Puglia, Pentassuglia: "Verso un tavolo regionale"
Si va verso un tavolo agrumicolo regionale per far fronte alle esigenze del settore in Puglia. Il dato è emerso durante la riunione sugli agrumi convocata dall'assessore all'Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, in videoconferenza. Durante la seduta, Confagricoltura Puglia ha ribadito i temi pressanti legati alla produzione di agrumi, settore che ha importanti ricadute economiche e lavorative in gran parte della regione, con prevalenza nelle province di Taranto e di Foggia."La problematica che affligge il settore agrumicolo - ha detto al termine dell'incontro il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro - è dovuta a eventi calamitosi, e tra questi la grandinata di luglio 2020, e a una conseguente piccola pezzatura che ha portato a spuntare prezzi bassissimi, con scarti elevati. Ciò ha portato a una mancata raccolta e vendita di gran parte delle clementine e delle arance. L'effetto è stato un crollo significativo dei fatturati delle imprese, su cui ha inciso notevolmente anche l'emergenza Covid-19, con la conseguenza che tanto prodotto non raccolto è marcito nei campi".
Confagricoltura Puglia ha avanzato, durante la riunione, alcune richieste. A cominciare dai ristori previsti per l'emergenza Covid-19 anche per il settore agrumicolo, da appoggiare sulla liquidità residua della misura 21 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020. Ma secondo l'organizzazione agricola è necessario anche accelerare le pratiche legate alla grandinata 2020, introdurre misure di sostegno alle imprese per l'innovazione varietale legata all'istituzione del catasto agrumicolo, stimolare la creazione di un accordo di filiera ed effettuare un monitoraggio dei costi di produzione degli agrumi.
Durante l'incontro, inoltre, sono emerse le difficoltà avanzate dal ministero delle Politiche agricole sui ristori legati alle calamità di luglio 2020. Difficoltà che l'organizzazione degli agricoltori pugliesi propone di superare, insistendo sul riconoscimento della grandinata per ottenere almeno gli sgravi contributivi.
Sardegna, piogge persistenti e ingenti danni
Sono quantificabili in diversi milioni di euro i danni causati dal maltempo agli agrumicoltori del villacidrese, uno dei territori più vocati della Sardegna. È la stima di Coldiretti Cagliari dopo due mesi di piogge che hanno compromesso l'annata, colpendo soprattutto le clementine che contano perdite oltre il 70%, con punte del 100%. L'annata quest'anno era ottima sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Il primo duro colpo è arrivato a fine ottobre, il 27 e 28. Le forti piogge ed una grandinata colpirono circa 200 ettari con una perdita di circa 30mila quintali soprattutto di clementine prodotte da 130 aziende agricole.Ma era solo l'inizio di due mesi di piogge ininterrotte - si sono fermate solo una settimana - che hanno allargato le perdite ai circa 500 ettari di agrumeti e alle circa 200 aziende.
"Questo ha causato l'asfissia radicale e marcescenza nelle piante - spiega Giuseppe Ecca, presidente della cooperativa Agricoltori Villacidresi - con perdite tra il 70 e l'80% di clementine che arrivano al 100% dove ancora non era cominciata la raccolta".
Le continue piogge stanno mettendo in ginocchio l'agricoltura sarda, dal Nord al Sud Sardegna, con ingenti perdite soprattutto per i prodotti da campo.
"I cambiamenti climatici ci stanno abituando a eventi estremi che stanno colpendo duramente l'agricoltura - afferma il presidente provinciale di Coldiretti Cagliari, Giorgio Demurtas -. Un anno fa di questi tempi stavamo commentando il troppo caldo, le fioriture anticipate e si interveniva con l'irrigazione di soccorso. Quest'anno da due mesi siamo sott'acqua e abbiamo i prodotti che marciscono in campo e non si possono coltivare i campi allagati. A Villacidro già da dicembre abbiamo presentato al Comune una lettera per richiedere lo stato di calamità, come in diversi altri comuni".
Sicilia, Argentati: "Sbloccare fondi per piano di promozione"
"Attendiamo da un mese, siamo nel pieno della campagna agrumicola: arance e limoni sono prodotti stagionali e non c'è un minuto da perdere. Velocizzare l'iter burocratico dell'avviso del dipartimento regionale dell'Agricoltura dedicato alla comunicazione dei prodotti Dop e Igp siciliani". Lo ha chiesto Federica Argentati, presidente del Distretto agrumi di Sicilia, insieme ai presidenti dei Consorzi di tutela Dop e Igp di arance e limoni siciliani alla luce del documento di approvazione redatto lo scorso 23 dicembre dal dirigente generale, Dario Cartabellotta, e che ad oltre un mese di distanza, non è stato ancora supportato dal conseguente decreto di concessione del finanziamento."Siamo in piena campagna agrumicola - spiega la Argentati - e noi insieme ai Consorzi di tutela non possiamo perdere un minuto per lavorare al progetto di comunicazione che necessita di riprese fotografiche e video durante la raccolta stagionale delle arance, e della pianificazione tempestiva di una opportuna campagna di comunicazione sui media a supporto sia dei produttori in piena attività di commercializzazione, sia dei consumatori ai quali offriremmo maggiore conoscenza e consapevolezza della qualità degli agrumi siciliani Dop e Igp".
Dalla Regione Siciliana è però giunta una risposta da parte proprio del dirigente generale Cartabellotta, che ha spiegato come solo nei prossimi giorni il decreto di approvazione dell'accordo e la relativa concessione saranno da considerarsi operativamente atti esecutivi, una volta che il Sistema informativo contabile della Regione Siciliana sarà attivo per l'esercizio finanziario 2021. Intanto l'attesa del finanziamento per procedere alle operazioni di comunicazione del prodotto continua.