Le “Misure fitosanitarie di controllo dei vettori per contrastare la diffusione di Xylella fastidiosa subspecie pauca ST53” sono il secondo allegato alla Delibera di giunta regionale n. 548 del 21 aprile 2020, pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia del 5 maggio scorso. Le misure attuano la decisione di esecuzione (Ue) 789/2015 “Misure per impedire l’introduzione e la diffusione di Xylella fastidiosa” e sono parte integrante del Piano per l’annualità 2020 approvato da Regione Puglia.

In questo articolo si analizzano le importanti attività fitosanitarie volte al controllo degli insetti vettori.
 In apertura, l’allegato fa un’ampia premessa, dove si descrivono i possibili vettori della Xylella fastidiosa e la modalità di trasmissione del batterio, concentrandosi sulla biologia e la riproduzione di Philaenus spumarius – la cicalina sputacchina, ritenuto come il “vettore più efficace ed abbondante”.
 

Le misure agronomiche: gestione del suolo e potature

Al fine di contrastare la diffusione della batteriosi, la prima tra le misure di contenimento del vettore è una corretta ed orientata gestione del suolo, parte della strategia delle misure agronomiche.
Le lavorazioni superficiali del terreno consentono di ridurre nel periodo primaverile la popolazione dell’insetto vettore negli stadi giovanili, quando gli individui - peraltro poco mobili se non pressoché immobili - non hanno ancora acquisito il batterio. Ulteriore vantaggio: si tiene libero il terreno da specie infestanti, che oltre ad entrare in competizione con la coltura principale – l’olivo o il mandorlo – potrebbero anche essere piante ospiti del batterio.

Sconsigliata la sola trinciatura della cotica erbosa che, rispetto alla lavorazione del terreno, risulta meno efficace nella riduzione delle popolazioni di insetti, in quanto gli individui sopravvissuti sono in grado di completare il ciclo biologico trovando riparo e fonte di nutrizione alla base delle piante trinciate. In aree di difficile accesso è ammesso il pirodiserbo. L'impiego di diserbanti è da considerarsi subordinato alle altre possibilità per ridurre l’impatto ambientale.

La lotta al vettore con mezzi meccanici è obbligatoria nella zona cuscinetto e nell’area di 20 chilometri della zona infetta in cui si attuano le misure di contenimento - la zona di contenimento - nel periodo che va dal 1° aprile a 30 aprile 2020.

La lotta ai vettori con mezzi meccanici è fortemente raccomandata nella rimanente zona infetta e nella zona indenne - in particolare quelle più vicine alle aree demarcate - come attività di riduzione preventiva delle popolazioni.

Tra le misure agronomiche figura anche quella dalla potatura delle arboree: serve a ridurre le occasioni di infezione, sottraendo all’insetto vettore i rami più teneri e facilmente perforabili, con maggiori probabilità di attingimento ai vasi xylematici, che consente la trasmissione del batterio dalla cicalina alla pianta. La potatura consente anche di ottimizzare l’utilizzo dei presidi fitoiatrici e meglio distribuirli sulle piante. Oltre alla potatura ordinaria è raccomandata l’asportazione dei polloni, perché teneri, e quindi facilitano la trasmissione del batterio. Gli scarti di potatura vanno trinciati sul posto, per evitare di trasportare insetti adulti potenzialmente infetti fuori dall’area d’intervento e possono essere bruciati in loco.
 

Misure fitoiatriche

L’utilizzo di insetticidi per la lotta al vettore è parte integrante delle misure di contenimento. Due sono trattamenti fitosanitari, da eseguire su olivo, obbligatori nella zona cuscinetto e nella zona di contenimento. Tali trattamenti sono raccomandati nella zona indenne e nella restante zona infetta.

I trattamenti vanno effettuati con le quattro molecole registrate per l’uso su olivo contro Philaenus spumarius: acetamiprid (neonicotinoide), deltametrina (piretroide), fosmet (esterifosforici) e spinetoram (spinosina). Per l’estratto di olio di arancio (ammesso in agricoltura biologica) è in corso la valutazione della richiesta di uso eccezionale.

I trattamenti obbligatori con queste molecole sono due e riguardano la zona di contenimento e la zona cuscinetto, a seguito dell’evidente presenza di adulti e secondo le prescrizioni del Servizio fitosanitario, pubblicate sul sito web istituzionale www.emergenzaxylella.it.  

Il primo trattamento sarebbe dovuto avvenire tra fine aprile e i primi di maggio, quando le ninfe si trasformano in adulti, i quali poi si trasferiscono dalle erbacee alle arboree. Ma nell’ultimo inverno, molto mite, tale migrazione è avvenuta in tempi più anticipati.

Gli interventi in questa fase vanno effettuati secondo le indicazioni del Servizio fitosanitario al fine di ridurre quanto più possibile la popolazione degli adulti ancor prima che acquisiscano il batterio, minimizzando le nuove infezioni e, di conseguenza, l’espansione della zona infetta e la comparsa e l'espansione di nuovi focolai. Il primo trattamento è fortemente raccomandato nella zona indenne e nella rimanente zona infetta.

Nella zona cuscinetto e nella zona contenimento è obbligatorio effettuare il secondo trattamento, con insetticidi autorizzati su olivo per il controllo di Philaenus spumarius, a seguito della evidenziata presenza degli adulti del vettore, secondo le indicazioni del Servizio fitosanitario, al fine di abbattere la popolazione degli adulti che non sia stata interessata dal trattamento precedente. Il secondo trattamento è fortemente raccomandato nella zona indenne e nella rimanente zona infetta.

Tra settembre ed ottobre, gli adulti, per alimentarsi, si spostano prevalentemente sulla vegetazione nuova e più tenera di piante erbacee ed arbustive. In tale periodo, inoltre, gli adulti iniziano a deporre le uova. Se sono stati eseguiti correttamente gli interventi di lotta meccanici e gli interventi fitosanitari innanzi citati, in questo periodo non è necessario intervenire.

Nei mesi di settembre – ottobre, se non precedentemente effettuato, è inoltre raccomandato eliminare i nuovi polloni che sono fortemente attrattivi nei confronti del Philaenus spumarius.