bloccato l’eradicazione degli ulivi infetti fino al 9 aprile, dovendo decidere nel merito dei ricorsi di alcuni olivicoltori salentini.

Il ministro dell'Agricoltura francese Stephane Le Foll, che ha firmato il decreto venerdì scorso, ha deciso di assumere "misure nazionali" a fronte del "grave rischio di introduzione" della Xylella fastidiosa, che avrebbe "Conseguenze economiche molto pesanti per le filiere vegetali francesi". Le Foll sottolinea "La prossimità di alcuni regioni come la Corsica ai focolai italiani" e ricorda di aver sollecitato misure europee già dal 16 gennaio 2015.  Il divieto riguarda anche le importazioni provenienti dalle zone infette di paesi terzi e – precisa Le Foll - "E’ previsto un rafforzamento del piano di controllo e sorveglianza su tutto il territorio nazionale".

Dura la presa di posizione del presidente di Regione Puglia Nichi Vendola che, con una lettera inviata venerdì al presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha chiesto un immediato intervento del Governo contro il provvedimento francese che crea "un enorme danno all'economia della Puglia"

“Si tratta - afferma la Coldiretti - di un duro colpo all’economia, ma soprattutto un pesante danno di immagine che rischia di alimentare una pericolosa e ingiustificata reazione a catena da parte di altri Paesi”.
“Pesanti sono infatti le ripercussioni a carico del comparto delle piante ornamentali che - precisa Coldiretti - in Puglia ha raggiunto i 185 milioni di euro di valore, con un incidenza dell’11,4 percento del valore della produzione regionale su quella nazionale.”

“Stupisce la decisione di intervenire brutalmente con un provvedimento nazionale su una materia di competenza comunitaria da parte di un Paese come la Francia che – sottolinea la Coldiretti - è un partner storico dell’Italia, con la quale ha partecipato alla nascita dell’Unione Europea".
"I tempi, i modi e i contenuti del provvedimento appaiono sproporzionati ed irrispettosi e per questo del tutto inaccettabili, ma vale la pena anche ricordare
– precisa la Coldiretti - che l’Italia è vittima della mancanza di controlli alle frontiere dell’Unione europea da dove è arrivata la malattia”.

La Coldiretti chiede che il necessario ed immediato intervento nei confronti delle Autorità francesi e comunitarie sia accompagnato a livello nazionale,  alla luce dei danni diretti ed indiretti che gravano sugli agricoltori, da un impegno di tutto il Parlamento affinché sia resa possibile la dichiarazione di stato di calamità naturale con il quale sarebbero immediatamente innescate urgenti misure di sostegno in favore degli imprenditori olivicoli, quali sgravi della contribuzione previdenziale agricola ai sensi del D. Lgs. 102/2004 e del settore della trasformazione, sospensione o dilazione delle scadenze fiscali agricole previste per i soggetti agricoli professionali e postergazione di ogni scadenza di mutui e investimenti per n. 5 anni, interventi indispensabili a garantire un futuro ad imprese olivicole, cooperative, frantoi e vivai pugliesi.