La partita dell'Imu sui fabbricati agricoli è ancora tutta da giocare e sui periodici specializzati pubblicati in marzo l'argomento ha occupato molte pagine, a iniziare da “Informatore Agrario” numero 9, che registra la rigidità del Governo nell'applicazione di questo nuovo balzello. Se ne discute anche su “Informatore Zootecnico” numero 5 per segnalare le preoccupazioni degli allevatori, i cui già magri redditi potrebbero essere del tutto annullati se nel mirino del fisco entreranno anche le stalle. Preoccupazioni che sfociano nelle proteste degli agricoltori sotto le finestre del Palazzo, come ricorda “Agrisole” numero 11, mentre “Terra e Vita” si interroga su quale sarà la posizione dei singoli comuni nell'applicazione dell'Imu ai fabbricati agricoli. L'Imu agricola, intanto, approda nell'aula della Camera, riferisce “Agrisole” numero 12, per chiedere una revisione del meccanismo impositivo.

Nelle manovre del Governo non c'è solo l'Imu ad interessare il comparto agricolo, ma anche il decreto “liberalizzazioni” che all'articolo 62 detta nuove regole per i contratti, in particolare nei confronti dei tempi di pagamento. Ne parla diffusamente il mensile “Mark Up” che analizza l'argomento soprattutto nell'ottica della distribuzione organizzata. L'argomento, in un'ottica più vicina al mondo agricolo, è ripreso sulle pagine di “Agrisole” numero 10. Ancora su “Agrisole” numero 10 il decreto liberalizzazioni è preso in esame per gli aspetti connessi alla possibilità di acquisire i terreni demaniali anche con la formula dell'affitto.

 

Bruxelles tra pac e ocm

L'allungamento dei tempi per la riforma della Pac del quale scrive “Agrisole” numero 10, sembra aver frenato almeno in parte l'interesse verso questo argomento. Ma le “manovre” a Bruxelles non si sono certo fermate e a fine marzo è ancora “Agrisole” che sul numero 12 apre una finestra sul possibile riparto dei fondi comunitari. Per il momento, anticipa “Agrisole” numero 9, in Italia sono 150 le aziende che riescono a superare la soglia dei 500mila euro di aiuti Pac, ma non saranno solo loro a risentire gli effetti di un possibile plafonamento del quale si va parlando nella riforma. Interessante a proposito della riforma Pac e della possibile evoluzione dei mercati l'approfondimento pubblicato sul mensile “Agricoltura” numero 3 che prende in esame i possibili futuri scenari. Fra le ipotesi quella di una flessione per le carni bovine a favore delle carni suine e avicole. Indicatori con il segno più anche per latte e formaggi mentre per i cereali ci si attende una situazione di stabilità. C'è anche il vino, con la riforma della relativa Ocm, al centro delle attenzioni della Ue, argomento del quale scrive “Agrisole” numero 11.

 

Mercati e banche

Sul fronte dei mercati fa discutere l'accordo commerciale con il Marocco, al quale dedica un preoccupato editoriale “L'Allevatore” numero 5, il periodico dell'associazione allevatori. Non meno critico l'articolo pubblicato su questo argomento da “Agrisole” numero 9 che parla di un vero e proprio capestro per l'Italia in particolare per la frutta. Si allarga al mercato delle commodity agricole l'articolo pubblicato su “Informatore Agrario” numero 11 che spiega come si muovono in questo ambito gli interessi finanziari. Dai mercati internazionali a quelli locali ancora su “Informatore Agrario” che nel numero 9 illustra i dati Coldiretti in merito agli acquisiti diretti di prodotti agricoli. A far quadrare i conti delle aziende agricole arriva anche la multifunzionalità alla quale il mensile “Agricoltura” dedica un ampio servizio. Per dare ossigeno alle aziende agricole giunge la moratoria sui debiti della quale scrive “Informatore Agrario” numero 11. Un argomento, questo dei finanziamenti alle imprese agricole, che si ritrova sulle pagine di “Terra e Vita” numero 10, che illustra l'accordo fra banche e Ismea. Ancora sullo stesso numero di “Terra e Vita” si apprende che Agea non pagherà interessi sui ritardi accumulati per i pagamenti. Gli agricoltori dovranno poi vedersela con gli aumenti del gasolio, come scrive “Macchine Agricole” numero 3.

 

Quanto vale la selezione

Sebbene sia sul numero di febbraio, dunque “fuori tempo massimo” per questa rassegna degli articoli pubblicati in marzo, merita attenzione l'editoriale del bimestrale “La Razza Bruna” che con la firma del direttore Enrico Santus presenta “il conto” dell'importanza, anche economica, della selezione animale. L'argomento prende le mosse dal dibattito sulle priorità del settore e se fra queste debba rientrare o meno la selezione degli animali. Purtroppo l'editoriale non è pubblicato sul Web e dunque ne riproponiamo alcuni, significativi, passaggi. “Il Finanziamento pubblico - scrive Santus - ha senso solo in un ottica di miglioramento selettivo. Non sono io a dirlo, ma sono gli enti finanziatori...” Santus continua ricordando che “...il miglioramento degli animali è una risorsa prima di tutto degli allevatori.” E passando ai “conti”, il maggior valore degli animali da latte che deriva dall'intero percorso di selezione raggiunge la bella cifra di 1,4 miliardi di euro. Forte di questi numeri Santus conclude ricordando “...che il mantenimento del sistema selettivo nazionale è senza dubbio il migliore investimento mai fatto dal settore pubblico a favore del comparto zootecnico”. E' opportuno ricordarsene quando si discute di priorità.

Non ha nulla a che vedere con la selezione e con la genetica il ritorno del problema delle multe per il superamento delle quote latte, argomento affrontato da “Agrisole” numero 12 ed è ancora sullo stesso numero di “Agrisole” che si parla della possibile apertura di una nuova fase per la rateizzazione delle multe. Chissà se dopo il 2015, quando le quote saranno cancellate definitivamente, si potrà chiudere una volta per tutte questo infinito capitolo della nostra zootecnia.