Il maltempo continua a flagellare le campagne siciliane. Dopo il disastro delle province di Catania e Siracusa di fine ottobre - per il quale non vi è ancora una conta ufficiale dei danni - l'Isola si è ritrovata nuovamente sotto intense precipitazioni dal 9 al 13 novembre, cinque giorni di bombe d'acqua, nubifragi che si sono abbattuti inizialmente sulle province occidentali di Agrigento e Trapani, colpendo poi a Oriente - ancora sulle già disastrate Siracusa e Catania - e riservando un ultimo colpo di coda a Nord Est, con il diluvio che nella serata del 13 novembre 2021 ha gravemente danneggiato Messina e sul quale non si hanno ancora notizie di dettaglio sui danni a colture.

Coldiretti il 12 novembre 2021 - con riferimento ai tre giorni precedenti, 9, 10 e 11 novembre - scrive: "In appena tre giorni di maltempo si sono abbattuti sulla Sicilia ben 11 eventi estremi tra bombe d'acqua, tempeste di fulmini e bufere di vento che hanno causato danni nelle città e nelle campagne". Coldiretti riferisce che gli effetti dell'ondata di maltempo di quei giorni, che ha investito l'Italia si è particolarmente accanita sulla Sicilia "sulla base dei dati dell'European Severe Weather Database".

"La regione più duramente colpita dalla perturbazione - sottolinea la Coldiretti - è la Sicilia dove si è concentrata la quasi totalità dei nubifragi che hanno interessato le province di Agrigento, Trapani, Siracusa ma è stata colpita anche Catania. Se a Sciacca sono caduti 220 millimetri di pioggia in 22 ore a Castelvetrano ne sono caduti 240 in un giorno, ma precipitazioni intense - precisa la Coldiretti - si sono verificate anche a Portopalo di Capo Passero dove in sole tre ore sono caduti 47 millimetri mentre a Licata si è verificata una tempesta di fulmini e a Favara una bufera di vento".

Il risultato delle intense precipitazioni nella regione - sottolinea la Coldiretti - sono verdure e ortaggi come carciofi, finocchi e cardi affogati, vigneti, uliveti e frutteti devastati e campi allagati ma anche reti antigrandine e recinzioni aziendali volate via con il vento.

Il 12 novembre 2021, in seguito ai numerosi allagamenti di Sciacca, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha annunciato un sopralluogo, previsto per le prossime ore, dichiarando: "I cambiamenti climatici e la selvaggia cementificazione di alcune aree del territorio comunale continuano a fare della città di Sciacca un allucinante teatro di devastazione. Ho disposto un sopralluogo della Protezione Civile, del Genio Civile e della Struttura Contro il Dissesto Idrogeologico per valutare gli interventi urgenti atti a ripristinare la viabilità. È chiaro che servono, al di là dell'immediato, azioni radicali sulle infrastrutture idriche che impongono, soprattutto al Comune, la condivisione di scelte coraggiose". Ma la perturbazione continua a lanciare bombe d'acqua e frane e allagamenti si manifestano anche a Messina il 13 novembre.

I violenti temporali e tempeste di vento si abbattono su una regione come la Sicilia che ha - sottolinea la Coldiretti - il 92,3% dei comuni con parte del proprio territorio a rischio frane o alluvioni con i terreni che non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando allagamenti e smottamenti.

"Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti - alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi".