Nel settore automotive la strada verso l'elettrificazione è tracciata. Entro il 2035 nelle concessionarie non potranno più essere venduti mezzi con motore endotermico. E il comparto agricolo? Per adesso non ci sono obblighi o scadenze, ma dato che la tecnologia montata sulle macchine agricole spesso deriva da quella automotive, l'elettrificazione sembra essere nel destino del settore.

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Quali le tempistiche, quali le tecnologie e quali i costi? Di questo si è discusso durante l'evento "Elettrificazione e sistemi ibridi come opportunità di mercato" che - organizzato da Image Line® in collaborazione con AgroNotizie® - ha visto confrontarsi i costruttori di trattrici e attrezzature agricole. Tutti concordano che nel futuro della meccanica agraria ci sarà sempre più elettricità, anche se molti dubbi permangono sui modi e sui tempi con cui avanzerà il processo di elettrificazione.

 

Elettricità e macchine agricole, un groviglio normativo

Per affrontare il complesso e spinoso tema della normativa inerente l'elettrificazione delle macchine agricole ha preso la parola sul palco Lorenzo Iuliano, ingegnere dell'Ufficio Tecnico di FederUnacoma.

 

Lorenzo Iuliano, ingegnere dell'Ufficio Tecnico di FederUnacoma, all'evento organizzato da Image Line e AgroNotizie

Lorenzo Iuliano, ingegnere dell'Ufficio Tecnico di FederUnacoma, all'evento organizzato da Image Line e AgroNotizie

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Come spiegato da Iuliano, la Mother Regulation (Regolamento 167/2013) non fa riferimento al tema dell'elettrificazione, se non per quanto riguarda i mezzi T2 - trattori stretti da vigneto e frutteto - dove si rimanda al Regolamento 3/2014. Tale regolamento, tuttavia, ha come focus i motocicli e il comma è stato voluto dai costruttori di quad, interessati ad affacciarsi all'elettrico.

 

Se per l'omologazione dei T2 è possibile guardare al Regolamento 3/2014, chi produce trattrici rientranti nella categoria T1 cosa deve fare? Ai tempi della discussione sulla Mother Regulation l'elettrico sembrava uno scenario futuristico e dunque non ci sono riferimenti. Ora FederUnacoma ha presentato un emendamento per aprire questa strada. Un emendamento che, negli auspici di Iuliano, dovrebbe essere approvato nel 2024.

 

Nel frattempo, in assenza di un quadro legislativo definito, i produttori possono appoggiarsi a norme di settore. Nello specifico:

  • Articolo 35 del Regolamento 167/2013, che introduce deroghe per nuove tecnologie e nuove concezioni. Secondo Iuliano, tuttavia, omologare una macchina con questa sponda legislativa è complesso;
  • UNECE R100, un regolamento di derivazione automotive molto complesso da percorrere e anche costoso. Soprattutto, la seconda parte contiene una serie di test, anche distruttivi, che coinvolgono le batterie e diventano molto onerosi;
  • ISO 16230, è uno standard che, in sintesi, ricalca la parte 1 dell'UNECE R100.

Nel suo lavoro di lobbying, FederUnacoma ha proposto un regolamento focalizzato sul settore agro, che prende come punto di partenza l'UNECE R100, ma con molte semplificazioni. Nel migliore dei casi, l'iter per l'approvazione non si concluderà prima del 2028-2029.

 

Guardando alle macchine agricole operatrici, il Ministero dei Trasporti, con il supporto di FederUnacoma, ha diramato una circolare in cui si dà al costruttore libertà di decidere a quale dei quadri normativi appena elencati fare riferimento per l'omologazione.

 

Altro fronte aperto riguarda la frenatura rigenerativa, la possibilità cioè di recuperare l'energia normalmente dissipata durante la decelerazione. L'associazione dei costruttori europei Cema farà nel 2024 una proposta ad hoc sulla base dell'ECE R13, ma anche in questo caso ci vorranno 4-5 anni prima di avere una norma pensata per il settore agricolo.

 

Per le attrezzature trainate, invece, Iuliano ha sottolineato come l'organizzazione di standardizzazione ISO stia lavorando ad alcune norme. In particolare:

  • ISO 23285, che regola i sistemi con voltaggi tra 32 e 75 volt;
  • ISO 23316, che invece standardizza i sistemi ad alta tensione (700 volt/480 volt).

