All'indomani della presentazione della manovra Monti i giornali sembravano non essersi accorti delle conseguenze per l'agricoltura. Poi, compresa la portata della manovra, ecco arrivare i commenti e le analisi, a iniziare da “La Provincia” dell'8 dicembre. Il quotidiano cremonese ospita il commento del vicepresidente di Confagricoltura, Antonio Piva, assai critico per i contenuti della manovra che penalizza l'agricoltura escludendola al contempo da ogni aiuto. Il giorno seguente è il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, che dalle pagine de “Il Resto del Carlino” lamenta come per gli agricoltori ci siano solo tasse in più. “Il Mattino di Padova” del 9 dicembre si sofferma in particolare sulle conseguenze dell'Imu e delle accise sul gasolio, che si traducono in una stangata per il mondo agricolo, come si può leggere nello stesso giorno anche su “Italia Oggi”. Le conseguenze della manovra per il settore agricolo continuano con un innalzamento dei contributi pensionistici, scrive ancora “Italia Oggi” del 10 dicembre. Caustico il commento de “La Padania” che parla di un'agricoltura messa in ginocchio dalla manovra. Dettagli su come sarà applicata l'Imu si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” del 12 dicembre. Dalle pagine di “Italia Oggi” del 14 dicembre interviene il ministro dell'Agricoltura, Mario Catania, che si dice impegnato nel cercare una “doppia fiscalità” che riduca l'impatto dell'Imu sui fabbricati agricoli. La buona notizia arriva dalle pagine di “Italia Oggi” del 15 dicembre che anticipa la possibilità di uno “sconto” per l'Imu riservato agli agricoltori professionali (ovvero iscritti nella previdenza agricola). E intanto le conseguenze del caro gasolio già si fanno sentire in Liguria per la produzione di basilico, i cui prezzi sono schizzati verso l'alto, come scrive “Il Secolo XIX” del 14 dicembre.

 

Ancora Pac

A togliere il sonno agli agricoltori si aggiungono le possibili conseguenze della riforma Pac, per la quale le Regioni chiedono un rinvio al 2016, come si legge su “Italia Oggi” del 10 dicembre. Di riforma della Pac si parla poi su “Avvenire”, ricordando quanto sia importante che a Bruxelles si faccia un “gioco di squadra” per portare a segno le modifiche utili all'agricoltura italiana. Dalle pagine del quotidiano cremonese “La Provincia” in edicola il 15 dicembre il ministro Mario Catania fa conoscere i contenuti del suo programma che vede al primo posto, il credito, le filiere e la riforma Pac. A proposito di Pac è da segnalare l'articolo a firma del presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, pubblicato sulle pagine di “Repubblica” del 12 dicembre. Dalla stagione dell'abbondanza, che imponeva quote produttive, ricorda De Castro, si è ora passati a quella della scarsità. A proposito di produzioni agricole “Il Sole 24 Ore” del 10 dicembre informa che le previsioni sui raccolti statunitensi di cereali e di soia sono improntate all'ottimismo, tanto da parlare di possibili record produttivi. Nella Ue, scrive “La Stampa” dell'11 dicembre, si registra intanto una scarsa disponibilità di riso, tanto che per fare fronte alla domanda aumentano le importazioni extra Ue.

 

Cosa succede nelle industrie

Nei nuovi scenari dell'economia agroalimentare c'è sempre maggiore attenzione per le esportazioni, scrive “Il Sole 24 Ore” del l'11 dicembre, tenuto conto che il mercato interno mostra debolezza e ancora per il 2012 ci si attende una stagnazione della produzione. Restando fra gli argomenti che interessano il mondo delle industrie agroalimentari, si continuano a leggere sui giornali i commenti sulla contrapposizione fra Barilla e Plasmon, argomento sul quale interviene il settimanale “Panorama” in edicola l'8 dicembre. Della disputa fra Barilla e Plasmon si occupa poi il giorno seguente “L'Unità”, seguita il 10 dicembre da “Libero”. A proposito di Barilla, “Italia Oggi” dell'8 dicembre riporta la notizia del cambio dell'agenzia che cura l'immagine del “Mulino bianco”. Nello stesso giorno su “Il Sole 24 Ore” si legge del rinnovato interesse per il marchio Arena (noto in particolare nel settore dei surgelati) da parte della famiglia Di Dario, che già in passato aveva tentato, inutilmente, di fare di questo gruppo uno dei poli più importanti nel settore agroalimentare. Cambi in vista nel gruppo Parmalat, scrive il “Corriere della Sera” dell'11 dicembre, che si sposta sempre più verso la controllante francese Lactalis. In tema di marchi italiani che se ne vanno all'estero, ora i timori sono rivolti verso i prodotti Gancia, per i quali “Il Sole 24 Ore” del 14 dicembre anticipa la possibile cessione ad un importante imprenditore russo, notizia confermata nello stesso giorno dal “Tempo”.

 

Bollicine in primo piano

Restando in tema di bevande alcoliche e di vino in particolare, da “Italia Oggi” del 10 dicembre si apprende che i “crus” italiani raccolgono in Asia maggiore apprezzamento di quelli francesi. Sui mercati stranieri, si legge su “Il Tempo” del 12 dicembre, vanno forte i nostri spumanti il cui export per la prima volta ha superato i 2,5 miliardi di euro. Bilanci da primato, scrive “Il Giornale di Brescia” del 9 dicembre, si registrano poi per il Franciacorta. Sulle “bollicine” si sta però consumando una “guerra” interna per la definizione dei territori nei quali è possibile produrre il Moscato d'Asti e l'Asti Docg. Una diatriba, si legge su “Il Sole 24 Ore” dell'8 dicembre, che nuoce all'immagine dell'intero settore.