Nel periodo natalizio la tradizione ci riporta a due simboli indiscussi: il presepio e l'albero di Natale. Il primo connota l'aspetto religioso del Natale e ci ricorda con maggiore intensità il significato di questa festa, diventata nel tempo, come molte altre feste, troppo "commerciale" e il secondo ha le sue radici nel cuore della nostra vecchia Europa.

 

Ecco due belle leggende relative all'albero di Natale.

 

Una narra che quando Gesù nacque, anche gli alberi, come gli animali e gli uomini, vollero offrirgli i loro doni, vista la povertà del Bambinello. Solo l'abete non aveva fatto la sua offerta, in quanto non sapeva proprio che cosa dare, tanto che chiese consiglio agli altri.


"Tu! - risposero - Tu non hai nulla da offrire perché i tuoi aghi aguzzi pungerebbero il Bimbo e le tue lacrime sono appiccicose di resina".

Il povero abete si rattristò e disse: "Avete ragione. Non ho proprio niente che sia degno di essere offerto al Bambino".

 

Un angelo udì quelle parole, apprezzò l'umiltà dell'abete e decise di aiutarlo. In alto, nel cielo le stelle cominciavano a brillare; l'angelo chiese ad alcune di esse di scendere e di posarsi sui rami dell'abete. Esse ubbidirono e il grande albero ne fu tutto illuminato. Il Bambino Gesù lo vide e i suoi occhi brillarono di gioia. L'abete ne fu molto felice.


Molti anni dopo, le persone che conoscevano questa leggenda presero l'abitudine di far brillare in ogni casa, la vigilia di Natale, un abete carico di candele accese, come quello che aveva illuminato a suo tempo il Presepio vivente.

 

Un'altra leggenda ci riporta nel cuore dell'Europa. Viveva un tempo nella Foresta Nera, un uomo di nome Andrea, che fabbricava oggetti di legno intagliato: cucchiai, forchette, bambole e altri giochi.
Lavorava molto, ma ciò che guadagnava non gli permetteva di mantenere la moglie e i due figlioletti.


Un anno lavorò moltissimo per tutta l'estate e per tutto l'autunno, senza riposo, finché venne l'inverno. Voleva portare tanti soldi a casa e fare tre bei regali per il Natale alla sua sposa e ai due bambini.

 

Andrea partì, dunque, due giorni prima di Natale, con la slitta stracarica di oggetti in legno intagliato ed attraversò la foresta ricoperta di neve. 
Riuscì a vendere tutto ai signori della città ed era al settimo cielo dalla felicità perché aveva incassato cento monete d'argento e cinque monete d'oro. Comprò i regali per la moglie e i bimbi e riprese la via del ritorno, attraverso la Foresta Nera.


Ma venne una bufera di neve e Andrea si smarrì.


Tic, tic, tic!

"Chi è? Chi mi cerca?"

"Sono io, signor scoiattolo!"

"Chi io?"
"Il picchio che picchia: ho bisogno di un consiglio. Poco lontano da qui ho visto Andrea, nella bufera. Ha perduto la strada di casa. È disperato, bisogna aiutarlo".

 

"Ci vorrebbe un lume. Aspetta! Ho un'idea. Va a chiamare tutti i tuoi fratelli, i picchi che picchiano, poi andrete insieme nella chiesa della città a prendere le candele accese".


Subito il picchio andò a chiamare i picchi suoi fratelli e tutti insieme volarono fino alla chiesa della città dove la gente aspettava la mezzanotte del Natale.

 

Nessuno sa come la porta si aprì. I picchi raggiunsero l'altare, presero ciascuno una candela accesa ed uscirono uno dopo l'altro.


Anche la gente, rimasta al buio, uscì dalla chiesa. Qualcuno gridò: "Guardate! I picchi con le candele accese si dirigono verso la Foresta Nera!". E fu così che Andrea vide venire avanti tanti piccoli lumi che si posarono sulla punta dei rami dell'abete sotto il quale, sfinito, si era rifugiato.


Tutta la foresta si illuminò, l'uomo si alzò, si guardò intorno meravigliato e gridò con gioia: "Ecco la mia casa, laggiù, tra gli alberi!".
Da allora tutti vollero che l'albero di Natale fosse illuminato.

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Ma quale specie botanica sarà mai questo albero di Natale?


C'è una specie, diffusa nei parchi e giardini, originaria dell'Europa Centrale ed Orientale, molto importante nel folclore europeo: l'abete bianco (Abies alba).
L'abete bianco è assai comune in Germania, dove forma gran parte della Foresta Nera. Probabilmente (ma non si sa con certezza) l'abete bianco è l'albero di Natale della tradizione.

 

Alcuni pensano che l'usanza dell'albero di Natale risalga al dodicesimo secolo e venga dalla Francia. Risulta che il primo vero albero di Natale apparve solo nel 1441 e fu sistemato a Tallin in Estonia, nella piazza principale dove la gente si radunava per intonare canti e balli; altri attribuiscono la tradizione alla Marca germanica e la fanno risalire al 1605: in quell'anno, infatti, gli alberi della città di Strasburgo furono rivestiti di decorazioni di rose di carta e di dolciumi.

 

Secondo altri ancora, questa usanza è sorta in Svezia o in Finlandia. Si osserva, infatti, che spesso un'usanza nasce simile in molti luoghi.


Tutto ciò che si può dire con certezza è che, se la tradizione dell'albero di Natale è sorta in Germania, là è del tutto verosimile che l'abete usato sia stato proprio l'abete bianco, che da sempre risulta un albero molto importante nel folclore tedesco. Anche il famoso canto "O Tannenbaum" è molto antico e certamente si riferisce a questo abete.


In verità, l'usanza dell'albero di Natale, com'è intesa e vissuta ai nostri giorni, è abbastanza recente. Siamo, peraltro, indotti a supporre che esistesse in qualche punto dell'Europa; dalla metà dell'Ottocento, è divenuta popolare tanto da rappresentare progressivamente addirittura un fenomeno di massa.

 

Naturalmente, il fatto che tale usanza sia diventata comune, non significa che come albero di Natale venga impiegata sempre la stessa specie botanica. Nella realtà l'albero di Natale è di solito la conifera più facilmente accessibile.

Nell'Europa orientale, per esempio, si usa l'abete rosso (Picea abies) perché è più comune.

 

Ma se proprio non è disponibile al momento una conifera, anche altri alberi o arbusti possono essere addobbati per la circostanza, ad esempio è possibile realizzare un bell'addobbo su un Corylus avellana contorta, valorizzando l'interessante portamento dell'arbusto.

 

Corylus avellana contort

Corylus avellana contorta (Foto di archivio)

(Fonte: © Marc - Adobe Stock)

 

Insomma, a Natale non manca certo la fantasia nella ricerca dei regali, la stessa fantasia può essere messa in campo per abbellire una pianta.

 

A cura di Alberto Vanzo, Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Piemonte e Valle d'Aosta


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