Disegni dei turioni di asparagi compaiono già nelle piramidi di 5000 anni fa, per cui viene attribuita agli Egizi la diffusione di questa pianta nel bacino del Mediterraneo.

L’asparago era già coltivato nell’area mediterranea (oltre a Egitto anche in Asia Minore e Spagna) circa duemila anni fa tanto che le prime descrizioni botaniche e sul suo utilizzo risalgono a pochi anni prima di Cristo da parte di Plinio, Catone e Teofrasto).
All’albore della sua coltivazione veniva usato solamente come pianta medicinale, tanto che Linneo lo ha chiamato officinalis.
Galeno, ne fece l’elogio dal punto di vista medicamentoso, esagerando anche nel ritenerlo capace di azione afrodisiaca e utile rimedio contro il morso dei serpenti.
Due le possibili origini del termine “asparago”: o deriva dal persiano çperegh  (che voleva dire “punta”) o dal sanscrito aspargos (che significa “germoglio”).

Sotto il profilo botanico, l’asparago è una pianta erbacea pluriennale (Asparagus officinalis var. altilis) conosciuta con il nome scientifico di “asparago comune”, appartenente alla famiglia delle Liliaceae (a cui appartengono anche aglio, cipolla, porro e erba cipollina), sottofamiglia Asparagoideae.
Produce numerosi germogli (turioni) che se lasciati crescere si sviluppano in fusti molto ramificati, alti fino a due metri.
La pianta dell’asparago è caratterizzata da radici rizomatose (le cosiddette zampe) di durata pluriennale, che danno origine a germogli chiamati scientificamente turioni (la parte commestibile), che presentano pseudofoglie. I germogli dell'asparago di campo si raccolgono in primavera (da aprile in poi)
Da questa pianta sono poi derivate, da tempo immemorabile, tutte le varietà di asparago coltivate.
L’asparago viene utilizzato sia come alimento, sia per scopi officinali e terapeutici.
L’asparago italiano è protetto anche attraverso una Dop (Asparago bianco di Bassano) e tre Igp (Asparago bianco di Cimadolmo, Asparago verde di Altedo e Asparago di Badoere).

 
L’asparago viene utilizzato sia come alimento, sia per scopi officinali e terapeutici
(Foto: @ jdurham - Morguefile)
 
Caratteristiche nutrizionali
L’asparago di campo è costituito per il 91,4% di acqua mentre l’asparago in serra ne contiene il 92%.
I valori nutrizionali dell’asparago di campo sono per 50% di proteine (che corrispondono a 3,6 grammi ogni 100 grammi), ha un contenuto in carboidrati del 44% (pari a 3,3 grammi di zuccheri solubili, 2 grammi di fibra e assenza di amidi); i lipidi sono contenuti in ragione del 6% (pari a 0,2 grammi ogni 100 grammi di cui circa la metà di polinsaturi, l’altra metà di saturi e solo tracce di monoinsaturi). La parte edibile dell’asparago di campo risulta in percentuale del 87%.
I valori nutrizionali dell’asparago di serra sono per 50% di proteine (che corrispondono a 3 grammi ogni 100 grammi), ha un contenuto in carboidrati del 42% (pari a 3 grammi di zuccheri solubili, 2.1 grammi di fibra e assenza di amidi); i lipidi sono contenuti in ragione del 8% (pari a 0,1 grammi ogni 100 grammi di cui circa due terzi di polinsaturi, un terzo di  di saturi e solo tracce di monoinsaturi). In questo caso la parte edibile risulta in percentuale del 52%.
Entrambe le tipologie di asparago non contengono alcool.

Calorie ogni 100 grammi: asparago di campo 25 Kcal – asparago di serra 24 Kcal
L’apporto calorico dell’asparago è basso ed è quindi indicato per alimentazione ipocalorica.

Indice glicemico: 15
L’asparago ha un contenuto in zuccheri complessi molto basso, per cui hanno un basso indice glicemico (assicurando un basso rilascio di insulina al momento dell’assimilazione); sono verdure adatte per chi deve mantenere una glicemia bassa (iperinsulinemici e diabetici).

Apporto vitaminico
Asparago di campo: contiene Vitamina C in ragione di 18 mg/100 grammi, vitamine del gruppo B (niacina per 1 mg/100 grammi, tiamina per 0,21 mg/100 grammi e riboflavina 0,29 mg/100 grammi), Vitamina A in ragione di 82 microgrammi/100 grammi.
Asparago di serra: contiene Vitamina C in ragione di 24 mg/100 grammi, vitamine del gruppo B (niacina per 0,9 mg/100 grammi, tiamina per 0,27 mg/100 grammi e riboflavina 0,25 mg/100 grammi), Vitamina A in ragione di 13 microgrammi/100 grammi.

Apporto di sali minerali
Asparago di campo: il fosforo è il sale minerale maggiormente presente nell’asparago di campo contenuto in ragione di 77 mg/100 grammi, seguito dal calcio (25 mg), dal ferro (1,2 mg).
Asparago di serra: il fosforo è il sale minerale maggiormente presente nell’asparago di serra contenuto in ragione di 65 mg/100 grammi, seguito dal calcio (24 mg), dal ferro (1 mg).

