Quasi 16 milioni di euro per affrontare la crisi idrica e per sostenere il settore agricolo: è questo il primo stanziamento antisiccità della Regione Siciliana, previsto nel disegno di legge "Disposizioni finanziarie varie" approvato ieri, 18 aprile 2024, dalla Giunta regionale e che sarà trasmesso a breve all'Assemblea Regionale Siciliana per la discussione e l'approvazione.
Per quanto riguarda l'emergenza siccità, il Ddl predisposto dalla Giunta guidata dal presidente e assessore all'Agricoltura ad interim Renato Schifani, prevede la costituzione di un fondo al Dipartimento regionale della Protezione Civile da 9 milioni di euro per gli interventi immediati conseguenti alla dichiarazione di stato di crisi, mentre si attende dal Governo la dichiarazione di stato di emergenza nazionale.
Inoltre, circa 6,9 milioni di euro sono invece previsti per sostenere il settore agricolo, e comprendono 5,4 milioni di stanziamenti e minori introiti per 1,5 milioni. In Sicilia la siccità sta compromettendo i raccolti e vivo è da mesi l'allarme nelle campagne, anche in quegli areali serviti dal servizio irriguo. Ma a soffrire di più è il comparto zootecnico, al quale sono dedicate le tre misure varate dalla Giunta regionale siciliana ieri.
In particolare, 5 milioni serviranno per i contributi alle aziende di allevamento per l'acquisto di foraggio e per l'approvvigionamento idrico per gli animali, dato che i pascoli abituali risultano bruciati e le fonti alle quali normalmente si fa ricorso risultano ora in secca.
Altri 400mila euro di spesa andranno a copertura dei costi degli esami di laboratorio e delle spese veterinarie sostenute dagli allevatori che praticano la transumanza di bovini all'interno del territorio regionale.
Infine, è previsto l'esonero dal pagamento del canone dovuto per l'uso dei pascoli del demanio forestale, un provvedimento che comporterà alla Regione minori introiti per 1,5 milioni di euro.
Il tutto accade mentre il livello degli invasi siciliani a marzo 2024 langue a poco meno di 300 milioni di metri cubi, il dato peggiore dal marzo 2010, un livello di poco inferiore a quello del marzo 2018, stando alle elaborazioni dell'Anbi nazionale su dati dell'Autorità di Bacino della Regione Siciliana.