Negli ultimi anni la tecnologia Isobus per la comunicazione tra trattori e attrezzi agricoli è ormai un must sulle macchine da campo aperto, ma deve ancora prendere piede nelle soluzioni da vigneto e frutteto.

 

Stimolare l'utilizzo dell'Isobus e dei sistemi digitali in ogni ambito agricolo è la mission della Rete Ideagri che - coordinata da Fondazione REI - vede collaborare le aziende Argo Tractors, Cobo, Salvarani, Walvoil e, più di recente, Frandent e Selvatici.

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Nata nel 2013, nel 2023 la Rete festeggia dieci anni di attività e lo scorso 11 luglio ha organizzato il VT Day, pensato per sottolineare l'importanza dell'Isobus e dei dati nelle operazioni agricole. Durante l'evento, le imprese presenti hanno potuto anche valutare la compatibilità delle proprie soluzioni con i principali terminali Isobus sul mercato nel Virtual Terminal Laboratory (VT Lab).

 

Isobus anche per i mezzi tra i filari

"Nell'ultimo decennio abbiamo assistito a una grande evoluzione dell'Isobus che però ha ancora davanti una grande sfida: conquistare definitivamente i trattori specializzati e, soprattutto, gli implement per viticoltura e frutticoltura" dichiara Simone Zamboni, responsabile tecnico dell'Italian Isobus Laboratory di Fondazione REI.

 

Pienamente concorde Antonio Salvaterra, direttore marketing di Argo Tractors, secondo cui: "Nella maggior parte delle lavorazioni in vigneto la comunicazione non viene sfruttata. Talvolta la trattrice ha il terminale Isobus, ma non riceve alcun dato dall'attrezzatura. Avviare lo scambio dati trattore attrezzo garantirebbe, invece, un aumento della produttività e una riduzione dei consumi di carburante, soprattutto nel caso di implement meccanici per la lavorazione dell'interfila, piuttosto energivori".

 

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Con il terminale Isobus del trattore acceso e collegato all'attrezzo aumenta l'efficienza operativa

(Fonte foto: Argo Tractors)

 

Ideagri dimostra che si può far arrivare in cabina le informazioni riguardanti le attrezzature da vigneto con Isobus Green, una soluzione semplice e made in Italy che rende i cantieri più efficienti in termini di consumi di gasolio ed emissioni di anidride carbonica (CO2).

 

Easy Fit, attrezzi da "silenti" a comunicanti

"Grazie a solo due dispositivi, l'Isobus Green - compatibile con i principi di Agricoltura 4.0 - rende l'attrezzo visibile sul display permettendo di gestire meglio le operazioni e la manutenzione" spiega Salvaterra. Gli erpici di Frandent e le vangatrici di Selvatici sono già divenuti attrezzi Isobus, pur essendo privi di elettronica.

 

La conversione delle attrezzature dei due brand in soluzioni Isobus avviene con il sistema Cobo Easy Fit, premiato al concorso Novità tecniche di Eima 20-21. "Certificato dall'Aef e inserito nell'Aef Isobus Database, Easy Fit avvia la comunicazione wireless trattore-attrezzo sfruttando solo due sensori, senza bisogno di ulteriori centraline o cablaggi" sottolinea Giuseppe Talarico, Application manager di Cobo.

 

Il sistema Easy Fit di Cobo è certificato dall'Aef e inserito nell'Aef Isobus Database

Il sistema Easy Fit di Cobo è certificato dall'Aef e inserito nell'Aef Isobus Database

(Fonte foto: Cobo)

 

Il sistema Easy Fit ben rappresenta il punto di vista di Cobo sulla tecnologia che - a detta di Gino Mainardi, ceo di Cobo International - "dev'essere semplice da usare e inclusiva, in altre parole capace di coinvolgere tutti gli operatori del settore. Oggi l'Isobus non è ancora aperto a tutti e noi vogliamo dare il nostro contributo alla sua piena affermazione nel comparto agricolo".

 

Vangatrici Selvatici: i vantaggi del dialogo con i trattori

Ma perché conviene trasformare le attrezzature per lavorazione del terreno in macchine comunicanti con le trattrici? Lorenzo Selvatici, presidente dell'omonima Azienda, afferma: "Abbiamo convertito le nostre vangatrici per avere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti esteri e offrire agli operatori specializzati uno strumento nuovo, ma piccolo e facile da usare. Easy Fit permette di evitare l'uso e la manutenzione scorretti delle nostre macchine, riducendo il rischio di rotture".

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Il sistema misura la velocità di rotazione delle vanghe dell'attrezzatura di Selvatici e, se questa supera una soglia preimpostata, invia un segnale al terminale Isobus del trattore consentendo al conducente di capire se la lavorazione procede bene. Inoltre, è possibile monitorare le ore effettive di lavoro sul monitor e quindi programmare l'ingrassaggio degli ingranaggi, necessario per evitare rotture e aumenti dei consumi di gasolio.

 

Vangatrice Selvatici Serie 150.75 disponibile con il kit Easy Fit di Cobo

Vangatrice Selvatici Serie 150.75 disponibile con il kit Easy Fit di Cobo

(Fonte foto: Selvatici)

 

"Incrociando i dati inviati dall'attrezzo, il driver può conoscere sia la produttività oraria sia i consumi e capire come ottimizzare ulteriormente la vangatura. Aggiornare gli implement non è così complesso: bisogna solo identificare i parametri da monitorare e scegliere un kit hardware/software di un fornitore esterno che permetta la visualizzazione dei dati sul terminale Isobus - aggiunge Selvatici. Oggi il mercato non premia ancora chi investe, ma in futuro lo farà di certo anche perché probabilmente gli agricoltori potranno usufruire di fondi europei per il rinnovo del parco solo acquistando macchine comunicanti".

 

Vision Line Navigation semplice e aperto allo scambio

Altro prodotto che carica i dati sul Virtual Terminal Isobus del trattore è il nuovo sistema Cobo Vision Line Navigation VLN che offre la guida autonoma tra i filari usando meno componenti rispetto ai classici dispositivi basati su Gps. Molto innovativo, VLN mantiene la traiettoria corretta con una telecamera anteriore, reti neurali basate sull'intelligenza artificiale e un volante elettrico in cabina.

 

Il sistema VLN di Cobo porta l'intelligenza artificiale in vigneto e comunica con il terminale Isobus del trattore

Il sistema VLN di Cobo porta l'intelligenza artificiale in vigneto e comunica con il terminale Isobus del trattore

(Fonte foto: Cobo)

 

"Le reti neurali di Vision Line Navigation sviluppano algoritmi aperti e capaci di imparare a riconoscere i filari, creando i presupposti per l'uso della computer vision in vigneto e frutteto - specifica Mainardi. Abbiamo sviluppato VLN con un'interfaccia semplice sfruttando prima un simulatore e poi installando il sistema su un trattore specializzato, esposto a Enovitis in campo 2023".

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VT Lab, centraline e terminali Isobus vanno d'accordo?

Durante il VT Day si è passati dalle parole ai fatti con VT Lab, banco prova allestito per consentire ai fornitori di centraline per attrezzi di verificare se le proprie soluzioni funzionano e comunicano in modo efficiente con i principali Virtual Terminal Isobus installati sui trattori in commercio. "Il VT Lab è una sorta di Aef Plugfest in piccolo nato con l'obiettivo di aiutare i costruttori a sviluppare i propri sistemi in modo più rapido" commenta Alberto Vasi, direttore generale di Salvarani.

 

Alcuni Virtual Terminal Isobus del banco prova VT Lab

Alcuni Virtual Terminal Isobus del banco prova VT Lab

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Ogni partecipante ha avuto circa mezz'ora di tempo per collegare la propria centralina a uno o più dei 12 display presenti, installabili di fabbrica o in after market. Disponibili per le prove i terminali di AGCO, CNH Industrial, Argo Tractors, Arvatec, John Deere, Cobo, Trimble, Raven, Topcon Agriculture, Farmnavigator, Arag e CCI.

 

Il digitale nelle aziende più piccole: si può fare!

Le case costruttrici sono chiamate a fornire macchinari in grado di comunicare tra loro, ma anche le aziende agricole devono fare la loro parte avvicinandosi alle tecnologie digitali sui mezzi. In tale sfida, gli agricoltori possono ricevere supporto da imprese contoterzi specializzate come Gobbo Ag Services di Pier Alberto Gobbo, con sede a Correzzola (Pd).

 

"Noi forniamo servizi agricoli digitalizzati e integrati a 105 aziende cerealicole medio piccole per promuovere l'agricoltura di precisione in modo da migliorare l'efficienza di coltivazione, valorizzare le produzioni e ridurre gli impatti ambientali - chiarisce Gobbo. Usiamo trattori e attrezzi Isobus per raccogliere dati che vengono inviati alla piattaforma sviluppata da XFarm. Così teniamo traccia di tutte le operazioni svolte sugli oltre 800 ettari gestiti e facilitiamo la compilazione dei quaderni di campagna".

 

La mission di Gobbo Ag Services è rendere imprese da 8-10 ettari più efficienti, sostenibili e competitive in termini economici integrando meglio le loro produzioni nelle filiere agrifood. "Dopo aver implementato le tecnologie e sperimentato il modello di business nel 2022, ora siamo nella fase di start up e puntiamo a digitalizzare le oltre cento aziende in gestione entro il 2025 fornendo loro gli strumenti giusti e facendo formazione. In seguito, passeremo alla fase di ramp up che prevede l'integrazione delle realtà digitalizzate nelle filiere" conclude Gobbo.