Il Parlamento di Strasburgo ha dato il suo ok ad un testo che propone di escludere le Tea, le Tecnologie di Evoluzione Assistita, dalla normativa sugli Organismi Geneticamente Modificati (Ogm). Con un margine di 307 voti a favore, 263 contrari e 41 astensioni, l'Europarlamento ha approvato una sua posizione, in linea con la proposta della Commissione Ue, che ora dovrà essere valutata dal Consiglio dell'Unione Europea, l'organo che rappresenta i Governi dei 27 Stati membri.

 

"È un passo avanti importante e siamo molto soddisfatti, soprattutto perché siamo riusciti ad arrivare ad un voto prima che il Parlamento Ue si sciogliesse per le elezioni europee", spiega Paolo de Castro, già ministro dell'Agricoltura e membro della Commissione Agricoltura al Parlamento Ue.

 

Ora si apre il trilogo, cioè un dialogo tra Parlamento, Consiglio e Commissione volto a trovare un accordo politico sul testo condiviso. Se tutto va come sperano gli agricoltori, il nuovo testo dovrebbe arrivare in aula ad aprile per il voto finale. I ritmi sono serrati, perché a maggio ci saranno le elezioni e se non si dovesse raggiungere un accordo si dovrà ricominciare tutto dall'inizio con l'aula rinnovata dopo l'estate.

 

"Noi abbiamo fatto la nostra parte, ora la responsabilità è nelle mani della presidenza belga, che dovrà lavorare velocemente perché si arrivi ad un accordo", sottolinea De Castro. "Credo che questo voto sia quanto mai importante, viste le proteste che gli agricoltori stanno mettendo in atto in mezza Europa. Grazie alle Tea si potranno avere nuove varietà di piante, assolutamente naturali e non Ogm, che potranno dare una risposta alle esigenze del settore in termini di difesa da insetti e parassiti, nonché di adattamento ai cambiamenti climatici".

 

Che cosa dice il testo votato all'Europarlamento

L'obiettivo principale delle norme in discussione è quello di rendere il sistema alimentare più sostenibile e resiliente. Secondo l'aula questo può essere ottenuto attraverso lo sviluppo di varietà vegetali migliorate, che saranno resistenti al cambiamento climatico e ai parassiti, oltre a garantire rese più elevate e richiedere meno fertilizzanti e agrofarmaci.

 

Attualmente, tutte le piante ottenute tramite le Ngt, New Breeding Technique, Tea in Italia, sono soggette alle stesse regole degli Organismi Geneticamente Modificati. Tuttavia, i deputati hanno sostenuto la proposta di istituire due categorie distinte, con regolamenti ad hoc. Le piante Ngt di categoria 1, considerate equivalenti alle piante convenzionali, sarebbero esentate dai requisiti di sicurezza previsti dalla legislazione Ue sugli Ogm. Al contrario, le piante Ngt di categoria 2 sarebbero soggette a normative più rigorose.

 

Le piante Ngt 1, rappresentando delle varietà che possono essere ottenute tramite gli incroci tradizionali o che potrebbero nascere spontaneamente in natura, di fatto seguono le stesse regole che oggi valgono per le varietà tradizionali. Mentre le Ngt 2, che prevedono un intervento più esteso sul patrimonio genetico della pianta e quindi difficilmente potrebbero selezionarsi spontaneamente in natura, sono invece soggette alla vecchia normativa sugli Ogm.

 

Si tratta di una distinzione puramente formale, che però ha permesso di ottenere un voto trasversale all'Europarlamento e tra gli Stati membri. Gli unici sfavorevoli sono stati i Verdi, in quanto assimilano le piante Tea a quelle Ogm.

 

"Con il nostro voto abbiamo stabilito che le piante ottenute con le Tea sono del tutto e per tutto uguali alle piante selezionate con le tecniche tradizionali e quindi come tali vanno trattate", sottolinea Paolo De Castro. Questo significa nessuna etichettatura speciale dei prodotti alimentari che contengono le Tea, né procedure di brevettazione particolari, anche se le nuove varietà, come già accade oggi, possono essere coperte da strumenti di tutela, come ad esempio la privativa.

 

Se la presidenza belga sarà in grado di ottenere un via libera da parte dei Governi e il Parlamento Ue darà il suo ok definitivo, entro poco tempo anche in Italia potrebbero comparire le prime varietà ottenute tramite le Tea (come già accade in Giappone o negli Usa). Viti che non si ammalano di peronospora ed oidio, pere che non contraggono la maculatura bruna, pomodori che non risentono dei cambiamenti climatici, insalate arricchite con elementi nutritivi e tanto altro ancora.

 

Cosa sono le Tecnologie di Evoluzione Assistita?

Le Tecnologie di Evoluzione Assistita sono tecniche di miglioramento genetico delle colture (come la cisgenesi o il genome editing), che ricalcano processi che avvengono naturalmente in tutti gli esseri viventi. A differenza degli Ogm transgenici, dove una parte del Dna di una specie viene inserito all'interno di un'altra specie non sessualmente compatibile, con le Tea si ottengono solo piante che sarebbe possibile generare tramite gli incroci tradizionali. Anzi, si tratta di piante che naturalmente potrebbero nascere in natura.

 

Le Tea consentono agli agricoltori e ai ricercatori di sviluppare varietà vegetali con caratteristiche desiderate, come resistenza alle malattie, tolleranza al calore, maggiore resa, qualità nutritive migliorate o adattabilità ai cambiamenti climatici.

 

Le Tea possono contribuire alla conservazione delle risorse naturali, ad esempio sviluppando colture che richiedono meno acqua o che sono in grado di crescere in suoli marginali, riducendo così l'impatto ambientale dell'agricoltura. In altre parole, maggiore sostenibilità.

 

In sintesi, le Tea offrono agli agricoltori e ai ricercatori strumenti avanzati per migliorare la produttività, la sostenibilità e la resilienza del settore agricolo, contribuendo così a soddisfare la crescente domanda alimentare mondiale in modo efficace ed efficiente.

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