Colesterolo
Non contiene colesterolo

Nutraceutica – effetti sulla salute
L’asparago, con i suoi “fratelli di linfa” delle liliacee edibili, condivide diverse virtù terapeutiche e officinali: è un diuretico e coadiuvante contro la gotta, i calcoli renali, reumatismi, idropsia.
In particolare ha un ruolo attivo nella riduzione di eczemi.
Contiene l’asparagina che è un aminoacido presente in abbondanza solo in questa verdura e partecipa attivamente alla sintesi proteica (attiva dei proenzimi che trasformano gli zuccheri).
E’ inoltre ricco di rutina, un flavonoide che partecipa alla protezione dei vasi capillari e di acido folico (molto consigliato per le donne in gravidanza).
La presenza di Vitamina A ha effetti benefici su legamenti, reni e pelle.
Fosforo e vitamina B permettono di contrastare l’astenia (riduzione della forza muscolare al punto che i movimenti, anche se effettivamente possibili, sono eseguiti con lentezza e con poca energia).
Quando si mangiano gli asparagi l’urina assume un odore caratteristico che è dato dalla degradazione dei componenti dello zolfo in (tioli e toesteri). Proprio per tale ragione, la comparsa dell’odore di asparagi nell’urina si può associare esattamente alla buona efficienza del sistema renale.
Inoltre l’asparago è un potente disinfettante delle vie urinarie.

Nutraceutica - nutrire il cervello
Vista l’elevata presenza di fosforo, il consumo di asparago è di aiuto nelle funzionalità celebrali perché il fosforo è uno degli oligoelementi di cui i nostri neuroni necessitano per le trasmissioni neuronali.
 

L'asparago e fa bene a chi vuole proteggersi dalle infiammazioni del sistema geneto-urinario
(Foto: © Marianne Rothbauer - Fotolia)

 
Nutraceutica – utilizzi fitoterapici
È in grado di stimolare la filtrazione dell'acqua e delle scorie azotate da parte del rene, svolgendo quindi azione depurativa e diuretica.
Questo grazie ad un diminuito riassorbimento di acqua, sodio, cloro e scorie azotate da parte del rene, con conseguente aumento di produzione di urina e riducendo il ristagno dei liquidi che si trovano all’interno dei tessuti, soprattutto per via della presenza di purine (che dopo la loro scissione creano l’acido urico) e sono anche particolarmente consigliati per chi ha intenzione di eliminare la cellulite.
In ogni caso, è importante tenere bene a mente che lo stimolo diuretico che viene svolto da parte degli asparagi può essere particolarmente irritante per i reni e, quindi, è meglio non utilizzarlo se si soffre di insufficienza renale e nefrite.

A chi fa bene
L’asparago può essere normalmente assunto dalla popolazione in normale stato di salute. In particolare fa bene a chi vuole proteggersi dalle infiammazioni del sistema geneto-urinario, grazie all’effetto diuretico della particolarissima composizione biochimica dell’asparago.

A chi non fa bene
Se ne sconsiglia il consumo da parte di chi ha una funzionalità renale compromessa.

Consigli per un "buon consumo"
A differenza di altri ortaggi, dove i germogli più piccoli e fini sono i più teneri, nell’asparago è meglio preferire germogli più grossi, perché normalmente sono più morbidi e polposi; i turioni devono essere dritti, sodi e integri, di colore brillante e privi di ammaccature o fessurazioni. Inoltre la base del gambo deve essere poco legnoso e se si cerca di piegarlo, dovrebbe spezzarsi e non flettersi.
Gli asparagi che compongono il mazzetto devono avere la stessa lunghezza e la base deve presentare un taglio netto e preciso, altrimenti significa che l’asparago non è fresco.
La punta deve essere compatta, dritta e chiusa
Per preservare il colore dell’asparago, alcuni consigliano di bagnarli in acqua gelata subito dopo averli cotti.
Gli asparagi vengono utilizzati al meglio appena acquistati, ma si conservano per tre o quattro giorni in frigorifero, meglio se avvolti in un panno umido.
Come alternativa si possono immergere i loro gambi nell'acqua fredda e conservarli per 24 ore, fuori dal frigorifero.
Per congelarli, lavare accuratamente gli asparagi sotto acqua corrente, rimuovere la parte bianca del gambo, raschiarli con un coltello non troppo affilato facendo molta attenzione a non toccare le punte, fragili e delicate. Lessarli per 3-4 minuti in acqua salata che bolle, scolarli e passarli sotto l'acqua fredda per mantenere vivo il colore e bloccare la cottura.

Disponibilità sul mercato
In Italia l’asparago viene raccolto a partire da marzo e la sua commercializzazione si protrae fino a giugno in funzione delle varietà precoci, medie e tardive.

Codice alimento “Inran”:
005040 Asparago di campo

005050 Asparago di serra
 
D.ssa Anna Laura Magnani 
Laureata in Farmacia conseguita presso la Facoltà Statale di Milano, Master in Nutrizione conseguito presso la New York University (Usa).
La specializzazione in Nutrizione ha reso possibile molte esperienze e consulenze:
• Consulente nutrizionale per radio 105 New York
• Collaboratrice e consulente per la rivista mensile "Starbene"
• Consulente nutrizionale per società professionistica di Basket maschile A1
• Consulente nutrizionale per squadra di pallavolo femminile di A1
• Realizzatrice di un programma radiofonico sull'alimentazione su "Radio Lombardia"
• Consulente per Telelombardia in programmi inerenti alla nutrizione
• Membro del Consiglio Direttivo U.T.C. (Unione Tutela Consumatori)
• Dal 2007 Consulente Nutrizionale per il Centro Benessere "Driadi" di Faenza e "Acqua Fitness" di Ozzano dell'Emilia.
• Fino al 2009 titolare di farmacia sita in provincia di Novara.
• Dal 2010 collaboratrice del gruppo Alce Nero & Mielizia S.p.A.
• Dal 2012 iscritta alla scuola di Nutrizione ed integrazione nello sport presso l'Università degli Studi di Padova
www.irondietzone.com