Negli ultimi anni la fragolicoltura piemontese ha evidenziato una costante flessione della superficie coltivata arrivando nel 2007 a 163 ettari (-4% rispetto al 2006), distribuiti in 80 Ha di pieno campo e 83 Ha di coltura protetta. Secondo Michele Baudino del CreSO "questo trend negativo è principalmente dovuto ad un invecchiamento fisiologico dell'area produttiva e delle sue aziende, ad un incremento dei costi di produzione (con particolare riferimento alla manodopera) e ad una forte concorrenza di produzioni più o meno contemporanee ma provenienti da altre zone del Nord Italia e del Nord Europa."

Le aziende agricole piemontesi sono gestite da persone con un'età media di oltre 55 anni e presentano spesso piccole dimensioni. Ne consegue una certa difficoltà nell'eseguire investimenti o nell'usufruire di manodopera esterna (ad esempio quella extracomunitaria) alla quale dovrebbero garantire continuità di impiego offrendo, dopo la raccolta della fragola, quella di altre colture come lo zucchino, il cavolfiore, il fagiolino, i piccoli frutti...

Al fine di dare nuova energia a molte aziende agricole operanti in ambienti collinari e/o fondovalle e tentare un rilancio di un settore strategico si sono avviate alcune sperimentazioni con l'obiettivo di migliorare la fase produttiva. In modo particolare si sono adottati nuovi disciplinari di coltivazione indirizzati alla produzione integrata a bassa residualità di prodotti fitosanitari in modo da rispettare le esigenze dei consumatori e della grande distribuzione organizzata.
Inoltre si sono introdotte nuove varietà caratterizzate da epoche di maturazione differenziate che permettono una diversificazione dei periodi di raccolta e conseguentemente un calendario più lungo. Le caratteristiche di tali cultivar sono volte a migliorare la qualità delle fragole: ottimo sapore, elevato contenuto zuccherino, colorazione rosso brillante uniforme e costante, forma tronco-conica, buona consistenza della polpa e lunga shelf-life.
"La qualità è sicuramente uno degli obbiettivi principali che deve essere perseguito e raggiunto anche se in questi anni la fragolicoltura piemontese ha sicuramente già raggiunto discreti livelli." Prosegue Baudino "fra le determinanti della qualità sottolinerei l'elevato grado zuccherino (grado Brix superiore a 7 punti) ed un colore rosso scuro brillante che congiuntamente danno al consumatore la sensazione di un prodotto sano e nutriente."
Molto importante è anche la valorizzazione di alcune produzioni locali attraverso appositi marchi come quello IGP della "Fragola di Cuneo" ed il marchio "Bon Rendre" per gli areali collinari del Roero.

Le varietà

Ad oggi, lo standard varietale piemontese è rappresentato da:

- Alba (36%)
Molto precoce, molto produttiva, adatta per ambienti centro-settentrionali molto interessante per la bellezza e per l'elevate caratteristiche qualitative dei frutti. Il frutto risulta molto attraente, di forma tronco-conica, di buon peso medio, dotato di buona resistenza alle manipolazioni ed ai trasporti e di buona shelf-life.

- Arosa (33%)
Varietà di epoca media, adatta agli ambienti continentali europei (Centro-Settentrionali), caratterizzata da un'ottima combinazione di caratteristiche produttive e commerciali. La resistenza della polpa e dell‘epidermide, associata alla stabilità del colore, consente raccolte settimanali. Ha fornito ottimi risultati in coltura fuori suolo, presentando una seconda fioritura primaverile molto intensa e di ottime qualità.

- Inoltre, Clery e Roxana


Tipiche della fragolicoltura cuneese sono alcune cultivar rifiorenti, finalizzate alla produzione in periodo estivo-autunnale (fuori stagione):vista satellitare di Cuneo e Boves - zona di sperimentazione in frutticoltura del CRESO

- Irma
Varietà rifiorente neutrodiurna con limitata capacità di rifiorire, adatta alla coltura autunnale veronese dove produce da fine Settembre fino a Dicembre anche senza far ricorso a piante ingrossate. E' in grado di ampliare il calendario di produzione di fragola dall'autunno all'estate successiva. Nelle colture tradizionali tipiche per le varietà unifere, si è ben comportata anche nel cesenate sia in coltura protetta che in pieno campo. Per la sua capacità di rifiorire e per il suo buon comportamento produttivo è risultata interessante anche per gli areali del cuneese e del marchigiano. Si adatta bene sia all'utilizzo di piante frigoconservate sia fresche (cime radicate). Il principale limite è legato alle non eccellenti qualità organolettiche del frutto, soprattutto per il limitato contenuto in zuccheri nelle prime raccolte primaverili.

