Che parte avranno innovazione e tecnologia nella Politica agricola comunitaria del futuro? Importante, almeno stando alla Comunicazione della Commissione sulla nuova Pac, presentata il 18 novembre scorso. Il documento dà "orientamenti generali", non scende nel dettaglio.

La Commissione formulerà la sua proposta legislativa sulla nuova Pac la prossima estate. Solo allora sapremo dire quanto e come gli orientamenti generali saranno stati tradotti in strumenti di azione. Ma la Comunicazione offre spunti interessanti sulla "connettività" delle realtà agricole.
La Comunicazione sottolinea che l'agricoltura europea dovrà integrarsi con la strategia 'Europa 2020', ovvero le linee guida della Commissione per una "crescita intelligente, sostenibile, inclusiva". Per fare questo, dovrà diventare più "verde", abbattendo le emissioni di gas serra e assumendo un ruolo attivo di presidio del paesaggio e di tutela della biodiversità.
Dovrà inoltre mantenere gli attuali livelli produttivi, magari aumentandoli, a fronte di una domanda globale di cibo che cresce.

 

Produrre di più inquinando di meno è una missione impossibile a meno che l'agricoltura non diventi un laboratorio di innovazione: efficienza energetica, razionalizzazione dell'uso dell'acqua, aumento delle rese.
Non solo, la Pac del dopo 2013, sottolinea il documento, darà il suo contributo a 'Europa 2020', "incrementando l'efficienza nell'utilizzo delle risorse", ma anche migliorando la competitività delle aziende attraverso competenze tecnologiche e innovazione, utilizzando digitale e internet.

L'innovazione, insieme ad ambiente e cambiamento climatico, è indicata dalla Comunicazione come uno dei "temi guida" di tutto il sistema dello Sviluppo rurale. Non è solo innovazione tecnologica, ma organizzativa.
"Le misure a sostegno delle potenzialità delle aree rurali – si legge nella Comunicazione – dovranno prestare particolare attenzione alle idee innovative per l'economia e la governance locale". La Pac, inoltre, intende promuovere una "connettività" aldilà delle reti telematiche, nelle reti di impresa, di scambio di informazioni, di aggregazione di soggetti imprenditoriali e di ricerca diversi.

 

Dichiarazioni di principio che, a prescindere dal contenuto della Comunicazione, trovano già applicazione in molti settori, dove il modello organizzativo a rete si è mostrato l'unico in grado di garantire un efficace trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie anche ai piccoli imprenditori.
Insomma, anche se gli "orientamenti generali" della Commissione, trovassero un'attuazione deludente, la strada sembra tracciata, anche per il settore agricolo.