Mentre con Eima il quartiere fieristico bolognese si trasforma in un enorme parco di mezzi agricoli e di tecnologie per il verde, lo sguardo corre al mercato delle macchine e le analisi del settore indicano difficoltà per i trattori, ma crescita per la componentistica.

Intanto restano accesi i riflettori sulle conseguenze del sisma, con in primo piano i problemi affrontati dagli allevatori, che non possono allontanarsi dai loro animali, e le preoccupazioni per i raccolti a rischio.

Sui mercati c'è attesa per la campagna olearia che si apre sotto il segno meno, dove crescono sia i prezzi sia il timore di frodi. Cresce l'export dell'ortofrutta e nuovi accordi sul commercio internazionale aprono prospettive per la carne.

Le preoccupazioni per l'avanzata del virus “tristeza” ha messo in secondo piano l'emergenza Xylella e intanto in Francia si decide per una semplificazione per l'impiego di agrofarmaci.

C'è ansia negli allevamenti per l'espandersi del virus della lingua blu che dal Veneto, dove ha fatto la sua comparsa alcune settimane fa, si è ora presentato in Emilia Romagna.

Ecco in sintesi alcuni degli argomenti incontrati negli ultimi giorni sulle pagine di quotidiani e periodici. Vediamoli di seguito.

Tutti all'Eima
Iniziamo dal mercato delle trattrici, preso in esame da “Il Sole 24 Ore” del 9 novembre, che evidenzia un calo del 5,7% nel valore della produzione di questo settore. Questi i dati che scaturiscono dall'analisi presentata alla vigilia della 42esima edizione di Eima, l'esposizione di macchine per l'agricoltura in calendario a Bologna dal 9 al 13 novembre.
Di Eima si parla nello stesso giorno su “Il Resto del Carlino”, che evidenzia i punti di forza del salone bolognese, il più vasto e completo evento al mondo nel suo genere e che nella componentistica vede uno dei principali fattori di innovazione nella meccanica agricola.

L'appuntamento di Eima è poi occasione per iniziative a sostegno del settore, come quella lanciata dalla Cassa di Risparmio di Ravenna, che mette a disposizione delle aziende un plafond di 10 milioni di euro. Se ne parla il 7 novembre su “Il Resto del Carlino”. Di Eima si continua a parlare il 10 novembre su “Italia Oggi” a proposito dei contributi per l'acquisto di mezzi con alti requisiti di sicurezza, che prevede un budget di 45 milioni di euro. Dall'Eima parte l'appello, rilanciato da “Il Sole 24 Ore”, che i costruttori rivolgono alle istituzioni comunitarie affinché nella revisione della Pac siano previsti adeguati sostegni alla ricerca e innovazione nella meccanica agricola.

Il terremoto
Non si spengono i riflettori dei media sulle conseguenze del sisma, con in prima fila gli allevatori, alle prese con la necessità di trovare un riparo per se stessi e per i propri animali, che certo non possono essere abbandonati. Dal “Corriere di Arezzo” del 4 novembre arriva la notizia che in Valnerina sono giunte una trentina di tende. Ma poi bisognerà pensare a riattivare i circuiti commerciali sia per latte e formaggi, sia per le altre eccellenze agricole delle aree colpite.
Nel caso degli allevatori di pecore “QN” del 5 novembre informa che molti hanno scelto di spostare le greggi lontano dalle zone colpite dal terremoto, scelta che non è ovviamente alla portata delle altre tipologie di allevamento.

Quanto sia difficile la situazione per gli allevamenti lo testimonia il reportage pubblicato il 7 novembre dal “Corriere della Sera”, con le vicende e i problemi affrontati da alcuni produttori. Mentre l'inverno si avvicina da “Il Resto del Carlino” del 9 novembre parte l'appello degli allevatori per avere roulotte e stalle con le quali affrontare la cattiva stagione.
Per gli agricoltori c'è da pensare alla nuova stagione produttiva e c'è allarme per le semine di grano, orzo e farro, a rischio su un'area di almeno 50mila ettari, come avverte il “Corriere dell'Umbria” del 9 novembre.