- Diamante
Varietà rifiorente adatta ad ampi areali di coltivazione e di grande interesse per quelli settentrionali di montagna dove fornisce frutti di elevata pezzatura e di buona qualità durante tutto il periodo estivo-autunnale. La capacità di rifiorire non è elevata ed incostante nel periodo estivo. La pianta è molto suscettibile ad antracnosi; ottima è invece la conservabilità dei frutti raccolti. E' una varietà adatta a colture protette.

- Seascape
Varietà rifiorente neutrodiurna interessante in numerosi areali. Indicata sia in ambienti meridionali che in ambienti settentrionali di pianura (coltura autunnale nel veronese) o di montagna. Pianta vigorosa, di accrescimento medio, produttiva, con infiorescenze medio lunghe. Con piantagioni primaverili, le piante forniscono un intenso flusso produttivo in luglio per poi diminuire in agosto e riprendere a settembre. Frutti grossi o medio-grossi, conico-allungati di colore rosso intenso non molto brillante e non sempre regolari. Di buon sapore e polpa rossa chiara consistente, è mediamente dolce. E' suscettibile all'oidio e all'antracnosi.

- Elsinore
Pianta di vigore medio, con foglie di colore verde intenso, molto produttiva. La pianta è rifiorente, con fiori al di sopra del fogliame. I fiori sono di grandi dimensioni, con polline abbondante. L'epoca di fioritura continua per tutta la stagione vegetativa. Il frutto presenta forma conica o tronco conica, di grossa pezzatura, di colore rosso aranciato, uniforme e brillante, La polpa è rossa, uniforme, soda e di ottimo sapore. Sia l'aspetto che la polpa hanno caratteristiche simili al frutto di Elsanta. Nell'insieme la varietà rifiorente è adatta agli ambienti continentali europei, con produzione costante per tutta la stagione vegetativa. Le ottime caratteristiche del frutto, sia estetiche che organolettiche, ne fanno una varietà rifiorente tra le più interessanti.

- Aromas
Varietà rifiorente neutrodiurna che ha mostrato un buon comportamento sia nella aree meridionali (coltivata come unifera) sia negli ambienti di montagna (come rifiorente con trapianto primaverile). E caratterizzata da una pianta rustica, tollerante ai principali patogeni sia all'apparato radicale che di quello fogliare. Il frutto è di tonalità piuttosto scure e non molto brillante. Le caratteristiche gustative sono in genere inferiori a Seascape. Negli ambienti di montagna nel periodo di fine estate-autunno i frutti migliorano decisamente il sapore per l'aumento del tenore zuccherino.


Ricerca e sperimentazione

 

Fra gli obbiettivi del programma pubblico di miglioramento genetico della Fragola, coordinato e condotto dall'Istituto Sperimentale per la Frutticoltura - Sezione di Forlì, in collaborazione con diversi organismi pubblici o privati, vi è la costituzione di nuovi genetopi rifiorenti a giorno neutro. "Si tratta di piante in grado di rifiorire continuamente e quindi produrre fragole indipendemente dalla lunghezza della luce giornaliera. Nel 1979 sono state diffuse commercialmente le prime varietà rifiorenti a giorno neutro, tutte originate in California. A partire da questa data e da questo materiale rifiorente americano dell'Univerisità di Beltsville - Maryland l'Italia cominciò un'attività di miglioramento genetico in modo tale da poter riunire in un unico individuo le migliori caratteristiche dei due parentali attraverso schemi di ricombinazione parentale", spiega Baudino.

Le prime selezioni ottenute sono state impiegate in successivi incroci per migliorare ulteriormente le caratteristiche qualitative dei frutti. I migliori risultati si sono concretizzati con la diffusione della prima varietà rifiorente DN italiana (Don) seguita da Bisalta e più recentemente da Irma.
"Negli ultimi anni questa attività di ricerca si è concentrata negli ambienti di montagna del cuneese dove viene effettuata la selezione dei semenzali e la successiva valutazione delle selezioni individuate a confronto con la varietà di riferimento in appositi campi parcellari."
Le selezioni più interessanti vengono poi valutate in altri campi sperimentali inseriti nel progetto MiPAAF + Regioni "Liste di orientamento varietale in Frutticoltura".

"L'attività di ricerca e sperimentazione - afferma Baudino - è sempre più attiva in quanto il cordone ombelicale con la California non è mai stato staccato; dobbiamo quindi cercare varietà che meglio si adattino ai nostri ambienti ed alle esigenze del nostro mercato: pezzatura elevata (in media è bassa nelle rifiorenti), aroma intenso ed alto contenuto in zuccheri."


Lo staff di Plantgest e di Agronotizie ringrazia il Dr. Baudino per la collaborazione ed i suggerimenti

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