Nella giornata di giovedì 4 luglio 2024 l'aula del Senato della Repubblica ha approvato a maggioranza la Legge di conversione del Decreto Legge 15 maggio 2024 n. 63 "recante disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale", provvedimento che prevede stanziamenti pari a circa 500 milioni di euro a favore del settore primario, al fine di favorire l'uscita delle aziende agricole dalla crisi indotta dall'indebitamento, legato agli effetti depressivi sui prezzi delle derrate agricole della guerra in Ucraina, ma anche dall'innalzamento duraturo dei costi di mezzi tecnici e carburanti e dalle avversità climatiche e fitopatologiche e zoonotiche sopravvenute negli ultimi tempi.

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Il provvedimento prevede infatti anche interventi settoriali, aiuti per specifiche colture colpite da fitopatie per esempio, ma anche novità introdotte con gli emendamenti del Senato: sono state reintrodotte le norme per rilanciare Granaio Italia, stralciate prima del Consiglio dei Ministri del 6 maggio scorso, ed è stata aggiunta la riforma del Sian, che sarà assorbito da Agea, come previsto inizialmente dal Consiglio dei Ministri, norma poi cassata per volere del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che non ne aveva ravvisato i caratteri di straordinaria necessità ed urgenza, previsti dall'articolo 77 della Costituzione della Repubblica.

 

Non sono mancate le difficoltà a Palazzo Madama per far passare il provvedimento, tanto che il Governo ha posto la questione di fiducia per ottenere 99 voti favorevoli, 59 contrari e un'astensione, numeri che hanno consentito l'approvazione del Decreto Legge Agricoltura.

 

Il Decreto Legge in questi giorni passa all'esame della Camera dei Deputati per la definitiva approvazione. La vigenza del testo originario del Decreto Legge scade il 14 luglio prossimo, pertanto è lecito attendersi che a Montecitorio non interverranno ulteriori modifiche poiché, in tal caso, non vi sarebbe poi il tempo necessario per una ulteriore votazione del Senato. Pertanto ecco una disamina abbastanza ampia delle singole misure contenute nel Decreto Legge in fase di conversione, destinato a diventare Legge dello Stato a breve.

 

Un Decreto da 500 milioni

"Il Decreto Agricoltura esce ancora più rafforzato grazie al lavoro parlamentare dei senatori con oltre 500 milioni di euro di interventi per il settore agricolo, della pesca e agroalimentare, una cifra mai vista in precedenza e che segna una svolta storica nella difesa dei nostri agricoltori e dei nostri pescatori" ha dichiarato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, dopo l'approvazione del Dl Agricoltura al Senato. Una nota reale, atteso che la prima versione del Decreto Legge conteneva stanziamenti aggiuntivi per il settore pari ad almeno 209 milioni di euro.

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Alle aziende indebitate e settori in difficoltà 67 milioni

L'articolo 1 del Decreto Agricoltura è finalizzato a contenere gli effetti della crisi economica causata dalla guerra in Ucraina, garantire l'approvvigionamento di materie prime agricole e sostenere le filiere produttive, in particolare il settore cerealicolo, il settore vitivinicolo, il settore florovivaistico, la pesca e l'acquacoltura. E prevede una moratoria su mutui e finanziamenti per le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura che hanno subìto un calo del volume d'affari di almeno il 20% o hanno subìto una riduzione della produzione, pari almeno al 30%, o, nel caso delle cooperative agricole, una riduzione almeno pari al 20% delle quantità conferite o della produzione primaria, nel 2023. Si tratta di un ampliamento della pletora dei beneficiari di questo provvedimento, chiesto dalle organizzazioni agricole.

 

In particolare, viene prevista la sospensione per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui e dei finanziamenti in scadenza nel 2024, la proroga per 12 mesi dei termini di rimborso senza oneri per le parti e il differimento automatico della scadenza delle garanzie rilasciate dal Fondo di Garanzia e dall'Ismea.

