Nei mesi di maggio e giugno, a seconda dell'andamento stagionale, è possibile osservare nelle aree verdi di Cesenatico fioriture di particolare pregio per la loro rarità e la loro bellezza. Fra queste, le più frequenti e facili da riconoscere, vi sono le orchidee spontanee, di taglia e dimensioni assolutamente più ridotte rispetto alle orchidee esotiche che curiamo nei nostri appartamenti, tuttavia non meno apprezzabili nella loro semplicità.


Sono giunte al Servizio Verde varie segnalazioni da parte di alcuni cittadini, conoscitori o sensibili alle insolite forme e colori di alcune fioriture. Questa collaborazione ci ha consentito di geolocalizzare almeno dodici siti nelle aree pubbliche del tessuto urbano di Cesenatico, relativi ad almeno otto specie diverse di orchidee spontanee. Il numero dei siti e delle specie è certamente destinato a crescere nei prossimi due mesi.


Conseguentemente abbiamo programmato nei siti localizzati gli interventi di manutenzione con mezzi ed accortezze adeguate alla salvaguardia delle specie osservate.


Diversi sono gli aspetti che contribuiscono a rendere rari gli esemplari di orchidea, dipendenti da fattori fisiologici, ecologici ed ambientali, in particolare la germinazione del seme e lo sviluppo iniziale della plantula. Il seme è piccolissimo e privo di sostanze di riserva e ogni spiga fiorale produce molti semi perché pochi di essi troveranno le condizioni ottimali per germinare e sviluppare la plantula. Infatti per germinare con successo il seme deve entrare in contatto con il micelio di un particolare microfungo del genere Rhyzoctonia. In questa fase il germe di orchidea è strettamente dipendente dal fungo e da esso riceve in simbiosi le sostanze nutritive necessarie allo sviluppo delle foglioline e tendere così ad un'autonomia con la fotosintesi.

 

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Possiamo così comprendere o intuire la difficoltà per queste specie nell'affermarsi. In piazza Marconi abbiamo osservato ad esempio tre soli esemplari della famiglia Orchidacee, facenti parte di tre specie e tre generi diversi, l'Ofride di Bertoloni (Ophrys bertolonii), l'Orchide screziata e probabilmente la Serapide maggiore, che non essendo al momento ancora fiorita non è stato possibile determinare. Del tanto seme di ciascuna specie che deve aver raggiunto il luogo, solo tre esemplari, uno per ciascuna specie, si sono affermati ed al momento non si riscontra rinnovazione nel posto.

 

Ofride di Bertoloni (Ophrys bertolonii)

Ofride di Bertoloni (Ophrys bertolonii)

(Fonte foto: Fabio Ceccarelli - Associazione Pubblici Giardini)

 

Fra i luoghi pubblici di particolare interesse floristico segnaliamo a Cesenatico: la Pineta di Zadina, con la marcata presenza della bellissima Ofride fior d'ape (Ophris apifera), l'abbondante presenza di Orchide piramidale (Anacamptis pyramidalis) e la delicatissima Spirante spiralata (Spiranthes spiralis) con fioritura autunnale; il Parco di Ponente ed alcune aree verdi di viale Mazzini, dove attendiamo le fioriture per determinarne le specie; piazza Marconi con le specie sopra citate; il Parco di Levante; piazza del Ricordo nei pressi del Parco del Pettirosso con un'importante presenza di Orchidea screziata (Neotinea tridentata); l'area verde antistante la Chiesa Parrocchiale di Sala, anche qui attendiamo le fioriture per la determinazione; la zona artigianale di Sala con Ophrys sphegodes ed Anacamptis pyramidalis.

 

Anacamptis pyramidalis

Anacamptis pyramidalis

(Fonte foto: Fabio Ceccarelli - Associazione Pubblici Giardini)


Occorre anche evidenziare che questa rara flora protetta non disdegna assolutamente i giardini privati, con il crescere della sensibilità comune sono sempre più frequenti avvistamenti e segnalazioni: osservate in aree private, oltre alle specie sopra citate, anche esemplari di Orchide minore Anacamptis morio.

 

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Neotinea tridentata

(Fonte foto: Fabio Ceccarelli - Associazione Pubblici Giardini)

 

Altro particolare interessante, i fiori delle orchidee, ermafroditi, sono composti da tre petali, due generalmente poco sviluppati ed un terzo, detto labello, grande ed appariscente per richiamare gli insetti impollinatori. L'impollinazione è infatti entomofila e nel genere Ophris l'attrazione non è data dal nettare ma dall'aspetto del petalo più appariscente che assume forme e colori di diversi insetti a seconda della specie, richiamando così gli insetti con tecniche di mimetismo sessuale. Alcune orchidee liberano nell'aria addirittura sostanze simili ai ferormoni prodotti dalle femmine come richiamo di insetti maschi, altra curiosità specifica di questo genere particolare.

 

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Cephalanthera damasonium

(Fonte foto: Fabio Ceccarelli - Associazione Pubblici Giardini)


Speriamo con questo articolo divulgativo di aumentare la conoscenza, la curiosità, l'interesse e la sensibilità verso un tema tanto delicato quanto importante nell'ambito della biodiversità e della conservazione del patrimonio genetico oltre che del fascino del nostro paesaggio.

 

A cura di Fabio Ceccarelli, Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Emilia Romagna


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