La guerra commerciale tra Paesi Ue e Stati Uniti d'America che si era annunciata tra il 7 e l'8 aprile scorsi, e da combattersi a suon di dazi su quasi tutte le merci e con poche eccezioni, è ora temporaneamente sospesa: in attesa dell'esito delle trattative, che inizieranno il 17 aprile prossimo a Washington, con la visita di stato della presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, che sarà la prima emissaria dell'Unione Europea a parlamentare con il presidente Usa, Donald Trump.

 

Tanto accade perché, nella notte tra l'8 ed il 9 aprile, il presidente Usa ha annunciato di voler sospendere per 90 giorni i dazi del 20% sulla generalità dei beni importati dalla Ue, al fine di aprire una trattativa con Bruxelles, lasciando invariate solo le tariffe su acciaio, alluminio e settore automobilistico. Trump ha precisato che tratterà con la Ue considerata come "un unico blocco" ed ha escluso trattative separate con ogni singolo Stato membro dell'Unione.

 

A questo punto, anche tutte le merci del comparto agroalimentare Ue sono ora esenti dal dazio del 20% che le avrebbe colpite in territorio Usa a decorrere dal 9 aprile 2025, anche se, in caso di esito infausto della trattativa, potrebbero tornare ed esserne colpite nel giro di tre mesi a decorrere dal 9 aprile 2025.

 

Nella prima mattinata di ieri, 10 aprile 2025, non si è fatta attendere la risposta della Commissione Ue: "Abbiamo preso atto dell'annuncio del presidente Trump. Vogliamo dare una possibilità ai negoziati", ha dichiarato la presidente Ursula von der Leyen dopo l'annuncio della sospensione per 90 giorni dei dazi americani, come ripresa dall'Agenzia Agra Press. "Mentre completiamo l'adozione delle contromisure dell'Ue, che hanno ricevuto un forte sostegno da parte degli Stati membri - ha aggiunto la von der Leyen -, le metteremo in attesa per 90 giorni. Se i negoziati non saranno soddisfacenti, scatteranno le nostre contromisure. Il lavoro di preparazione di ulteriori contromisure continua. Come ho già detto - ha concluso la presidente della Commissione Ue - tutte le opzioni restano sul tavolo".

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La decisione del presidente Usa di sospendere i dazi ed intavolare una trattativa con la Ue è giunta sotto la spinta del segretario del Tesoro, Scott Bessent, che aveva riscontrato un legame tra la decisione del presidente Trump di infliggere pesanti dazi a tutti i Paesi del mondo e le anomale copiose vendite sui mercati finanziari degli Us Treasury Bond, i titoli di Stato degli Usa, con il rischio di mandare anche deserta un'asta di nuove emissioni e svalutare il dollaro Usa ben oltre il limite di un cambio accomodante verso le esportazioni Usa di beni e servizi.

 

Eppure, poche ore prima, dopo che la Ue aveva comunicato i controdazi, Trump aveva replicato che la condizione per aprire una trattativa sarebbe stato l'impegno da parte dell'Ue di importare un maggiore volume di beni energetici dagli Stati Uniti, una condizione presto caduta sotto il fuoco della tempesta valutaria e finanziaria scatenatasi sui mercati mondiali.

 

Non a caso, nelle ultime ore, il presidente Trump, dopo aver innalzato i dazi alla Cina fino al 125%, ha detto che crede ancora nella possibilità di intavolare anche una trattativa con Pechino e di trovare un'intesa con il Paese del Dragone. Da notare, che i fondi sovrani legati alla Repubblica Popolare Cinese sono tra i primi acquirenti di titoli Us T-Bond.

 

La via per una de-escalation è dunque tracciata, ma gli esiti dei negoziati sono tutt'altro che già scritti e la guerra commerciale è solo sospesa.