 

Sono poi previsti aiuti in regime di "de minimis" e nuovi premi a sostegno delle filiere dei cereali e della pesca per un totale complessivo di 67 milioni di euro, coerentemente con le indicazioni provenienti dall'Unione Europea con il Regolamento sul "Quadro temporaneo di crisi e transizione per di aiuto di Stato a sostegno dell'economia a seguito dell'aggressione della Russia contro l'Ucraina" e successive modificazioni relative agli aiuti di importo limitato.

 

In forza di tale disposizione Ue, è previsto l'incremento della dotazione del Fondo per la Sovranità Alimentare di 1 milione di euro per il 2024 e di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, integrando fra i relativi interventi finanziabili la copertura, totale o parziale, degli interessi passivi dei finanziamenti bancari di credito agrario e peschereccio per le imprese attive al 31 dicembre 2021. I criteri per l'assegnazione del beneficio devono tenere conto della stipula di una polizza assicurativa contro i danni alle produzioni.

 

Con le modifiche approvate al Senato, sono stati aggiunti stanziamenti per 14 milioni, al fine di contribuire alla ristrutturazione delle imprese agricole del settore olivicolo oleario, di quello agrumicolo e di quello lattiero caseario del comparto del latte ovino e caprino.

 

In questo modo si è pervenuti ad uno stanziamento di 5 milioni per ciascuno dei settori sopra indicati con riferimento al 2024 e per un totale di 20 milioni. In tal caso l'aiuto estende la copertura degli interessi passivi dei finanziamenti bancari a medio-lungo termine, contratti dalle relative organizzazioni di produttori riconosciute e dai relativi consorzi di organizzazioni di produttori. Tali contributi sono concessi tramite l'Ismea.

 

Trova conferma poi la possibilità di destinare le risorse del Fondo per lo Sviluppo e il Sostegno delle Filiere Agricole, della Pesca e dell'Acquacoltura, nel limite complessivo di 32 milioni di euro, ai produttori di grano duro e dell'intera filiera produttiva cerealicola, nonché ad imprese e consorzi della pesca e dell'acquacoltura per interventi di conto capitale destinati al sostegno e allo sviluppo della filiera ittica e di contrasto alla crisi economica generata dalla prolificazione del granchio blu.

 

In tale quadro, 20 milioni vanno al grano duro: si tratta del sostegno aggiuntivo per il 2024 alla filiera grano pasta, servirà a finanziare i premi qualità per gli agricoltori che hanno stabilito contratti di coltivazione con stoccatori o industrie molitorie legate al mondo della produzione di pasta alimentare.

 

Con una modifica al Senato arrivano poi contributi anche per gli allevatori, a patto che nelle stalle abbiano specie e razze autoctone a rischio di estinzione o a limitata diffusione e nel limite di 4 milioni di euro per l'anno 2025.

 

Fitopatie, sul piatto 74 milioni

"Siamo intervenuti con risorse importanti contro la peronospora, la flavescenza dorata a sostegno del settore del kiwi" ha ancora sottolineato il ministro. In effetti si passa da 12 milioni inizialmente previsti a ben 74 milioni di euro.

 

In questo caso - il testo emendato dal Senato - prevede sia contributi in conto capitale fino all'80% del danno accertato che prestiti ad ammortamento quinquennale a tasso agevolato, ma anche la proroga delle operazioni di credito agrario e delle agevolazioni previdenziali per le aziende danneggiate da queste avversità.

 

Inoltre, la dotazione del Fondo di Solidarietà Nazionale - InterventiIndennizzatori viene incrementata di 44 milioni di euro per l'anno 2024, di cui 4 milioni di euro per gli interventi di sostegno ai produttori di kiwi e 40 milioni di euro per i danni da attacchi di peronospora alle produzioni viticole.

 

La ripartizione delle somme tra le regioni sarà effettuata sulla base dei fabbisogni risultanti dalle domande di accesso al Fondo presentate dai beneficiari, con preferenza per le imprese agricole che hanno adottato buone pratiche agricole per contenere gli effetti della moria del kiwi.