Nelle conclusioni di Iuliano, l'UNECE R100 è il Regolamento più completo su cui basare l'omologazione dei veicoli a motore elettrico. Serve tuttavia una versione light dedicata all'agricoltura.

 

La parola ai costruttori di trattori agricoli

Durante l'evento hanno portato la loro esperienza nel segmento trattrici Giovanni Esposito, direttore Innovazione di Argo Tractors, Alessandro Zambelli e Alessandro Verzè, rispettivamente Marketing manager e Tractor Engineering director di Goldoni Keestrack.

Intervenuti anche Giorgio Garofani, head of Product Compliance di New Holland Agricolture, Damiano De Checchi, responsabile Ufficio Tecnico di Antonio Carraro, e Aurelio Somà, docente del Politecnico di Torino. A rappresentare il mondo dei pneumatici Yuri D'Antilio, Oem Technical manager di BKT.

 

Da sinistra a destra, Lorenzo Iuliano, Aurelio Somà, Damiano De Checchi, Yuri D'Antilio, Giorgio Garofani, Alessandro Zambelli, Alessandro Verzè e Giovanni Esposito

Da sinistra a destra, Lorenzo Iuliano, Aurelio Somà, Damiano De Checchi, Yuri D'Antilio, Giorgio Garofani, Alessandro Zambelli, Alessandro Verzè e Giovanni Esposito

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Esposito di Argo Tractors ha sottolineato come i veri problemi siano le dimensioni e il peso delle batterie. Problemi più facilmente gestibili con un sistema di propulsione ibrido che consentirebbe al motore elettrico di colmare le diseconomie di quello endotermico. Il punto a cui si guarda è il mondo dei camion, da cui si possono mutuare alcune tecnologie.

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Punta, invece, su mezzi full electric Goldoni Keestrack. Non a caso, al centro dell'intervento di Verzè c'era proprio il trattore elettrico presentato ad Eima 2022 che - ora in fase di omologazione - possiede 5 motori elettrici, con un pacco batteria superiore ai 50 kilowattora e un voltaggio oltre i 500 volt. Il collega Zambelli ha sottolineato la necessità di avere un approccio all'elettrificazione condiviso dall'intera filiera (trattori e attrezzature).

 

Garofani di New Holland - che a fine 2022 ha lanciato un prototipo di trattore full electric - ha introdotto il tema della sorgente dell'energia elettrica, auspicando che le aziende agricole diventino produttrici dell'energia necessaria per la ricarica. Secondo l'esperto, i trattori possono essere più o meno elettrici a seconda degli usi a cui sono destinati.

 

Concetto ribadito anche dal professor Somà, fondatore della startup Ecothea che si occupa di aiutare le aziende ad elettrificare "tutto ciò che non è automotive" e collabora con Antonio Carraro nel progetto Atena, finalizzato allo sviluppo di trattrici ibride ed elettriche.

Per il docente l'ibrido offre la flessibilità di cui ha bisogno il settore agricolo, anche se poi possono esistere macchine full electric. Virtuoso è il caso del carro miscelatore elettrico Supertino che viene usato due volte al giorno o per brevi periodi e quindi ha il tempo di ricaricarsi, magari con i pannelli solari montati sulla stalla.

 

Tra le imprese che hanno adottato un approccio di filiera c'è Antonio Carraro. Secondo De Checchi, l'azienda lavora in modo proficuo con Ecothea ed Hero per elettrificare sia trattrici sia attrezzature e ha l'opportunità di gestire al meglio l'omologazione Stage V dei motori, che ha fatto esplodere le dimensioni dei cofani.

 

Infine D'Antilio di BKT, produttore di pneumatici e-Ready adatti all'uso su mezzi agricoli elettrici, ha illustrato il ruolo che i treni di gomme possono giocare in questa transizione. Realizzati con mescole speciali, i nuovi pneumatici per trattori devono essere sempre meno rumorosi e aiutare a ridurre i consumi.