Allarme lingua blu
Per gli allevamenti emiliani le preoccupazioni vengono dalla comparsa di un primo episodio di Lingua Blu in un'azienda sulle colline bolognesi, del quale riferisce “Il Resto del Carlino” del 5 novembre.
In Veneto, da dove la malattia ha preso il via, si conferma il programma di vaccinazioni e al contempo il divieto di spostamento degli animali, bloccando così la transumanza, argomento del quale si occupa la “Voce dei Berici” del 9 novembre.

Tristeza sì, tristeza no
Ancora in tema di patologie, delle piante in questo caso, giungono notizie contrastanti sulla avanzata del virus Tristeza degli agrumi. La “Gazzetta del Mezzogiorno” dell'8 novembre paragona l'allarme per questo virus pari a quello sollevato per xylella. Nello stesso giorno il “Nuovo Quotidiano di Taranto” è di parere opposto e afferma che il virus è sotto controllo. La stessa “Gazzetta del Mezzogiorno” torna il 10 novembre sull'argomento per confermare che il virus ha colpito solo il 4% degli agrumeti e la malattia è da considerarsi sotto controllo.

Mentre in Italia ci si arrovella su come affrontare ogni patologia con il minor ricorso possibile agli agrofarmaci, in Francia si decide di favorirne l'impiego con norme più “liberali”. Non a caso, scrive “Italia Oggi” del 9 novembre, la Francia è al secondo posto nel consumo di agrofarmaci, superata solo dalla Spagna.

Dove va l'export
Sui mercati l'attenzione è puntata sull'andamento dell'export e già si pensa alle opportunità offerte dal Ceta, l'accordo commerciale fra Usa e Canada siglato nei giorni scorsi. Secondo “L'Unità” del 5 novembre, grazie a questa intesa ci sarà maggiore tutela per i prodotti made in Italy. Sono infatti 41 i prodotti italiani che rientrano nell'accordo e che rappresentano il 98% delle nostre esportazioni di Dop e Igp.

Nuove opportunità poi per la carne, dopo l'apertura dei mercati statunitensi, sino a ieri bloccati dopo le vicende sulla Bse, come riferisce “Il Sole 24 Ore” del 4 novembre. Altro mercato che si apre per le carni è quello di Hong Kong, notizia pubblicata il 9 novembre da “Italia Oggi”.

Chi già è in ottima posizione sul fronte dell'export è il settore dell'ortofrutta, che ha superato il record dei 4,5 miliardi, come conferma “Il Sole 24 Ore” del 4 novembre.

Tra riso e olio
Per il riso, argomento affrontato il 6 novembre da “La Stampa”, il 2016 si presenta sotto buoni auspici con un aumento delle superfici coltivate, giunte a quota 234mila ettari. Ma preoccupa l'andamento delle importazioni, in deciso aumento in tutta Europa.

Annata complicata questa del 2016 per l'olio. La produzione è in calo di circa il 30%, come conferma “La Nazione” del 6 novembre ricordando tuttavia che i prezzi rimangono stabili, almeno per il prodotto toscano. Non così in Puglia dove i prezzi puntano decisi verso l'alto e la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 9 novembre teme che questo rialzo possa favorire fenomeni speculativi e truffe. Sarebbe meglio, si sostiene, introdurre nuove regole sull'importazione di olio e rendere obbligatoria la provenienza in etichetta.

Meno carne, più insetti
In chiusura segnaliamo l'articolo pubblicato il 5 novembre su “La Verità”, a commento dei movimenti d'opinione che si “agitano” sul consumo della carne. Ancora su “La Verità” troviamo poi un articolo che difende la carne in tema di sostenibilità ambientale.

Tuttavia c'è chi vorrebbe sostituire la carne con gli insetti, dai quali ricavare ad esempio farine di grillo e bachi da seta. A questo proposito la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 7 novembre ricorda che questa strada è preclusa dagli attuali divieti, che si vorrebbero rimuovere.

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