 

Inoltre, al fine di sostenere le imprese agricole danneggiate dalla diffusione del batterio della Xylella fastidiosa il Decreto, come modificato dal Senato, autorizza la spesa di 30 milioni di euro per l'anno 2024 per i reimpianti e le riconversioni tramite cultivar di olivo resistenti, nonché per le riconversioni verso altre colture. Tali risorse saranno attribuite e ripartite secondo criteri che saranno disposti con un Decreto del ministro dell'Agricoltura.

 

Il Decreto Legge Agricoltura inoltre, modifica il Decreto Legge 1° giugno 2023, n. 61, convertito con 
modificazioni, dalla Legge 31 luglio 2023, n. 100 per l'emergenza alluvione in Emilia Romagna, Toscana e Marche, consentendo di includere nel meccanismo dei ristori anche i danni subiti dalle produzioni agricole a seguito di frane verificatesi nelle tre regioni colpite, che potranno essere indennizzati nel limite di 8 milioni di euro nel 2024.

 

Confermata poi la crescita di 5 milioni di euro del Fondo di dotazione di AgriCat, per favorirne l'efficienza. Infatti la dotazione del Fondo Mutualistico Nazionale per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici alle produzioni agricole è incrementato di 2,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, nonché la dotazione del Fondo per il funzionamento delle commissioni uniche nazionali di 600mila euro annui a decorrere dall'anno 2024.

 

Zes, 130 milioni di credito d'imposta

Alle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura italiane il Decreto Legge riserva complessivamente sul 2024 ben 130 milioni di euro di credito d'imposta a fronte degli investimenti effettuati nell'anno. 
Alle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura localizzate nel Mezzogiorno, con le modifiche approvate al Senato, sono assegnati 90 milioni di credito d'imposta a fronte degli investimenti sostenuti nel 2024, mediante la Zona Economica Speciale per il Sud. Tale misura è stata incrementata di 50 milioni rispetto alla versione del Decreto Legge poi finita in Gazzetta Ufficiale, anche se si tratta sempre di 30 milioni in meno rispetto ai 120 promessi dal ministro nella conferenza stampa.

 

In ogni caso, tali denari, ove dovessero avanzare, contribuirebbero a finanziare il credito d'imposta della Zes unica nazionale dell'agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura, altra innovazione del Decreto Agricoltura. La Zes unica per l'agricoltura ha una dotazione di partenza di 40 milioni di euro per il 2024.

 

Sono agevolabili gli investimenti, effettuati fino al 15 novembre 2024, relativi all'acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio, nonché all'acquisto di terreni e all'acquisizione, alla realizzazione ovvero all'ampliamento di immobili strumentali agli investimenti, che rispettino le condizioni previste dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato nei settori agricolo, forestale e delle zone rurali e ittico. Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell'investimento agevolato. Non sono agevolabili i progetti di investimento di importo inferiore a 50mila euro.

 

Peste suina africana, 55 milioni per combatterla

"Abbiamo messo in campo strumenti per affrontare le principali emergenze, alcune relativamente nuove, come la peste suina africana, altre ereditate dal passato, come ad esempio il tema della siccità, su cui i governi precedenti, in molti anni, non avevano evidentemente portato avanti delle azioni corrette e efficaci per contrastarle" ha ricordato ancora il ministro.

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Per quanto riguarda le norme di contrasto alla Psa, è stato confermato il budget da 20 milioni di euro per aiutare le aziende suinicole ad investire per l'attuazione delle norme sulla biosicurezza negli allevamenti di suini, ma è stata cancellata quella che prevedeva l'impiego della Protezione Civile nazionale per l'abbattimento dei cinghiali. Confermata anche un'altra norma finanziaria, che prevede uno stanziamento di 35 milioni di euro per il più generale sostegno alla filiera suinicola.

