"Rilancio degli investimenti, aggregazione dell'offerta, diffusione delle innovazioni. Solo un piano organico di crescita sostenibile e duratura, che permetta di competere sui mercati in ogni parte del mondo, può garantire un futuro all'agricoltura italiana".

Ha aperto così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, l'assemblea 2018 "Coltiviamo l'Italia", che quest'anno si è svolta a Bruxelles. Una scelta sindacale convinta, per affermare l'attaccamento dell'Organizzazione degli imprenditori agricoli all'Unione europea, ai suoi valori, ai suoi principi, alla sua lunga storia di pace e benessere.

"Per realizzare il nostro progetto - ha continuato Giansanti - abbiamo bisogno di un'Europa forte, coesa e solidale. Capace di promuovere uno sviluppo duraturo e sostenibile. Sotto il profilo economico, sociale e ambientale. Invece, l'Unione europea vive una fase di grandi difficoltà".
 

Pac, bilancio Ue e dazi

Numerose le tematiche al centro del dibattito, focalizzato soprattutto sulla prevista riduzione di risorse destinate all'agricoltura nell'ambito della Politica agricola comune.

Il presidente di Confagricoltura ha infatti analizzato le proposte che la Commissione europea ha presentato, il 2 maggio scorso, sul quadro finanziario dell'Unione per il periodo 2021-2027.
"È stata di fatto prospettata una riduzione dei fondi destinati all'agricoltura italiana di poco inferiore ai 3 miliardi di euro a prezzi correnti nell'intero periodo" ha spiegato Giansanti. "Per i Programmi di sviluppo rurale, sempre a prezzi correnti, il taglio proposto supera il 15%. La nostra proposta è di far salire la capacità di spesa del bilancio dell'Ue, almeno fino al livello indicato dal Parlamento europeo".

La Commissione ha anche previsto di fissare un massimale per l'erogazione degli aiuti diretti alle imprese di maggiore dimensione: il cosiddetto plafonamento. E di introdurre, inoltre, un meccanismo di riduzione dei pagamenti in relazione alla superficie aziendale, la degressività. Ovvero di ridurre gli aiuti alle imprese che producono per il mercato, che assumono più manodopera, che sono più aperte alle innovazioni, togliendo molto a un numero estremamente ridotto, mettendone a rischio la competitività, per redistribuire poco, pochissimo, a molti.

E proprio sulla riforma della Pac e sul bilancio pluriennale dell'Ue si è soffermato anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. "Le proposte della Commissione per il bilancio devono essere riviste al rialzo, compresi i fondi da destinare all'agricoltura". "La capacità di spesa del bilancio dell'Unione - ha osservato - deve essere pari almeno all'1,3% del Pil degli Stati membri. È importante il sostegno espresso oggi da Confagricoltura alla posizione del Parlamento europeo. Le risorse finanziarie per l'agricoltura devono essere adeguate, perché il settore ha direttamente a che fare con la sicurezza alimentare dei cittadini, con la tutela dell'ambiente e delle risorse naturali. Sono due gli obiettivi da conseguire: una Pac semplificata e un sistema più competitivo e aperto all'innovazione".

La riforma della Pac deve essere necessariamente inquadrata anche nel contesto della crisi in atto nel sistema multilaterale di regolazione del commercio internazionale.

"Stiamo assistendo - ha evidenziato Giansanti - al ritorno dei dazi e delle contromisure di ritorsione su base bilaterale. Un processo che può alterare i normali flussi commerciali. Anche a danno dei consumatori, perché il costo per l’'limentazione può salire".

Per il presidente di Confagricoltura la crisi che stiamo attraversando è il risultato di un processo di globalizzazione che è avanzato troppo in fretta e senza un adeguato assetto di regole. "Non possiamo - ha affermato - continuare a mettere in competizione prodotti ottenuti con metodi di produzione diversi in termini di sicurezza alimentare, protezione dell'ambiente e tutele sociali".

"Non stiamo chiedendo di essere posti al riparo dalla libera concorrenza" ha concluso Giansanti. "Stiamo sollecitando la tutela di un modello sociale, economico, di conservazione delle risorse naturali che unisce gli interessi dei consumatori, degli agricoltori, dei cittadini. Dell'intera collettività".
 

Migrazioni, Brexit e innovazione digitale

Tra i temi affrontati nel corso dell'assemblea anche quello dei flussi migratori, il cui impatto ha scosso la solidarietà tra gli Stati membri, la Brexit e la mancanza dell'accordo sulle condizioni che dovrebbero regolare il periodo transitorio dopo l'uscita del Regno Unito. E tra i problemi che restano da risolvere c'è anche quello della tutela delle indicazioni geografiche e di qualità dei prodotti agricoli sul mercato britannico.

È necessario un salto di qualità, perché "una maggiore e migliore diffusione dell'innovazione digitale potrebbe contribuire al salto di qualità che i cittadini chiedono" ha affermato nella sua relazione Giansanti. "Superare la logica della tecnologia come strumento di controllo ed entrare nel mondo del supporto alle imprese, per conoscere tempestivamente gli andamenti dei mercati, per orientare le scelte aziendali e dei governi, per programmare le produzioni".
 

Gli altri interventi

Presente all'assembla anche il ministro delle Politiche agricole e del turismo Gian Marco Centinaio il quale ha affermato che l'evento ha rappresentato una delle prime tappe di un percorso che intende portare avanti sui territori sia con le associazioni di categoria, sia con le regioni, per ascoltare e poter dare risposte concrete agli operatori del settore, affrontando le sfide in chiave nazionale ed europea.
"Dobbiamo dimostrare, anche all'estero, cos'è davvero il sistema Italia: difendiamo le nostre eccellenze, investiamo su innovazione e ricerca, potenziamo l'export" ha puntualizzato.

"Sono molto felice che Confagricoltura abbia deciso di organizzare la propria assemblea generale a Bruxelles. Ciò dimostra la dimensione europea della politica agricola e la grande importanza dell'agricoltura italiana per la Ue". Così il commissario europeo all'Agricoltura e sviluppo rurale Phil Hogan.

Gli ha fatto eco Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia, il quale al termine dei lavori ha affermato: "È stato molto importante svolgere la nostra assemblea nazionale qui a Bruxelles perché è qui che vengono prese le decisioni più importanti per il settore agricolo: anche da un punto di vista simbolico quindi ci siamo incontrati nella capitale dell'Unione per far sentire la nostra voce e per ascoltare i rappresentanti delle istituzioni, in un momento molto delicato per il futuro del settore".