A poche settimane dalla vendemmia, le aspettative in due aree altamente vocate alla produzione vinicola di qualità, come la Franciacorta e il Piemonte, sono positive. Così prevede la Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani, dal proprio osservatorio specializzato.

 

Franciacorta e provincia di Brescia 

Quest'anno la produzione vitivinicola bresciana - circa 5mila ettari per un valore di oltre 250 milioni di euro - si dovrebbe attestare sui 35 milioni di bottiglie

"Complessivamente – afferma Fabrizio Zuccali, direttore di Apima Brescia e segretario generale di Confai – dovremmo registrare un leggero calo di produzione e assestarci in tutta la provincia sulle 40mila tonnellate di uva, migliorando ulteriormente una già elevata qualità, obiettivo perseguito con tenacia dai viticoltori bresciani".

L'andamento meteo e climatico del primo semestre dell'anno non dovrebbe influire sulla maturazione delle uve. "Molto dipenderà da queste settimane – dice Zuccali – ma se dovesse continuare il caldo torrido potremmo registrare alcuni problemi sulle uve tardive e su quelle rosse".

Confai evidenzia un andamento a doppia velocità: calo dei volumi per i vigneti destinati alla produzione di Garda Classico, Curtefranca, Bardolino e Lugana e lieve incremento in Franciacorta, nonostante la programmazione produttiva impostata dal Consorzio di tutela per il 2012-2015 sposi una politica di contenimento.

 

Piemonte

"Attacchi fungini e flavescenza dorata stanno esercitando un'elevata pressione sui vigneti del Piemonte – segnala Gianluca Ravizza, direttore di Atima Asti e coordinatore regionale per Confai – e a livello di difesa antiparassitaria è stato chiesto un impegno maggiore. In ogni caso non verifichiamo situazioni di allerta, grazie anche all'intervento operativo delle imprese agromeccaniche: ancor più in queste condizioni con un corretto ed armonico impiego della tecnica agronomica e della tecnologia si possono ottenere risultati di eccellenza qualitativa".

Sul fronte della quantità i livelli si preannunciano in lieve calo con l'annata precedente sia per il Moscato che per i rossi come Barbera, Nebbiolo e Barolo. "Esprimere un giudizio preciso sulle caratteristiche delle produzioni è purtroppo ancora prematuro – spiega Ravizza – anche se attualmente, considerando il carico produttivo e soprattutto il clima delle scorse settimane, le condizioni sono tali da non inibire produzioni ad elevatissimo profilo qualitativo".

 

Il ruolo degli agromeccanici

Secondo Confai è determinante l'apporto degli agromeccanici sul piano della qualità delle uve. "Meccanizzare la raccolta, ove le condizioni pedoclimatiche, organizzative e strutturali e i disciplinari di produzione lo consentano – sottolinea la Confederazione - consente di abbattere i costi di raccolta fino al 40% e in alcuni casi di migliorare qualitativamente le produzioni grazie alla maggiore tempestività delle operazioni che permettono di posizionare la vendemmia nel momento in cui l'uva ha il livello di maturazione ottimale. Va inoltre aggiunto che in un settore dove la frammentazione aziendale è elevata, l'apporto tecnologico fornito dall'outsourcing, ovvero dalle aziende agromeccaniche, può diventare in molti casi determinante".