 

Novità in arrivo anche per i poteri del commissario nazionale alla Psa e all'utilizzo dell'Esercito per gli abbattimenti di cinghiali.

 

Zoonosi, in arrivo il commissario straordinario nazionale

Confermato in questo caso l'impianto del Decreto, con un aumento delle indennità di distacco per il personale proveniente da altre amministrazioni dello Stato. Non accolte in sostanza le richieste di emendamento da parte degli allevatori del Sud ed in particolare di Altragricoltura, che avevano chiesto pari poteri del commissario per brucellosi e tubercolosi, pertanto la possibilità per il commissario di emendare i piani di risanamento delle regioni sarà limitato alla sola brucellosi.

 

Siccità, pronti oltre 117 milioni

Per quanto riguarda la lotta alla siccità, le Autorità di Bacino Distrettuali, entro il 31 ottobre 2024, dovranno trasmettere al commissario straordinario per la Siccità la ricognizione delle risorse che concorrono al contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche, già contenute nelle programmazioni dell'ultimo quinquennio.

 

Al contempo, a disposizione del budget del commissario, confluiranno dal Ministero delle Infrastrutture oltre 102 milioni di euro, derivanti dalla rimodulazione delle risorse del Piano Nazionale di Interventi nel Settore Idrico. Questi soldi, a disposizione del commissario, serviranno per attivare i lavori per le opere più urgenti finalizzate a fronteggiare la siccità anche nel comparto irriguo.

 

Nel corso dell'esame del Senato, inoltre, sono stati stanziati 15 milioni di euro per introdurre misure di aiuto in favore delle imprese agricole con sede operativa in Sicilia che hanno subìto danni alle produzioni a causa di fenomeni siccitosi, verificatisi dal mese di luglio del 2023 e fino al mese di maggio del 2024 e che siano prive di polizze assicurative e fondi di mutualizzazione.

 

Caporalato e pratiche sleali, misure di contrasto più severe

"Inoltre, abbiamo rafforzato le azioni a contrasto delle pratiche sleali per chi compra prodotti agricoli sottocosto e contro la piaga del caporalato", ha evidenziato il ministro Lollobrigida.

 

Già in partenza, nel Decreto Legge Agricoltura - in modifica alla normativa vigente sul contrasto alle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare - vengono aggiunte le definizioni di "costo di produzione" e "costo medio di produzione"; viene specificato, nell'ambito dei principi ed elementi essenziali dei contratti di cessione che i prezzi dei beni forniti devono tenere conto dei costi di produzione.

 

Viene esplicitamente indicato che le convenzioni e i regolamenti che disciplinano i mercati all'ingrosso devono osservare la normativa in materia di pratiche commerciali sleali. I titolari e i gestori dei mercati all'ingrosso devono denunciare all'Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari le violazioni di cui vengano a conoscenza.

 

La violazione della normativa sulle pratiche sleali da parte di un fornitore costituisce grave inadempimento del rapporto negoziale con il titolare o il gestore del mercato.

 

Con una modifica inserita al Senato, si autorizza l'Icqrf a chiedere agli acquirenti tutte le informazioni necessarie, con l'acquisizione di documenti contabili relativi alle attività di vendita, per facilitare indagini sulle eventuali pratiche commerciali vietate.

 

Viene inoltre modificato il regime sanzionatorio, introducendo la possibilità per il contraente che abbia commesso una pratica commerciale sleale di beneficiare di una riduzione del 50% della sanzione se, entro 30 giorni dalla notifica dell'ingiunzione, dimostra di aver posto in essere misure per elidere le conseguenze dannose dell'illecito.

 

Per i casi di mancata stipula scritta del contratto di cessione e di imposizione di condizioni contrattuali eccessivamente gravose vengono rese esplicite le attività idonee a elidere le conseguenze dannose. Trova poi conferma lo stanziamento di fondi a favore dell'Ismea: 1,5 milioni di euro per il 2024 e 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026 per il potenziamento dei sistemi informatici più ulteriori 100mila euro annui a decorrere dal 2024 per le spese di funzionamento dei sistemi informatici, nel quadro delle necessarie attività volte a stabilire i costi medi di produzione dei prodotti.

