Il movimento dei trattori non va in ferie e si è alle porte di una nuova mobilitazione degli agricoltori al di fuori degli schemi della rappresentanza noti. Infatti, il Coapi - Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani - che affilia non meno di 40 tra associazioni locali e nazionali di agricoltori, pescatori e cittadini, ha tenuto il 28 giugno scorso a Roma - nella sede italiana del Parlamento Europeo -  l'iniziativa "Per una Europa giusta e della sovranità alimentare con gli agricoltori, i pescatori e gli artigiani" nel quadro della campagna "#99 giorni per salvare l'agricoltura e la pesca, riaprendo alla speranza" e ha sviluppato il focus sul "necessario cambiamento" delle politiche europee su agricoltura e pesca.

 

Con tre ore di discussione, una relazione iniziale e due conclusioni finali, 18 interventi da parte di componenti del Coapi e di ospiti, è andata in scena la capacità di confronto, dibattito ed elaborazione di quanti (sempre più numerosi) stanno scegliendo di impegnarsi per lanciare le mobilitazioni contro la crisi dell'agroalimentare e a sostegno un progetto di riforma e cambiamento su cui impegnare le prossime iniziative di lotta.

 

Gianni Fabbris, portavoce del movimento, ha ripercorso le tappe del Coapi, nato lo scorso febbraio, e ha confermato l'ampliamento in corso del coordinamento che culminerà nella manifestazione del 14 luglio 2024 alla Città dell'Altra Economia a Roma (lo stesso luogo in cui il Coapi è nato a fine febbraio scorso). In quella occasione è attesa una larga partecipazione di realtà sociali e movimenti espressioni delle mobilitazioni dei trattori dei mesi scorsi.

 

In foto al centro, Gianni Fabbris, coordinatore del Coapi e sulla destra Francesca Petrini, presidente Cna Agroalimentare

In foto al centro, Gianni Fabbris, coordinatore del Coapi e sulla destra Francesca Petrini, presidente Cna Agroalimentare

(Fonte: Coapi)


Il 14 luglio 2024 verrà decisa nel dettaglio e ampliata la piattaforma rivendicativa del movimento, mentre il 28 giugno scorso è stata condivisa con tutti i partecipanti mettendo a fuoco le dieci proposte di cambiamento delle politiche europee.

 

Si tratta di proposte in linea con le richieste di Via Campesina Europa che vanno da maggiori garanzie sui prezzi di cessione all'origine delle derrate agricole ad uno stop ai trattati di libero scambio bilaterali tra Ue e Paesi terzi, fino ad una stretta regolamentazione di Ogm e Nuove Tecniche Genomiche, per un approccio all'agricoltura fondato su agroecologia e scelte di politica agricola più favorevoli verso il consumo delle produzioni locali e meno export oriented.

 

Dagli interventi è uscito confermato l'impianto della piattaforma, nella quale verranno rafforzati alcuni punti, a cominciare da quello della tutela del lavoro nel mondo agricolo.

 

In secondo luogo sono state confermate due iniziative operative: una delegazione del movimento sarà a Bruxelles per incontrare le rappresentative italiane di tutti i gruppi politici per aprire il confronto su tutte le proposte del Coapi; fra settembre e ottobre sarà messa in cantiere la due giorni di Ventotene per scrivere la Nuova Carta di Ventotene per un Mediterraneo della Sovranità Alimentare, con l'invito a partecipare a tutte le realtà associative dei pescatori e degli agricoltori del Mediterraneo.

 

Durante l'incontro del 28 giugno scorso è stata rilanciata l'idea di una sanatoria d'emergenza europea dei debiti delle imprese agricole e della pesca - già condivisa con il Governo italiano - sottolineando come al centro delle scelte di politica comunitaria dovrà esservi la tutela dei redditi delle aziende agricole, insidiata dalla speculazione internazionale e dalla grande industria e l'agroecologia, quale strumento per risolvere le contraddizioni tra produzione e ambiente.


L'incontro, nelle premesse iniziali, avrebbe dovuto favorire un incontro tra il movimento e gli eletti italiani al Parlamento Ue. Nei fatti - a causa delle trattative in atto sulla Commissione Ue - l'incontro si è risolto in un serrato confronto interno, in vista di una migliore definizione degli obiettivi e delle rivendicazioni da presentare nelle sedi Ue.

 

Tra gli interventi esterni si segnala quello di Dario Dongo, candidato di Pace Terra e Dignità alle ultime elezioni europee, esperto di diritto agroalimentare. "Mi sono sempre occupato di tradurre in regolamenti e posizioni le istanze delle parti. Mi sento di raccomandare al movimento di darsi una stabile rappresentanza presso l'Unione Europea, perché è impossibile avere ascolto in Europa senza una rappresentanza". "Dal mio punto di vista - ha aggiunto Dongo - l'unica forma di rappresentanza europea è quella della Via Campesina europea".

 

Come priorità assoluta da perseguire Dongo ha indicato la Direttiva sulle Pratiche Commerciali Sleali: "È urgente modificare la Direttiva sulle Pratiche Commerciali Sleali, che è ancora troppo debole, è la priorità assoluta, perché bisogna ridare marginalità alle aziende agricole, che devono essere in grado di dare sostentamento delle famiglie degli imprenditori e dei dipendenti".

 

Importante poi l'endorsement di Francesca Petrini, presidente Cna Agroalimentare: "Vedo con molto favore i contenuti espressi oggi in questa sala, perché contengono la forte domanda di una nuova rappresentanza". Nel suo intervento, la Petrini ha parlato delle sfide poste all'Unione Europea nell'ultimo mandato dell'Europarlamento e della necessità di un'Europa capace di semplificare innanzitutto la vita delle piccole imprese.

 

"Vogliamo un'Europa che salvaguardi i diritti civili e in grado di tutelare l'ambiente e pesare nel mondo, un'Europa che finalmente torni a parlare di agricoltura e che faccia dell'agricoltura il suo fiore all'occhiello, promuovendo una concezione olistica del cibo". "Occorre ridare dignità all'agricoltura e al cibo" ha sottolineato la Petrini. A favore di un modello "agroartigianale" e ad un approccio agroecologico della produzione primaria.