 

Elettrificazione, un approccio di filiera

L'elettrificazione è un processo che riguarda tutti gli attori della meccanizzazione agricola. Per questo sul palco sono saliti anche i responsabili di aziende produttrici di attrezzature: Marco Bertazzoli, Technical Sales supporter & Product developer di Nobili, Mosè Zamarian, Product Manager di MaterMacc, Sandro Battini, direttore commerciale di Kverneland Italia, e Luca Bellettini, responsabile Commerciale Italia di Martignani.

 

Da sinistra a destra, Michela Lugli, Sandro Battini, Luca Bellettini, Mosè Zamarian, Marco Bertazzoli e Lorenzo Iuliano

Da sinistra a destra, Michela Lugli, Sandro Battini, Luca Bellettini, Mosè Zamarian, Marco Bertazzoli e Lorenzo Iuliano

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Secondo Bertazzoli di Nobili, l'elettrificazione è un'opportunità per semplificare alcune attrezzature - come trinciatrici e irroratrici - e renderle più precise. E anche l'accoppiamento con il trattore risulta essere potenzialmente più rapido, pulito e sicuro.

 

Altre attrezzature che possono trarre vantaggio dall'accoppiamento con trattrici elettriche sono le seminatrici di precisione. Per Zamarian di MaterMacc, è però necessario fornire una potenza costante alle macchine e assicurare un vero dialogo tra trattore e implement, ad esempio con l'Isobus o con la tecnologia Tractor Implement Management TIM.

 

A detta di Battini, Kverneland ha già delle soluzioni potenzialmente elettriche, che però subiscono la mancanza di una vera interoperabilità con il trattore, talvolta non al passo con l'evoluzione tecnologica dell'attrezzo. Per il futuro, la ricerca si deve concentrare sulle soluzioni di concimazione, semina e diserbo.

 

Infine Bellettini di Martignani ha sottolineato come occorra ripensare dal principio le macchine, che oggi sono progettate per un azionamento meccanico. Passare all'elettrico può offrire importanti opportunità, ma richiede un cambio dell'intera dinamica di produzione.

 

Elettricità, dati e condivisione

A conclusione dell'evento Ivano Valmori, direttore di AgroNotizie® e fondatore di Image Line®, ha ricordato come ogni innovazione debba essere raccontata e spiegata all'agricoltore, il soggetto che di fatto rende sostenibile economicamente tutta la filiera.

 

Inoltre, Valmori ha auspicato che si giunga a una vera interoperabilità digitale all'interno dell'ecosistema agricolo, in modo che trattrici, attrezzature e software possano parlarsi e condividere informazioni. Solo così è possibile creare sinergie, ridurre gli errori e lasciare libero l'agricoltore di gestire campi, invece che inserire dati.

 

Ivano Valmori, direttore di AgroNotizie e fondatore di ImageLine

Ivano Valmori, direttore di AgroNotizie e fondatore di Image Line

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Elettrificazione, nove punti su cui riflettere

Riassumendo, i costruttori di macchine agricole hanno concordato che:

  • Più che elettrificare i mezzi esistenti, è utile ripensarli dalle fondamenta per abbracciare appieno il paradigma elettrico;
  • Rispetto ai motori delle automobili che servono solo alla trazione, i trattori devono fornire anche potenza;
  • Il full electric non va visto come un mantra;
  • Il settore deve tendere a un approccio di filiera e procedere a piccoli passi, tenendo bene in mente il consumatore finale;
  • Gli incentivi a pioggia rischiano di falsare il mercato e fare pressione su un comparto che non è ancora pronto;
  • Le innovazioni vanno concordate tra produttori di trattrici e attrezzature, al fine di creare sinergie ed evitare problemi di compatibilità;
  • Lo standard Isobus e la tecnologia Tim sono alla base dell'elettrificazione, ma il livello di interoperabilità garantito non è ancora sufficiente;
  • La fonte di energia elettrica deve essere in azienda (pannelli solari o biometano) per una vera economia circolare;
  • Gli alti voltaggi sono utilizzabili solo in rari casi, lo standard deve essere il 48 volt.

Infine, tutti i presenti hanno convenuto che eventi come quello organizzato da AgroNotizie® e Image Line® sono il luogo ideale dove scambiarsi informalmente opinioni e visioni, al fine di indirizzare i lavori di R&D e normativi verso una direzione comune.

 

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