 

Il Decreto Legge Agricoltura, al Senato è stato modificato, introducendo norme per il rafforzamento dell'attività di controllo in materia di prevenzione e di contrasto al caporalato, allo sfruttamento lavorativo ed al lavoro sommerso e irregolare. A tal fine è stato previsto che anche il personale ispettivo del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro in forza presso l'Ispettorato nazionale del lavoro - oltre, come previsto dalla normativa vigente, al personale ispettivo dell'Inl e alla Guardia di finanza - ha accesso a tutte le informazioni ed alle banche dati, sia in forma analitica che aggregata, trattate dall'Inps. Questo per incrementare il personale in grado di effettuare indagini. Inoltre, per il 2024 Inail e Inps sono state autorizzate ad assumere complessivamente 514 nuove unità lavorative da inquadrare come funzionari impiegati nelle attività di vigilanza.

 

Arriva Granaio Italia

"Voglio inoltre ringraziare il senatore Patrizio La Pietra per il lavoro fatto anche e soprattutto sul tema di Granaio Italia, una svolta storica che consentirà di supportare in maniera più efficace un settore fondamentale come quello della produzione cerealicola e del grano duro" ha ancora affermato il ministro Lollobrigida.

 

Viene di fatto introdotta una versione più leggera di Granaio Italia, infatti la modifica alle norme vigenti alleggerisce il carico di formalità per i molini, mentre esclude del tutto i pastifici e i forni dal novero dei soggetti obbligati alle comunicazioni trimestrali al registro telematico dei cereali.


L'ultimo periodo comma 139 della Legge di Bilancio per il 2021, come modificato dal Decreto Agricoltura, specifica infatti che sono escluse dalla registrazione tutte le operazioni relative alla trasformazione dei cereali e ai cereali trasformati, nonché le aziende che esercitano, in via prevalente, attività di allevamento e le aziende che producono mangimi. In pratica i molini saranno tenuti alla sola registrazione degli atti di acquisto di granaglie, ma non alle corrispettive cessioni di farine, semole, sfarinati, crusca ed altri sottoprodotti della molitura.

 

Il nuovo testo invece impone alle aziende agricole, alle cooperative, ai consorzi, alle imprese commerciali, alle imprese di importazione e alle imprese di prima trasformazione che acquisiscono e vendono, a qualsiasi titolo, cereali nazionali ed esteri di comunicare al Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, in forma cumulativa e aggregata, il volume totale delle operazioni trimestralmente effettuate.

 

La comunicazione avviene attraverso un apposito registro telematico istituito nell'ambito dei servizi del Sian.

Inoltre, tale onere si impone solo se la quantità del singolo cereale è superiore a:

  • 30 tonnellate annue per il frumento duro;
  • 40 tonnellate annue per frumento tenero;
  • 80 tonnellate annue per il mais;
  • 40 tonnellate annue per l'orzo;
  • 60 tonnellate annue per il sorgo;
  • 30 tonnellate per l'avena;
  • 30 tonnellate per anno per farro, segale, miglio, frumento segalato e scagliola. 

 

Prorogata la sperimentazione delle Tea

Per la sperimentazione sul campo, in siti autorizzati, delle Tecnologie di Evoluzione (Tea) nel Decreto trova posto - con le modifiche apportate dal Senato - la proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2025. Ci sarà la possibilità di lavorare meglio sulle tecniche di selezione genomica che permetteranno di selezionare nuove varietà vegetali, con maggiore sostenibilità ambientale e minor utilizzo di input chimici, in attesa di una normativa europea che disciplini la materia.

