Positivo il bilancio 2010, con un utile di 823 mila euro, e nuove cariche sociali. Sono i punti salienti emersi dall'assemblea di bilancio di Terremerse che si è tenuta il 29 giugno scorso a Bagnacavallo.

“Da molti mesi - spiega l'amministratore delegato, Gilberto Minguzzi - la Cooperativa è sottoposta a  pressioni di chi ci etichetta come una macchina per attingere ad aiuti pubblici. Abbiamo scelto di non rispondere e di far parlare i fatti. Rispetto ai nostri competitors privati e cooperativi, Terremerse negli ultimi anni ha avuto accesso in misura ridotta agli aiuti pubblici, riuscendo comunque a riposizionarsi e ristrutturarsi. Il bilancio del nostro primo anno e mezzo di lavoro lo valutiamo estremamente positivo, con il raggiungimento di gran parte degli obiettivi che ci eravamo prefissati ad inizio mandato”.

Quali sono le prospettive di sviluppo di Terremerse per i prossimi anni?
Nel nostro territorio - risponde Gilberto Minguzzi - sta cambiando la struttura delle aziende agricole, emergono nuovi orientamenti colturali che prospettano una riduzione dei volumi di conferimento, prendono piede le agroenergie. Dobbiamo quindi predisporre strategie adeguate per far sì che i volumi di attività della cooperativa s’incrementino, elemento determinante per il consolidamento e rilancio della nostra competitività. In campo cerealicolo è necessario consolidare i risultati ottenuti nel nostro territorio e acquisirne di nuovi, soprattutto in altre regioni italiane e all’estero.

Per l’ortofrutta l’obiettivo non è principalmente l’incremento dei volumi, ma soprattutto la sostituzione di varietà obsolete con altre in grado di riscuotere l’apprezzamento del mercato. Per questo motivo abbiamo messo a disposizione dei nostri soci aiuti a fondo perduto per il 50% dei costi d’investimento e la copertura dei costi finanziari, con tre anni di preammortamento per la parte a carico dei produttori. Fondamentale sarà anche creare delle partnership con la Gdo, soprattutto quella più sensibile alla sicurezza alimentare, alla qualità e all’origine territoriale”.

Oltre all’ortofrutta, in quali settori prevedete altri sviluppi?
Nel comparto della lavorazione delle carni - continua Minguzzi - ci proponiamo di consolidare il successo riscontrato nel 2010, sviluppando i necessari investimenti in sicurezza del lavoro e alimentare”.

Quali sono le esigenze che maggiormente vi vengono esposte dai soci?
“Il compito di Terremerse - sottolinea il presidente Marco Casalini - è quello di recepire le richieste del mercato e i bisogni dell’azienda agricola, per offrire una corretta pianificazione, adeguata assistenza tecnica, innovative tecniche di lavorazione e giusto confezionamento dei prodotti.
Infine, dobbiamo garantire ai soci la migliore remunerazione. Tutto questo accompagnato da una serie di servizi (assicurativi, finanziari e tecnici) a sostegno dei cicli produttivi. Così facendo la Cooperativa si è messa in condizione di consolidare la propria utilità ai soci e di diventare sempre di più sponda per le imprese agricole che vogliono riservarsi un futuro”.