L'istamina contenuta nel pesce mal conservato intossica migliaia di persone ogni anno in Europa. E sono migliaia gli ettolitri di olio di semi contraffatto spacciato come Evo. Senza contare frutta e verdura, spesso di origine extra-europea, che finisce nei supermercati nonostante residui fuori norma. Per individuare frodi e alimenti pericolosi per la salute, l'Enea ha messo a punto un laser in grado di analizzare il contenuto di un cibo.

Anche se i prodotti che troviamo nei supermercati e al mercato sono sicuri (lo dicono le statistiche dell'Unione europea) il consumatore puó incappare in frodi alimentari o in prodotti non conservati correttamente. "Il laser che abbiamo messo a punto riesce ad individuare questi casi in maniera molto veloce", spiega ad AgroNotizie Adriana Puiu, ricercatrice del centro Enea di Frascati. "Per ora abbiamo realizzato un prototipo, ma l'obiettivo è arrivare ad uno strumento compatto che possa essere utilizzato dalle autorità per analizzare i cibi senza ricorrere alle analisi di laboratorio".

Il laser, che sfrutta la spettroscopia molecolare, è così in grado di individuare la presenza di sostanze chimiche nel cibo, come la melammina nel latte che ha causato decine di morti in Cina. Oppure la presenza di acqua e dolcificanti aggiunti nei succhi di frutta. Persino i livelli di metanolo (tutti ricorderanno lo scandalo degli anni ottanta) nel vino.

"In futuro quello che vogliamo fare é mettere a punto delle apparecchiature molto compatte e facili da usare", spiega Puiu. "In questo modo chiunque, anche il semplice consumatore, potrà sondare la salubrità di un cibo direttamente al supermercato. Ma questi strumenti potrebbero essere utili anche in casa per ridurre gli sprechi alimentari".

Ogni anno infatti un terzo del cibo prodotto in Europa finisce nell'immondizia e le famiglie sono una delle cause principali di questo spreco. Spesso ci dimentichiamo in frigorifero del cibo e nel dubbio se sia ancora buono lo gettiamo nella spazzatura. L'Enea ha in progetto di sviluppare dei semplici sensori, da abbinare ad app scaricabili su smartphone, con cui misurare la sicurezza del cibo.

Uno dei temi che più interessa gli agricoltori è la presenza di residui sui prodotti che vengono raccolti in campo. E' infatti uno dei motivi per cui frutta e verdura possono essere rifiutati dai grossisti. Se in possesso di uno di questi strumenti ogni agricoltore potrebbe avere la certezza che sui prodotti che sta raccogliendo non ci siano residui di agrofarmaci oltre il limite di legge. Ma le autorità potrebbero controllare con molta più velocità i prodotti importati da Paesi extra-Ue.

Il laser dell'Enea è stato testato su prodotti come il pesce e i succhi di frutta. Nel primo caso è stato in grado di individuare la presenza di istamina. Questa molecola si forma quando il prodotto ittico viene mal conservato e interessa soprattutto alcune specie, come il tonno, le sardine, gli sgombri e le acciughe. La cottura non risolve il problema perchè la molecola non è termolabile, l'unico modo per proteggersi é evitare di mangiare il pesce mal conservato.

Nel caso dei succhi di frutta invece i ricercatori dell'Enea sono stati in grado di identificare la presenza di dolcificanti non dichiarati in etichetta come fruttosio, glucosio, maltosio, aspartame e saccarosio. Ma gli sviluppi di questa tecnologie sono enormi e in futuro si potranno identificare una gran quantità di molecole differenti.


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