 

Agea si rimangia il Sian

"Siamo infine intervenuti sul campo delle semplificazioni, con l'accorpamento di Sin in Agea, nell'ottica di ridurre gli sprechi e la moltiplicazione delle società pubbliche e per ottenere maggiore efficienza nei pagamenti dei contributi in agricoltura" ha affermato ancora il ministro Lollobrigida.
In pratica, durante i lavori del Senato, è stato ripescato per la Legge di conversione il progetto stoppato dal capo dello Stato in sede di emanazione del Decreto Legge per portare il Sian - ora gestito dalla società Sin Spa - direttamente nella pancia di Agea. Molto dettagliata la descrizione della fusione per incorporazione, che dovrebbe anche essere molto veloce.

 

Energie rinnovabili

Sostanzialmente confermato l'impianto del Decreto sul divieto di localizzare in terreni classificati agricoli gli impianti fotovoltaici a terra, con le limitazioni già indicate in precedenza. Ma sul fronte delle energie rinnovabili agricole ci sono molte novità in tema di tariffe incentivate e tassazione dei proventi dalla cessione in rete di queste.

 

Organizzazioni agricole, un coro di plausi

Le organizzazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri hanno complessivamente espresso apprezzamento verso il Decreto del governo.

 

"Quello che arriva oggi nell'aula di Palazzo Madama è un testo decisamente migliorato e rafforzato, che tiene conto delle numerose proposte presentate dalla Copagri e che, anche per questo, riuscirà a dare migliori e più complete risposte alle istanze del comparto agricolo, che sconta al momento notevoli difficoltà legate ai rincari dei costi di produzione e delle tariffe energetiche, ma anche alle sempre più evidenti ricadute del climate change e alla condizione di grave siccità che sconta il Meridione del Paese". Lo ha affermato il presidente della Copagri Tommaso Battista, commentando i contenuti del Ddl di conversione del Decreto Legge Agricoltura, ancor prima del volto dell'aula del Senato, ma quando era già nota l'apposizione della questione di fiducia da parte del Governo.

 

Coldiretti, in particolare esprime soddisfazione per l'approvazione di diversi emendamenti al Dl agricoltura approvati in Senato che recepiscono molte delle proposte avanzate dall'organizzazione agricola. "Il provvedimento, integrato da tali norme di legge, permetterà di rispondere in modo più adeguato e completo alle necessità del settore agricolo, che attualmente deve affrontare sfide significative come l'aumento dei costi di produzione e delle tariffe energetiche e gli effetti dei cambiamenti climatici, a partire dai fenomeni meteorologici estremi sempre più diffusi - sottolinea l'organizzazione agricola, che invita il Governo a non fermarsi, nell'individuazione di nuovi interventi, uno in particolare: sulle assicurazioni dei mezzi agricoli per non aggravare i costi delle imprese agricole e di alleggerire gli oneri burocratici.

 

Numerose, a giudizio di Confagricoltura, le misure contenute nel disegno di legge di conversione del Dl Agricoltura - approvato in Senato - di sostegno al settore primario, volte a contrastare i danni legati al cambiamento climatico e a rafforzare le filiere italiane. Bene l'ampliamento della moratoria su mutui e finanziamenti per le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura - che hanno subìto un calo del volume d'affari o una riduzione della produzione - e l'importante proroga al 31 dicembre 2025 della sperimentazione in campo delle Tea.

 

"Accogliamo positivamente le misure del Dl Agricoltura, che rappresentano un segnale di grande attenzione del Governo al settore agricolo, con risposte a quasi tutte le emergenze sollecitate dalla nostra Confederazione: dalla moratoria sui mutui, agli aiuti alle filiere in sofferenza fino al rafforzamento delle pratiche sleali". Così il presidente di Cia - Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, sul Decreto Agricoltura dopo il voto al Senato.

 

"Questo Decreto risponde con efficacia alle esigenze dell'agricoltura italiana - aggiunge Fini - a partire dal sostegno al credito delle aziende con la moratoria dei mutui, all'intervento sul carburante agricolo agevolato, oltre alle misure per coprire danni alle coltivazioni e agli allevamenti, le norme sugli impianti fotovoltaici e gli interventi per la lotta al caporalato".