A volte ripetere all'infinito gli stessi concetti può divenire un tormentone stucchevole e controproducente. A meno che, ovviamente, non si dia seguito coi fatti alle parole. È peraltro molto facile, detta in altri termini, esortare al sostegno della competitività e dell’eccellenza del “Made in Italy” agroalimentare, come pure è divenuto ormai banale ribadire l'impellenza strategica di provvedere gli agricoltori degli strumenti più idonei per affrontare i cambiamenti del mercati, delle normative e delle tendenze sociali globali.
Meno facile è invece calarsi nella realtà dei fatti, confrontandosi in solido con i problemi quotidiani e con le difficoltà oggettive dei produttori. Ogni giocatore della partita deve quindi dare seguito alle parole con azioni tangibili. Deve cioè agire come può, nel rispetto delle proprie competenze e raggi d'azione. Questo vale per gli enti ufficiali, il mondo cooperativistico, le associazioni di produttori e, perché no e soprattutto, per il mondo politico.

Vale però anche per le aziende fornitrici di soluzioni tecniche quali sementi, mezzi di difesa e fertilizzanti. Le loro competenze maturate negli anni, come pure la capacità di mettere a punto soluzioni innovative, sempre più funzionali ai mutati scenari, restano infatti fra i più valevoli capisaldi al servizio e a sostegno dell'agricoltura.
In linea con questi principi e valori, e forte di un avanzato comparto "Ricerca" e di un capillare servizio tecnico, Syngenta ha potuto da parte sua contribuire al bene comune realizzando un progetto che si caratterizza per l'estrema funzionalità  alle esigenze delle moderne filiere.
Con “Sinergie", ovvero l'insieme delle proprie soluzioni integrate per l’orticoltura, Syngenta mette infatti a disposizione degli orticoltori più evoluti le proprie competenze tecniche, le quali rappresentano un prezioso ingrediente all'interno di un catalogo agrofarmaci e sementi di assolta solidità.
Nell'ambito del progetto, anche la divulgazione e la condivisione dei risultati ricoprono un ruolo primario. Proprio in tal senso, Syngenta ha realizzato una serie di eventi dimostrativi e formativi, avviata nel 2010, in cui sono state poste al centro dell'attenzione le aree vocate alla produzione orticola di eccellenza.
Dopo l’evento tenutosi a gennaio 2012 a Ispica (RG), focalizzato sullo zucchino, la Sicilia ha ospitato anche l’Open Day sul pomodoro, organizzato il 5 luglio ad Acate, sempre in Provincia di Raguza, in collaborazione con l’Azienda Agricola Barone.
L’evento si è confermato ottima occasione per dimostrare sul campo i risultati raggiungibili sotto il profilo agronomico, economico e di sostenibilità ambientale, attraverso la completa integrazione tra genetica d’avanguardia, agrofarmaci e insetti ausiliari. Numerosi gli operatori professionali del settore orticolo, intervenuti dalle aree di Ragusa, Siracusa e Caltanissetta.

 

Un momento dell'evento di Acante

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L'unione fa la forza (e la qualità)

 

L'obiettivo finale è chiaro: ottenere produzioni di qualità, rispettando al contempo le più stringenti richieste di sostenibilità ambientale.

Unendo solide e specifiche competenze, acquisite operando nei settori delle sementi per l’orticoltura (Seeds), degli agrofarmaci (Crop Protection) e degli insetti utili (Bioline), il team di tecnici Syngenta ha quindi condiviso ad Acante i vantaggi delle sinergie ottenibili dall'integrazione di differenti soluzioni tecniche. Sono stati cioè mostrati in modo tangibile i benefici per vivaisti, produttori, tecnici, consulenti, distributori e commercianti.
Syngenta muove infatti passi decisi nella direzione di promuovere un modo nuovo di fare agricoltura, ponendo l’innovazione e la sostenibilità come obiettivi primari, pur assicurando il controllo ottimale delle principali avversità che affliggono le colture. Non solo una genetica innovativa in termini varietali e di portinnesti, quindi, ma anche nuove tecnologie per la difesa delle coltivazioni protette.
Nematodi galligeni, afidi, nottue, Tuta absoluta, ragnetti e mosca bianca possono infatti impattare pesantemente i raccolti fino a portare la loro redditività sotto la soglia della convenienza.
Nematicidi come Nemathorin 150 EC, oppure insetticidi come Actara e Voliam Targo, possono essere utilizzati per contrastare anche preventivamente la loro comparsa, senza dimenticare l'importanza di completare i programmi di difesa grazie all’impego di insetti utili, in particolare di Amblyseius andersoni il quale, in condizioni di elevata umidità, svolge una eccellente attività di controllo su Aculops lycopersici, altrimenti conosciuto come eriofide rugginoso del pomodoro.
Di elevato interesse appare anche il rilascio di Nesidiocoris tenuis, un Miride predatore che ha mostrato un'efficiente attività di controllo nei confronti di mosca bianca e Tuta absoluta.
Circa le varietà impiegate, in gran spolvero "Mini Plum Akyra", un ibrido innovativo di pomodoro che crea un nuovo segmento di mercato. "Mini Plum Akyra" è infatti adatto per i cicli lunghi e si distingue per qualità e resa produttiva.
Luci puntate anche sui portinnesti Syngenta che rispondono al nome di "Heman", "Arnold" e "Armstrong".

 

Occhio di riguardo per i residui

 

Belli, gustosi e a basso impatto ambientale: questi sono gli ortaggi che chiede la filiera. Ma non basta. Anche l'aspetto residui gioca un ruolo strategico, dal momento che i consumatori pongono questo aspetto tra quelli fondamentali al momento della scelta, operata il più delle volte lungo i banconi dei supermercati.
Proprio in tal senso, le analisi residuali condotte sui raccolti targati Syngenta hanno mostrato residui di agrofarmaci al di sotto del limite di rilevabilità analitica, dimostrando come il nuovo approccio integrato del colosso elvetico sia sempre più uno standard di riferimento nell'ambito dell'agricoltura responsabile, capace cioè di produrre non solo di più, ma anche meglio.